Alpine Grand Prix 2022: Tanta Strada. Rapidamente.
ALPINE GRAND PRIX
Testo Andrea Balti / Foto Andrea Fracchia
Abbiamo rimescolato le carte ancora una volta e la stagione 2022 ha preso il via con una nuova edizione dell’Alpine Grand Prix, l’evento che più di ogni altro incarna il mantra Auto Class “Cars, Roads, Adventures”. 25 vetture sportive si sono così ritrovate alle prime luci dell’alba nei pressi di Bersezio (CN), a pochi chilometri dal confine francese, dove dopo una sfiziosa colazione presso la Pasticceria Bruno c’è stato giusto il tempo di applicare gli stickers numerici forniti dai nostri storici partner di WrappingItaly e tenere un rapido briefing utile a riepilogare le norme di sicurezza e la consultazione dei road book, per partire così in direzione di quelle montagne che con il passare dei minuti cominciano a farsi baciare da un caldo sole di fine giugno. Non si poteva davvero chiedere di meglio.
Numerosissime facce nuove si sono unite al gruppo di irriducibili affezionati drivers che ormai sanno bene che quando si tratta di guidare, l’Alpine Grand Prix è senza ombra di dubbio in grado di dispensare chilometri e chilometri di sano divertimento. Pronti, via. Dopo una manciata di minuti siamo già alle prese con i primi tornanti, quelli del colle della Maddalena. Un valico praticamente deserto grazie al fatto di aver optato per una partenza anticipata rispetto al solito e mentre vediamo sfrecciare una grande varietà di sportive è già il momento del primo dei piatti forti di oggi: il col de la Bonette.
Non si fa distinzione di genere: coupé, cabrio, compatte bollenti e le due arrabbiatissime auto staff: le nuove Audi RS3 Sportback e Hyundai Kona N, messe a disposizione da Audi Italia e Hyundai Italia, strumenti definitivi per divorare una strada di montagna digrignando le gomme ad ogni tornata. Sin dai primi tornanti dello scenografico Col de Restefonde si comincia a delineare quale sarà il programma della giornata, ovvero tante curve e la voglia di scaricare un po’ di adrenalina avvalendosi di automobili nate con il principio assoluto di divertire. Dopo il primo checkpoint si entra definitivamente nel cuore della strada asfaltata più alta d’Europa, raggiungendo il leggendario monolite de la Bonette e ripartendo – dopo le immancabili foto ricordo – in direzione Isola.
Primo rifornimento di benzina e via come il vento oltre il Col de la Couillole, toccando Beuil, Valberg e scendendo quindi verso sud, addentrandoci nelle maestose Gorges de Daluis. Lo spettacolo offerto dalla natura e da secoli di erosione rende i canyon delle rocce rosse emozionanti anche per chi li ha visti non troppo tempo addietro, mentre per chi tocca questo asfalto consacrato per la prima volta è come aprire una finestra su un mondo che non si sarebbe pensato possibile. Tunnel scavati nella roccia che si intrecciano con corsie a senso unico di marcia, lo strapiombo da un lato e la nuda parete di pietra dall’altra, una cassa armonica scolpita negli anni e che sembra custodire il passaggio di chissà quanti altri appassionati di guida come la nostra scatenata cinquantina odierna.
Il tempo stringe e la tabella di marcia è ancora fitta. Si riparte e raggiungiamo Castellane per il pranzo appena in tempo, dato che il ristorante stava per mettere via tutto! Questa è l’occasione migliore per i primi commenti a caldo, approfondendo la conoscenza con persone che sino a poche ore prima non si erano neppure mai incontrate e ora, condividendo un’avventura come quella dell’Alpine Grand Prix, hanno milioni di parole da scambiarsi. L’atmosfera è quella di una bellissima festa, dove tutti sanno esattamente quello che serve per rendere una giornata di guida uno speciale momento da ricordare. Rapido sguardo al road book per la restante parte di tour, premiazioni speciali ad alcuni dei fantastici equipaggi presenti con una selezione di tracciati dei nostri partner RaceTrackArt e si ritorna al volante per percorrere la Route de Thorenc. Qui, sfruttando un tratto di strada chiusa, c’è occasione per maltrattare ulteriormente le gomme – come se finora non si fosse fatto – e sparire verso l’orizzonte in direzione Gréolières les Neiges, prima di tornare a valle e addentrarsi nella Route de Gentelly.
Ancora asfalto sino al Col de Vence e con 305 chilometri sulle spalle e un numero impossibile da quantificare di curve e sorrisi si completa così una nuova e fortunata edizione dell’Alpine Grand Prix. A fine giornata ci sono ancora commenti, risate e soprattutto la conferma che l’ingrediente principale per questo tipo di avventure sono i compagni di viaggio: i 25 migliori equipaggi che si potrebbero desiderare. Si torna a casa, stanchi per il caldo, con il cuore pieno di gioia e con il serbatoio a chiedere ancora una volta qualche litro di benzina ingurgitato più in fretta del solito. Ancora una volta, grazie a tutti e alla prossima arrampicata. Sarà sicuramente tanta strada, ma la percorreremo rapidamente.