ALPINE GRAND PRIX – End Of The Season
ALPINE GRAND PRIX
END OF THE SEASON
Testo: Alessandro Marrone
Fotografie: Nazareno Distefano
The Road.
Da circa un secolo l’uomo è riuscito in una delle imprese più grandi della storia: volare. Chiedete a chiunque abbia avuto la fortuna di viaggiare a centinaia di metri da terra a bordo di un aeroplano di piccole dimensioni, od a chi ha addirittura avuto il fegato di lanciarsi con il paracadute, un deltaplano, o simili aggeggi ed otterrete sempre la stessa risposta – una sorta di eccitatissimo racconto che riesce a trasmettervi le stesse emozioni vissute nel vuoto. Quello stesso vuoto che penetra nello stomaco e ti mette a soqquadro l’intestino, cambiando la percezione del tempo, dello spazio e creando un’autentica dipendenza da queste scariche di adrenalina. La stessa situazione che un fanatico della guida è in grado di provare al volante di un’auto sportiva, facendo rimbalzare il boato di svariati cavalli vapore sulle pareti di qualche passo di montagna. In quei luoghi tuttora incontaminati dove l’unica cosa che si chiede a madre natura sia l’opportunità di cavalcare strade che sembrano create apposta per esaltare la guida e non certo per collegare un paese all’altro. Prendendo attimi di pura vita e lasciando soltanto qualche segno sull’asfalto, qualche maleducata traccia di pneumatico che funge da firma, quasi a voler ufficializzare il passaggio di un gruppo di scalmanati, esattamente dove e come nessuno si sarebbe mai aspettato di fare a ridosso della chiusura delle più alte strade alpine. L’Alpine Grand Prix è una novità assoluta nel calendario di Auto Class Magazine, ma seppur la ricetta possa sembrare simile agli altri eventi in cui portiamo un ristretto numero di drivers sulle strade più belle d’Europa, questa prima edizione si pone come il lancio di un nuovo format che proseguirà il prossimo anno e quello ancora successivo, offrendo ai partecipanti un vero e proprio itinerario suddiviso su tre differenti appuntamenti e garantendo un’esperienza senza eguali.
The Drive.
Circa una ventina tra auto sportive e supercars si sono trovate in quel di Courmayeur, per le registrazioni e la partenza, accompagnata da un timido tentativo di nevischio, il quale ha destato qualche preoccupazione. Ma è bastato accendere i motori e scaldare le gomme lungo i primi tornanti che portano su verso il Colle del Piccolo San Bernardo che tutto si è trasformato: nel più limpido dei cieli azzurri ha troneggiato un forte sole che ha consentito le immancabili tappe fotografiche ad ogni checkpoint, prima nella terra dei cani San Bernardo (che però abbiamo visto solo di pezza), poi nella silenziosa Val d’Isère – ancora in letargo, in attesa di un abbassamento delle temperature. Ciò che invece non è mancato è stato lo spettacolo, di curve di ogni tipo ed affrontate tassativamente con il piede destro a pavimento, ammirando lo schieramento di Porsche (GT3 RS, GT3, Carrera e Boxster) allargare il posteriore sino al limite, per non parlare di quei due piedoni con 458 Speciale e Nissan GT-R, costantemente a spingere la meno potente ma agilissima Lotus Exige Sport 350, affidataci dal sempre presente partner Gino Luxury & Motorsport, che apriva la fila e dettava i ritmi al convoglio più pazzo in circolazione. A tenere il passo l’immancabile Delta Integrale, Abarth 124 Spider, AMG GLA45, due Mazda MX-5 di ultima generazione, Toyota GT86, una immacolata Celica GT Four ed i due equipaggi più temerari composti da una Porsche 944 ed una Corvette C3. Avete letto bene, una C3 tra i severi tornanti del Col de l’Iseran.
Proprio quello che è considerato il colle più alto d’Europa (insieme al Col de la Bonette) ha ingurgitato le auto portandole a quota 2.764 metri, offrendo uno spettacolo impareggiabile con un precipizio apparentemente infinito da un lato e le prime spruzzate di neve a bordo strada. Non è stato certo un buon motivo per rallentare il ritmo e dopo la pausa sul tetto d’Europa, gli equipaggi hanno ripreso la guida, gettandosi in direzione Bonneval-sur-Arc e quindi puntando verso il Moncenisio. L’ultimo tratto, sicuramente il più guidato, non è stato soltanto uno slalom tra gli scoiattoli (nessun animale è stato ferito durante lo svolgimento di questo tour), ma un autentico frontale contro le leggi della fisica, sfruttando ogni centimetro della strada ed ogni briciola di coraggio rimasta ancora a disposizione dopo i numerosi chilometri di guida appena affrontati.
The End Of The Season.
Ed ecco che oltre l’ultima fatidica curva comincia a delinearsi la sagoma del lago del Moncenisio: un blu così particolare che sembra volersi unire in matrimonio con il cielo sopra di esso, spezzandosi soltanto grazie alle verdi distese, con ancora mandrie di mucche al pascolo. L’acceleratore si stacca dal pavimento ed i giri motore diminuiscono – nel preciso momento in cui ti rendi conto che anche questo evento è praticamente giunto al termine, non puoi far a meno che pensare che anche la stagione, in un certo senso, stia lentamente calando il sipario. A breve, quasi tutti i valichi alpini saranno chiusi per neve o impraticabilità e dovremo quindi accontentarci di posare le ruote altrove, in attesa di una primavera che oltre alle rondini ed ai fiori porterà con sé numerose e nuove avventure. Non avremmo potuto chiedere di concludere in maniera migliore, perché la ricetta ideale è stata questa giornata, composta da belle persone, belle auto ed alcune tra le strade più entusiasmanti che possiate trovare sul pianeta. A tavola si chiacchiera, si mangia e rubando qualche parola qua e là è impossibile fare a meno di notare la soddisfazione negli occhi e nei volti dei partecipanti – provati da 130km di guida sotto la massima concentrazione, ma felici di aver aggiunto un’altra medaglia al proprio petto. E se la stagione si chiude, sappiate che stiamo già lavorando ad un 2018 ancora più esplosivo ed ovviamente vi aspettiamo, ad aprire le danze con noi, ad alzare il sipario ed essere protagonisti di questo fantastico spettacolo che non faremo finire mai.
CLICCA QUI PER LA GALLERY COMPLETA