Alfa Romeo Giulietta Veloce: Eco Del Passato
ALFA ROMEO GIULIETTA VELOCE
ECO DEL PASSATO
Testo: Richi Mackie
Fotografie: Ron Morgenstein
Sembra ieri, eppure sono passati una bella manciata di decenni, ma se chiudo gli occhi posso ancora sentire quel rombo del bialbero che come lo faceva cantare mio padre non era capace nessuno. Aveva una’Alfa lui, che nonostante non disponesse di una cavalleria esagerata era in grado di far perdere dieci anni di vita a mia madre, ogni volta che in giro per una tranquilla guidata domenicale, gli si chiudeva la vena e la spremeva come se fosse in lizza per la vittoria ad un rally mondiale. La quintessenza di Alfa Romeo è sempre stata quell’anima sportiva, non troppo celata sotto ad un abito adatto per andare a Messa la domenica mattina e per pizzicare i cordoli nel pomeriggio. Ma per mio padre, in quei tempi ormai lontani, la pista era la strada che percorreva ogni giorno tornando a casa dal lavoro ed io, dalla mia camera sentivo quell’inconfondibile sound e mi precipitavo giù dalle scale ad accoglierlo. Alfa Romeo rispolvera con queste intenzioni il nome Veloce e lo appiccica alle fiancate della nuova Giulietta, apportando alcune modifiche e mantenendo intatta la ricetta del 1750 turbo da 240 cavalli, praticamente lo stesso che monta la bellissima ed a mio avviso incompresa 4C.
Da bambino sono diventato adulto ed ho avuto la fortuna di guidare diverse auto, appurando che molte siano realmente veloci, anche troppo, ma che poche sappiano davvero cosa vuol dire essere emozionanti ed in cuor mio so bene che quello che cerco in una vettura prestazionale deve rispondere esattamente ad una semplice domanda che mi pongo a fine giornata – Mi sono realmente divertito? – Devo sentirmi bambino, devo assaporare ogni curva, ogni attimo trascorso con lei, senza badare allo stereo o al tempo che perdo scegliendo la strada più lunga per il semplice fatto che sia più tortuosa e magari meno trafficata. La Giulietta Veloce è l’erede della Quadrifoglio Verde e prende in prestito alcuni dettagli dalla sorella maggiore Giulia, come per esempio il trilobo frontale ed i caratteri dei badge apposti sulla carrozzeria, mentre resta fedele, anzi fedelissima al design della Giulietta che noi tutti conosciamo. Diversamente dal modello base che tempesta le strade delle grandi città, abbiamo un profilo rosso che contrasta con il nero della parte centrale del paraurti anteriore, un assetto ribassato, i due terminali di scarico dal diametro maggiorato e cerchi in lega da 17 (o 18 pollici) bruniti e diamantati. Personalmente, a meno che non siate esperti, sarà difficile distinguere la Veloce dalle altre, ma quello che mi interessa sta sotto al vestito e così salgo a bordo e metto in moto.
Dare vita ad un’Alfa Romeo è un momento delicato, perché da quel momento sai bene che ogni tuo pregiudizio verrà confermato o spazzato via. Non esistono le mezze misure, gli Alfisti ci hanno abituato proprio a questo del resto. Il cambio è un automatico a doppia frizione e 6 rapporti, veloce e piuttosto preciso, ma purtroppo i paddle dietro al volante sono piccoli e di plastica economica. Lo stesso discorso vale per alcune parti della plancia e per soluzioni per nulla votate alla sportività, quali il posizionamento del bracciolo centrale (ingombrante e poco pratico) e l’enorme volante che, a dirla tutta, non si addice neppure ad un modello diesel. Sorvolando su questi aspetti che possiamo definire secondari, lascio il centro abitato e mi avvio lungo la strada del Malpasso, panoramico tratto che Alfa Romeo ha utilizzato anni fa per presentare la MiTo. Il susseguirsi di curve e di rettilinei mi consente di selezionare la modalità “Dynamic” (la più sportiva) tramite il DNA e spingere la Giulietta Veloce come avrebbe fatto mio padre. I sedili in pelle a cannelloni sono belli e comodi, forse la seduta è un po’ troppo alta, ma una volta fatta l’abitudine non ci si pensa più, quello che invece non mi va giù è il modo in cui il cambio gestisce la situazione, non permettendomi di salire di marcia troppo presto ed occupandosi di scalare o aumentare il rapporto quando lui lo ritiene più opportuno – nel caso proviate a fare la cosa sbagliata, un fastidioso “bip” vi ricorderà che le macchine sono più intelligenti di voi.
Il 1.750 è un altro richiamo al glorioso passato di Alfa Romeo e questo 4 cilindri dimostra come sia in grado di offrire una buona potenza di 240cv ed una coppia di 340Nm, disponibile già a 2000 giri. Sfortunatamente la Veloce accusa un fastidioso beccheggio e mentre il muso tende a guardarsi a destra e sinistra, cerco di tenere giù il gas, evitando al tempo stesso di far pattinare troppo le gomme anteriori. Sicuramente, nel mio caso, avendo in dotazione pneumatici invernali, il fenomeno è stato amplificato, ma ho dovuto spesso tenere con un guinzaglio molto corto la mia voglia di scatenare la potenza a disposizione. Una volta arrivato nel misto stretto e con il controllo trazione disabilitato ho apprezzato l’ottimo grip ed il ridotto sottosterzo, soprattutto in uscita, grazie anche all’Electronic Q2, che a tutti gli effetti simula l’intervento di un differenziale autobloccante. Continuo a guidare ed alterno brusche frenate a cambi di direzione repentini – la Giulietta c’è, è veloce, anzi Veloce proprio come il suo nome, ma qualcosa ancora non mi convince. Con il motore in moto e da ferma, le vibrazioni sono fastidiose a tal punto che sembra un diesel, ma fatele superare i 4000 giri e tornerete indietro nel tempo grazie ad un sound pieno e ricco di carattere. Metteteci anche che i consumi sono buoni e che il navigatore è piuttosto preciso, ma cosa c’è che non va allora in questa Giulietta? Sarà forse che a forza di richiamare i propri avi, si finisce in una competizione impari? Le emozioni che può regalare una compatta moderna sono quelle che rispondono al nome di velocità, accelerazione, percorrenza di curva, ma sarà tutto molto filtrato, meno diretto, meno vissuto. Non scenderete con le mani sudate e con il tremolio alle gambe, non sarà diverso dal giorno prima o da quello che deve ancora venire. È una questione di personalità e quello non è un optional che potrà andare ad aggiungersi ai già sostanziosi 34.000€ circa che vi occorrono per mettervi la Giulietta Veloce in garage. Non lascerà il segno nel nostro cuore, lo potrà fare sull’asfalto, ma quando sarà passata, l’Alfa che si disegnerà nel cuore sarà quella che aveva vostro padre, o la bellissima 4C che se ne infischia di praticità e famiglia e vi catapulta in quel mondo dove sposerete l’odore della benzina ed un’esperienza di guida d’altri tempi. Del resto condividono lo stesso cuore sportivo.
ALFA ROMEO GIULIETTA VELOCE (2017)
Layout – Motore anteriore, trazione anteriore
Motore – 4 cilindri 1.742cc – turbo
Trasmissione – cambio automatico a 6 rapporti
Potenza – 240 cv @ 5750 rpm
340 Nm @ 2000 rpm
Peso – 1395 kg
Accelerazione – 6 sec.
Velocità massima – 245 km/h
Prezzo – da 35.300 €