Audi RS e-tron GT | Test Drive
La RS e-tron GT si presenta infatti con due primati: è la prima RS totalmente elettrica ed anche l’Audi stradale più potente mai prodotta da Ingolstadt. Sono sicuro di avere la vostra attenzione.
Testo Alessandro Marrone / Foto Jay Tomei
“Velocità Warp, Signor Sulu” – una frase che suonerà familiare anche se non siete dei nerd con la devozione verso tutto ciò che suona sci-fi. Del resto si tratta di una di quelle citazioni cinematografiche cult della fantascienza, di quella che non si riduceva agli strabilianti effetti speciali concessi dalle tecnologie odierne, ma che facevano davvero sognare come sarebbe potuto essere il futuro in un mondo in cui quasi nulla era ancora stato inventato, perlomeno a livello di viaggi spaziali. Le stelle che da minuscoli e lontani puntini bianchi sperduti nell’oceano di nero infinito diventano delle linee rette che si susseguono, mentre i motori della USS Enterprise capitanata dall’Ammiraglio James T. Kirk si lancia verso nuove avventure spaziali, dove nessun essere umano è mai giunto prima.
Quelle linee bianche sono tutto ciò che mi passa per la scatola cranica frastornata dalla disarmante accelerazione alla quale sono sottoposto. Sì, perché la RS e-tron GT dovrebbe richiedere un addestramento simile a quello dei piloti di aerei, oltre che la classica patente di guida. E pensare che non avevo la minima intenzione di scadere nel tipico discorso relativo all’accelerazione da fermo, ormai troppo abusato quando si parla di auto elettriche. Dopo che Tesla ha sdoganato il concetto di scatto istantaneo ed erogazione della coppia nel preciso istante in cui si preme l’acceleratore, gli altri brand hanno capito che per tenere il passo e anzi sopravanzare il pionieristico lavoro di Musk si sarebbe dovuto fare molto più che ficcare elettroni pronti per uno 0-100 da iperspazio. Audi amplia la gamma e-tron con un modello che rappresenta la USS Enterprise delle vetture 100% elettriche. La RS e-tron GT si presenta infatti con due primati: è la prima RS totalmente elettrica ed anche l’Audi stradale più potente mai prodotta da Ingolstadt. Sono sicuro di avere la vostra attenzione.
Numeri che fanno impressione anche nello spirito più tradizionalista dei detrattori fedelmente legati al motore a combustione e che al contempo suscitano una curiosità lecita, anche perché non stiamo parlando di un’alternativa alla R8, ma piuttosto di una gran turismo con cinque porte e abbastanza spazio a bordo per famiglia e bagagli. Inoltre, essendo basata sulla medesima piattaforma della Porsche Taycan, i presupposti per avere tra le mani un punto di svolta fondamentale per il brand e per il panorama elettrificato ci sono tutti. Sappiate che la e-tron GT è tuttavia disponibile con uno step meno estremo, ma oggi non ci importa. Oggi spingiamo al massimo il concetto di viabilità elettrica, per capire a che punto siamo nella convivenza tra sportività, praticità e reale utilizzo per gli spostamenti quotidiani.
Quelle due lettere – RS, RennSport – sono però il flusso canalizzatore della questione e devono vedersela con un corpo vettura di dimensioni mastodontiche, come una lunghezza di 5 metri (499 cm), una larghezza di 1,96 e un peso che farebbe storcere il naso anche al Signor Spock, che come ben sapete è la figura più imperturbabile della galassia: 2.420 chilogrammi. Ecco, se con il tempo abbiamo appurato che non ci sono grandi problemi nel muovere un pachiderma di questo tipo, almeno in linea retta, come su un rettilineo o in autostrada, è il fattore curve e quindi il conseguente coinvolgimento alla guida che viene messo in discussione. La Taycan, dal canto suo, ha saputo elevare il piacere di correre forte con un’auto elettrica, dimostrando una precisione impensabile anche nel misto più tortuoso, mentre Audi promette di non aver semplicemente cambiato badge là davanti, ma di offrire feedback differenti a tal punto da rendere i due modelli dei parenti che sembrano non essersi mai incontrati.
La RS e-tron GT dispone di due motori, ognuno dei quali si preoccupa di generare energia al rispettivo asse di trazione. Il pacco batterie è posizionato sul pianale ed ha una capacità di 93,4 kWh, di cui 85 netti, il tutto con una tensione del sistema di 800 V e una velocità di ricarica di riferimento per la categoria. E fidatevi che quando si hanno a disposizione prestazioni simili, questo è un aspetto molto importante per agevolarne la convivenza. Esteriormente è impossibile passare inosservati, merito dell’avanguardistico impegno adoperato per i gruppi ottici a matrice di LED, senza dimenticare il gioco di luci regalato dalla stripe luminosa che corre lungo tutto il cofano posteriore. Ci sono poi cerchi da 20 pollici con particolare carenature che oltre ad agevolare i flussi d’aria, contribuiscono ad un miglior coefficiente aerodinamico, aspetto enfatizzato proprio all’anteriore con la griglia frontale chiusa, che grazie al colore nero attribuisce un look molto minaccioso.
