Audi RS3 | Test Drive
L’RS3 è sempre stata una compatta veloce, anzi velocissima. Adesso lo è ancora di più, ma soprattutto introduce un nuovo coinvolgimento alla guida. Non è la RS entry level, ma la migliore RS al momento sul mercato.
Testo Alessandro Marrone / Foto Bruno Serra
Ci stiamo aggrappando con gli artigli e con i denti a creature che come la RS3 potrebbero essere l’ultimo grido per il divertimento alla guida per come lo intendiamo noi appassionati. È un po’ come quando da piccolo chiedevi quei cinque minuti extra alla mamma prima di andare a scuola. Ancora un attimo, dateci il tempo di assaporare questo particolare momento, perché la paura di disabituarci a determinati rumori e certe situazioni è troppa. La nuova RS3 – disponibile sia in versione Sportback che berlina tre volumi – sarà l’ultima Audi equipaggiata con il glorioso 5 cilindri in linea turbocompresso e probabilmente anche l’ultima RS3, perlomeno per come siamo abituati a conoscerla. Dateci tempo, sarà un addio doloroso questo.
Il contesto è quello delle compatte sportive, di quelle ad altissime prestazioni, dato che la potenza del 2.5-litri è di 400 cavalli, esattamente come il modello precedente. Non si parla quindi di una semplice vettura sportiveggiante, quanto piuttosto di una cinque porte e cinque posti che ambisce a ricoprire il ruolo di unica auto in garage, spuntando il ruolo di pratica hatchback per gli usi più disparati e di prestazionale sportiva da gettare in pasto a qualche strada di montagna. I detrattori si sono spesso appigliati al sottosterzo che alcuni modelli Audi hanno dovuto limare nel corso degli anni, cercando di trovare il bilanciamento ottimale tra il grip offerto dalla trazione integrale Quattro e l’impossibilità di dispensare il grosso della potenza sull’asse posteriore. Quei detrattori dovranno ricredersi, perché dopo il goffo tentativo di Mercedes (con l’ultima AMG A45), la casa dei quattro anelli è invece riuscita a introdurre un sistema di gestione della trazione che non solo annulla ogni accenno di sottosterzo, ma strizza l’occhio alla guida di traverso.
L’accenno estetico più aggressivo offerto dalla S3 viene qui estremizzato con passaruota più larghi, nervature su ogni più piccola superficie ed una griglia anteriore che sembra voler divorare la strada sotto di sé. Pur mantenendo infatti la capacità dinamica di fungere da perfetta auto di famiglia, a suo agio nel traffico, con un vano di carico capiente e cinque comodi posti, lasciate ogni speranza o voi che sperate di passare inosservati, dato che il suo stile non lascia spazio a dubbi: è soltanto questione di quando la RS3 scatenerà l’inferno su asfalto. Ma la vera sorpresa non si limita all’espressione di stupore che mi si disegna in volto nel preciso istante in cui, una volta abbandonati i centri abitati, mi addentro nelle desolate strade dell’entroterra. La RS3 si aggrappa all’asfalto come un’aquila stringe i propri artigli dentro la morbida carne della sua preda. A quel punto ci si rende conto che si hanno a disposizione un grip e una trazione tali che consentono di sfruttare appieno l’incredibile riserva di potenza.
Il 5 cilindri in linea in questione lo conosciamo bene: è il 2.5-litri turbo che eroga 400 cavalli tra i 5.600 e i 7.000 giri. È proprio nella fascia centrale che diventa come un violentissimo elastico che consente di non intervenire sul cambio e gestire una coppia massima di 500 Nm (questa in gioco tra i 2.250 e i 5.600 giri) risultando in una prontezza esplosiva che lavora all’unisono con una motricità sopraffina. Ecco entrare appunto in gioco il nuovo ingrediente segreto, il torque splitter, ovvero un differenziale posteriore con due frizioni multidisco che è in grado di gestire fino al 50% della potenza d’ingresso sull’asse dietro, a sua volta smistando fino al 100% la trazione sulla singola ruota. Questo e il fatto di montare gomme più strette al posteriore (245 dietro e 265 davanti) si traduce in un avantreno preciso e capace di azzerare il sottosterzo e soprattutto in un retrotreno in grado di alleggerire e giocare di potenza, allargando così in uscita di curva come se ci si dimenticasse per un attimo di quello che solitamente è l’unico limite meccanicamente imposto dalle hot-hatch.
Alcune auto danzano tra le curve, la RS3 è come un uragano che avanza e porta con sé un senso di devastazione totale. La percepisci premuta a terra e quasi risucchiata verso l’asfalto, mentre dietro al volante armeggio con i paddle del doppia frizione a 7 rapporti, andando a tenere la lancetta del contagiri nella zona ideale. Nonostante sia uno dei propulsori migliori in circolazione, non è infatti esente da un leggero turbo lag ai bassi, ma nel momento in cui il fünf entra in coppia, si viene lanciati da una curva all’altra come una palla di fuoco appena sputata da una catapulta. Lo sterzo è preciso e la percezione di velocità è direttamente proporzionale alla sicurezza concessa tra le curve. Non riesco a rendermi conto di dove sia il limite meccanico di tenuta, se non quando in uscita dai tornanti più stretti, butto giù l’acceleratore e il posteriore tende ad allargare dolcemente, consentendomi di impostare la manovra di sovrasterzo come se fossi mi osservassi in terza persona, al rallentatore. Goduria pura.
