
Audi A6 Avant & A6 Avant e-tron | Test Anteprima
Audi continua a plasmare il futuro della mobilità con una strategia che abbraccia elettrico e termico, forte delle sue piattaforme premium PPE (Premium Platform Electric) e PPC (Premium Platform Combustion). La massima espressione di questa filosofia si concretizza con la presentazione della nuova Audi A6 Avant e della rivoluzionaria Audi A6 Avant e-tron, svelate in anteprima mondiale all’House of Progress durante la Milano Design Week. Queste due interpretazioni del segmento E incarnano l’essenza del DNA Audi: coniugando appunto eleganza, sportività e funzionalità. Abbiamo colto l’occasione per provarle entrambe lasciando il caos cittadino del capoluogo lombardo e dirigendosi verso la ben più eccitante Panoramica Zegna.





La nuova Audi A6 Avant, basata sulla piattaforma PPC, giunge alla sua sesta generazione evolvendo il concetto di “familiare” dei quattro anelli. Con una lunghezza di 4,99 metri, si distingue per un design più sportivo e per un’aerodinamica da primato, con un coefficiente di resistenza CX di 0,25, il migliore di sempre per una Avant termica. Gli interni sono radicalmente rinnovati con l’Audi Digital Stage, composto da un cruscotto virtuale da 11,9 pollici e un display curvo MMI OLED da 14,5 pollici. L’intera gamma di motorizzazioni beneficia della tecnologia mild-hybrid a 48 Volt, promettendo consumi ridotti fino al 15%. Al lancio sono disponibili motori 2.0 TDI da 204 CV (anche con trazione quattro ultra) e un 3.0 TFSI da 367 CV quattro. Successivamente arriveranno versioni plug-in hybrid e le più sportive S6 ed RS6. L’assetto offre diverse configurazioni, inclusa quella pneumatica adattiva, e lo sterzo integrale è disponibile per le versioni quattro. La produzione avviene nello stabilimento carbon neutral di Neckarsulm, con prezzi a partire da €69.350.

Alla guida ritroviamo esattamente ciò che ci si aspetta da una familiare di queste dimensioni, tuttavia agile grazie ad un propulsore TDI brioso e poco assetato – e soprattutto perfettamente insonorizzato – ma anche a suo agio nelle strette vie di Milano, prese d’assedio dai turisti giunti qui per la Design Week Dal posto di comando si percepisce la massima cura per i dettagli, aspetto che Audi continua a curare ed evolvere ad ogni generazione, sottolineando come un motore diesel sia ancora pienamente in grado di rappresentare una più che valida opzione per quei clienti che macinano svariati chilometri durante l’anno.



Parallelamente, l’Audi A6 Avant e-tron segna una pietra miliare come la prima wagon elettrica nella storia Audi, basata sulla piattaforma PPE. Con una lunghezza di 4,93 metri, vanta un coefficiente aerodinamico di 0,24, anch’esso al vertice della categoria. L’autonomia è un punto di forza, raggiungendo fino a 720 km (chiaramente da verificare) e la potenza di ricarica fino a 270 kW in corrente continua permette di recuperare 300 km di autonomia in soli 10 minuti. La gamma offre diverse motorizzazioni, da 326 CV a 551 CV per la sportiva S6 Avant e-tron quattro, con trazione posteriore o integrale elettrica quattro. Gli interni riprendono l’imponente Audi Digital Stage, arricchito da un head-up display con realtà aumentata e dal sistema operativo Android Automotive OS con integrazione dell’intelligenza artificiale ChatGPT. Prezzi a partire da €68.000 che come è logico immaginare salgono vertiginosamente lasciandosi prendere la mano in fase di configurazione.




Abbiamo guidato l’elettrica per gran parte della giornata, sfruttando i contesti diametralmente opposti offerti dall’itinerario pianificato dai ragazzi di Audi e l’impressione è stata quella di trovarsi in uno spazioso e rapidissimo salotto. L’esemplare in prova, nonostante fosse provvisto della sola trazione al posteriore e quindi di un singolo motore elettrico non sa affatto di entry level e grazie ai suoi 326 cavalli appaga anche quando la strada comincia a farsi ripida e attorcigliarsi tra le curve sopra Bielmonte. I feedback alla guida premiano una dinamica che risparmia qualche chilo sulla bilancia, proprio data l’assenza di un secondo motore e della trazione integrale, affilando l’handling nei momenti più concitati, magari avvalendosi della modalità di guida Dynamic.


I due modelli sono simili – soprattutto a livello estetico – ma mettono in campo le dovute differenze, con la e-tron che sfrutta l’assenza di prese d’aria sulla mascherina frontale per adottare un look più futuristico e un software battezzato e-tron Trip Planner che si pone come la soluzione definitiva per viaggiare in elettrico senza ansia da ricarica. A questo punto verrebbe da chiedersi se la clientela non rischi di dividersi tra i due modelli, ma ciò che Audi riesce in realtà a fare è di offrire un ventaglio di opzioni maggiore rispetto a quello che avrebbe potuto fare – con qualche inevitabile compromesso – con un singolo modello. Questa scelta, sul lungo termine, premierà ancora una volta la A6 e la sua nuova declinazione e-tron, come uno tra i modelli migliori del segmento.
Testo Marco Rallo / Foto Audi Italia