Un’altra peculiarità è la seduta molto bassa, che unitamente ad un cruscotto avvolgente e che non si discosta più di tanto da quello visto su Q7 e Q8, integra l’efficace tecnologia Audi mediante uno schermo touch da 10,1” al centro della plancia e il Virtual Cockpit da 12,3” di fronte agli occhi del guidatore, completato – come optional – dall’head-up display. A proposito di optional, aggiungendo €4.500 potete risparmiare 12 kg di peso, preferendo il tetto in carbonio a quello panoramico in vetro, mentre per rendere la cose ancora più interessanti suggerisco di preferire l’impianto frenante in carburo di tungsteno, ai “tradizionali” carboceramici. Avvolto nei comodissimi sedili in pelle sagomati e con un impianto audio Bang & Olufsen da 710 Watt, peraltro utile quanto non mai, dato che non c’è nessun rombo di motore a tenervi compagnia nei momenti di guida più intensi, adoro perdermi nei profili in fibra di carbonio, almeno quanto disapprovo l’utilizzo di superfici in piano black, sempre pronte a graffiarsi e far collezione di impronte e polvere.
Polvere che viene letteralmente spazzata via nel momento in cui provo il mio primo launch control e confermo che lo 0-100 km/h viene coperto in appena 3,3 secondi, con un boost di potenza che dura due secondi e mezzo e ridefinisce il concetto stesso di velocità. In quell’attimo che dura un battito di ciglia, vieni aggredito dal rumore secco del libretto di uso e manutenzione che sbatte nel cassettino portaoggetti e mentre la trazione integrale Quattro compie la sua magia permettendo agli pneumatici di mordere l’asfalto, ti ritrovi con la testa spinta contro il poggiatesta, immerso in quel silenzio rotto da un sibilo che aumenta a dismisura come se stessi davvero decollando verso lo spazio infinito. L’assenza di un cambio marcia e la progressione costante di 646 cavalli è disumana, ma non è necessariamente quanto di più assurdo metta in campo la RS e-tron GT.
La coppia, quegli 830 Nm disponibili sempre e subito, sono loro che fanno più male. E quando te ne accorgi è perché sei tra le curve e scopri che le quasi due tonnellate e mezzo di peso sono soltanto uno dei tanti numeri della sua carta d’identità. La RS ti permette di entrare in curva con un assetto calamitato al suolo, uscirne con un leggero accenno di sovrasterzo e l’attimo dopo trovarsi a pestare forte, anzi fortissimo, sul freno, credendo quasi che i paddle al volante possano farti giocare con una trasmissione che non esiste, quando invece intervengono sulla parziale rigenerazione di energia. È possibile guidare utilizzando un solo pedale – quello dell’acceleratore – ma il più delle volte dovrete fare ricorso ai potentissimi freni, perché le velocità che si possono raggiungere in un quantitativo di spazio minimo sono davvero imbarazzanti.
E così ci riprovo e poi ancora e ancora. Quattro, cinque, o forse sei o magari addirittura sette oppure otto volte, ma l’accelerazione è così brutale, violenta ed esagerata che riesce a scrollare il cervello nella scatola cranica, lasciandolo riprendere quando l’unico rumore che percepisci è il rotolamento delle gomme e il fruscio dell’aria contro la carrozzeria. Di questo passo i 352 km di autonomia media dichiarata finiscono più veloci di un caffè la mattina, ma utilizzando la RS e-tron GT come una berlina, o ancora meglio come la raffinata gran turismo che è, si possono percorrere lunghe distanze in completo relax, approfittando di tempi di ricarica interessanti, proprio grazie alla capacità di ricevere fino a 270 kW di potenza, a patto che troviate le colonnine in grado di erogarne abbastanza.
Audi ha limitato la velocità massima a 250 e dimostrato come oggi, in un panorama elettrico se vogliamo ancora agli inizi, è in grado di farti uscire gli occhi dalle orbite, figuriamoci da qui a 10 o 15 anni, quando aspetti come i tempi di attesa, l’autonomia e la massa da portarsi appresso saranno finalmente migliorati. Per quanto riguarda la guerra in famiglia, le differenze con la Taycan sono sostanziali, hanno ragione anche qui. Se la Porsche è più dinamica per la maggior parte del tempo, la RS e-tron GT appare più confortevole sulle lunghe distanze, più pratica nell’utilizzo quotidiano e altrettanto precisa quando si seleziona la modalità Dynamic e si scatena tutta la potenza a disposizione, pur differenziandosi ulteriormente per via di uno sterzo più morbido rispetto alla Porsche e di feedback leggermente più filtrati, senza dubbio intesi per un cliente che anche a velocità siderali non intende rinunciare al comfort tipico di un’ammiraglia.
La prima, la più potente, forse anche la più pesante e senza dubbio una tra le più costose Audi in gamma, con un prezzo che per la e-tron GT parte da €105.950 e sale ad almeno €155.350 per la RS e-tron GT della nostra prova, ma fidatevi quando vi dico che per una volta un’auto elettrica ad altissime prestazioni, consente di godere tra le curve, non necessariamente per via di una propulsione Warp messa a disposizione dei propri clienti, ma per il fatto che sappia realmente rendere le curve una situazione divertente nella quale mettere alla prova il progresso tecnologico dal quale siamo bombardati. Tempo fa scrissi – in occasione della prova con la Taycan – che se il futuro deve essere elettrico, un’auto come la Porsche elettrica non sarebbe un brutto modo per adattarsi. La RS e-tron GT ricalca il concetto, ma forse è stata anche in grado di regalarmi qualcosa in più e probabilmente il motivo mi è sconosciuto anche a me. Poco importa, Signor Sulu, velocità Warp e dirigiamoci dove nessuno è mai stato prima. Di certo, con questi numeri, sarà un viaggio molto rapido.
AUDI RS e-tron GT
Motore Elettrico con batterie da 793,4 kWh Potenza 646 hp Coppia 830 Nm
Trazione Integrale Trasmissione Cambio Automatico a Rapporto Unico Peso 2.420 kg
0-100 km/h 3,3 sec Velocità massima 250 km/h (limitata) Prezzo da€155.350 Autonomia 352 km (dichiarata)