Terza, quarta marcia e devo affondare il piede destro sul freno, con dischi da 375 mm e impianto carboceramico solo all’anteriore. Il battito di ciglia successivo, la RS3 si lancia in un tratto di misto più stretto, mostrando come i 1.645 kg di peso che si porta appresso non sono affatto un problema. L’unico aspetto che non sembra essere in linea con le prestazioni assurde di questa compatta è il sound, troppo ovattato anche nella modalità più dinamica. Dalla razza destra del volante è possibile richiamare le due modalità di guida RS, perfettamente configurabili e sempre pronte a regalare sorrisi – o spaventi – a chi ne saprà fare buon uso. In modalità Comfort, o addirittura Efficiency, la RS3 si comporta come una normalissima A3, fatta eccezione per la vistosa armatura che non nasconde le sue intenzioni bellicose.
La strada si apre in maniera più evidente e questo significa che mai come in questo istante mi sarà possibile tenere giù il gas e spingere il mio istinto di autoconservazione verso la linea rossa. Ho sempre pensato che 400 cavalli fossero il valore ideale per un’auto stradale, il perfetto bilanciamento tra potenza e fruibilità. L’RS3, che sta riscrivendo ogni concetto legato a quanto si possa realmente andare forte su strada, dimostra di essere la più efficace arma per una b-road, anche più di quanto abbia fatto in passato. Le dimensioni contenute, le percorrenze di curva ultraterrene e una curva di coppia che consente di utilizzare anche solo che due rapporti là dove tutto è più tortuoso, la rendono l’arma definitiva in termini di prestazioni, efficacia e divertimento alla guida.
Volete qualche numero? Partiamo dalla velocità massima, che escluso il limitatore elettronico posto a 250 orari, diventa di 287 km/h. Si accelera da 0 a 100 orari in appena 3,8 secondi, si toccano i 200 in 13,8 e la ripresa da 80-120 km/h è di soli 2,3 secondi. A questi valori stratosferici – lo ripeto – aggiungete il fatto che la RS3 sappia fare le curve come una piccola supercar, la più piccola probabilmente, perché è questo il ruolo che ricopre in fin dei conti. Un proiettile blu lanciato in mezzo alle curve con la sola ossessione di deflagrare ogni preconcetto legato alla trazione integrale, alla sobrietà di un interno che tolto qualche dettaglio dedicato non si discosta neppure troppo dal modello di partenza. Con una colonna sonora che purtroppo non rispecchia le capacità di quest’auto, in quella che forse sarà l’ultima cinque cilindri 100% termica dei quattro anelli abbiamo trovato non soltanto la RS definitiva, la migliore e al contempo la meno costosa (prezzi a partire da €61.700), ma una delle sportive più complete in assoluto.
La nuova RS3 è una di quelle automobili che risvegliano la voglia di guidare senza meta, di percorrere la strada più lunga durante il viaggio di ritorno. Il suo sguardo ti toglie il sonno, lasciandoti immaginare su qualche strada di montagna alle prese con quel tripudio meccanico capace di mettere tutti d’accordo non appena vieni preso a sberle alla prima curva, riscrivendo il concetto di guida sportiva al volante di quella che in origine era una compatta qualsiasi, pensata per la famiglia e la spesa. Nel suo caso, pur senza dimenticare per strada la praticità di un’auto adatta a qualsiasi utilizzo, stravolge ogni chilometro tatuandolo nella mente, nel cuore e nello spirito. Lo fa in maniera netta, quasi diabolica, e non chiede certo il permesso per farlo. Entra di prepotenza con quei suoi muscoli che non concedono spazio ad un ipotetico futuro diverso da questo, che almeno per noi appassionati rappresenta il culmine di una devozione motoristica che non scenderà mai a compromessi. Probabilmente, in un futuro sempre più vicino, ci si troverà costretti a farlo e proprio per questo motivo una vettura come questa RS3 ricopre un ruolo ancora più importante, quello di ultimo eroe, mostro assetato di curve, una creatura leggendaria che ci ha fatto sognare con il profumo di benzina e pneumatico massacrato. Se questa è la fine di un’era, preparatevi, ne sentirete la mancanza.
AUDI RS3 SPORTBACK
Motore 5 cilindri Turbo, 2.480 cc Potenza 400 hp @ 5.600-7.000 rpm Coppia 500 Nm @ 2.250-5.600 rpm
Trazione Integrale Trasmissione Cambio Automatico a 7 Rapporti Peso 1.645 kg
0-100 km/h 3,8 sec Velocità massima 250 km/h (limit.) Prezzo da €61.700