Audi RS4 Avant | Test Drive
Avete il pallino per la velocità, ma anche una famiglia. Chi l’ha detto che bisogna scendere a compromessi, o comprare due auto? Le Audi RS Avant sono la risposta che mette tutti d’accordo da decenni e la nuova RS4 sposta l’asticella notevolmente in alto, arrivando addirittura a punzecchiare la sorella RS6.
Testo Andrea Balti / Foto Bruno Serra
La situazione è questa: siete di quelli che non possono fare a meno di andarci pesante sull’acceleratore, a prescindere che si tratti di una tortuosa strada di montagna, o di una tratta autostradale senza limiti di velocità. In un’auto cercate le prestazioni, ma che non siano fini a se stesse. Il comportamento su strada è fondamentale, la possibilità di utilizzare sino all’ultimo dei cavalli a disposizione e di mettere a terra una riserva di coppia che potrebbe spostare l’asse terrestre. La lista delle vetture che potrebbero finire nel vostro garage è ampia, ma c’è soltanto un posto e avete moglie, due figli e un cane. Ah, vi piacciono gli sport all’aria aperta, per cui il bagagliaio dovrà essere bello grande e magari arriverete a caricare anche qualcosa sul tetto. Ecco che tutte le supersportive spariscono come quando la sveglia interrompe un bellissimo sogno di cui avreste voluto vedere l’epilogo. Ma c’è una soluzione che da anni evita agli appassionati di finire in manicomio e si chiama RS4 Avant.
Mutata nel 2017, quando ha abbandonato il V8 da 4.2-litri in favore del nuovo V6 biturbo da 2.9, la RS4 Avant subisce un sottile restyling nel 2019 e presenta la versione battezzata B9 come l’alternativa più compatta alla regina di tutte le performance wagon: stiamo parlando della RS6. Dimensioni più contenute che si rispecchiano non soltanto in un ingombro minore, ma in una dinamicità differente a tal punto da confermare quanto questi due modelli siano entità perfettamente separate e che si rivolgono ad una clientela ben distinta. Con cinque posti, cinque porte e un vano di carico di minimo 496 litri, la RS4 Avant pare la soluzione ideale all’eterno dilemma di come avere un’auto sportiva che tuttavia sia adatta alle esigenze di una famiglia tipo, capace anche di convivere nell’utilizzo quotidiano grazie ad appendici aerodinamiche meno marcate e che ad un occhio poco attento potrebbero passare addirittura inosservate.
La transizione dal V8 al V6 ha cambiato alcune carte in tavola, mantenendo inalterata la potenza massima di 450 cavalli, adesso disponibile però a 5.700 giri (anziché 8.250) e stravolgendo la curva di coppia, ora con un picco di 600 Nm a soli 2.000, contro i 430 Nm di prima (disponibili a 5.500 giri). Questo si traduce in una spinta più corposa che rende la RS4 incredibilmente agile nel muoversi da un punto ad un altro della strada, sfruttando la trazione quattro connessa ad un cambio a 8 rapporti Tiptronic (utilizzato proprio per gestire al meglio la notevole riserva di coppia). Con un peso di 1.790 kg (-300 kg rispetto alla RS6), mi rendo ben presto conto di trovarmi al volante di qualcosa che una volta spinto verso i propri limiti è capace di cose impensabili per questo tipo di carrozzeria.
Alcuni potrebbero obiettare che in fin dei conti è sempre stato così, che tutte le RS4 sono sempre state veloci e abili nel trasmettere una sensazione più viva di contatto tra guidatore e strada, ma la maniera in cui la potenza viene messa a terra e gestita dalla trazione è davvero diversa rispetto a quanto abbiamo provato sinora. Basti pensare che all’occorrenza può finire sino al 70% sull’asse anteriore, oppure sino all’85% su quello posteriore. Adesso immaginate di aver messo dietro di voi centinaia di chilometri di autostrada, affrontati immersi nel più completo comfort di bordo offerto da sedili in pelle, clima bi-zona e un sistema di infotainment preciso e di sempre facile intuizione. Lasciata l’autostrada è il momento di richiamare la modalità Dynamic, o magari una delle due configurabili RS a portata di dita e posizionate sulla razza destra del volante, il tutto una volta scaricato il resto della famiglia e magari anche i rispettivi bagagli. Qui incomincia il divertimento, qui ci si rende davvero conto che la comoda famigliare macina-chilometri è anche una eccezionale auto sportiva.
Azzarderei a chiamarla supercar da famiglia e sono certo che una volta saggiate le performance che si hanno a disposizione, nessuno oserebbe sostenere il contrario. I 450 cavalli vengono erogati in maniera progressiva e l’attacco dei 2.000/2.500 giri è la soglia in cui l’aumentare della velocità è direttamente proporzionale al coinvolgimento che tra le curve mette in mostra un ottimo bilanciamento dei pesi ed una gestione della trazione che nel settaggio ideale lascia percepire come il retrotreno assecondi al meglio le percorrenze di curva più frenetiche, annullando qualsiasi accenno di sottosterzo o rollio. Nello sparo da fermo occorrono appena 4,1 secondi per scattare da 0 a 100 km/h e mentre i 600 Nm di coppia spingono sino alla soglia dei 6.000 giri è evidente che i limiti geografici siano l’unico ostacolo tra il vostro piede destro ed i 300 orari di velocità massima, una volta escluso il limitatore che ferma il tachimetro ai fatidici 250.
Ma la RS4 non è solo velocità e accelerazione, questo sarebbe riduttivo poiché troppo semplice. Basta una pressione decisa sull’acceleratore e diventa sostanzialmente come un videogame, dove inanelli una curva dopo l’altra arpionato al volante squadrato e pizzicando i paddle per il rapporto successivo o precedente, intanto lei farà tutto il lavoro sporco, gestendo anche le sbavature dell’essere umano seduto al posto guida. Il pezzo forte dell’esperienza di guida marchiata RS4 è la precisione con cui viene inserita in curva ed è in questo frangente che apprezzi un peso più contenuto rispetto alla RS6 – 1.790 kg – e dimensioni che lasciano percepire come il retrotreno segua la tre quarti anteriore nel preciso istante in cui le ruote puntano la tornata seguente. È tutto fin troppo facile, ma non commettete l’errore di chiamarla asettica. Già, perché se si rinuncia purtroppo ad una colonna sonora adeguata alle prestazioni che vengono messe in campo, il divertimento è proprio garantito da una sincerità trasmessa dalle ruote al fondoschiena del guidatore, una scossa che crea dipendenza e che ben presto mi insinua un dubbio che non avrei mai pensato di vedere riecheggiare nella mia testa.
RS4 o RS6? Questa domanda non ha una risposta universale e in qualsiasi dei casi prevede un 50% di errore, dato che in fin dei conti entrambi i modelli hanno un’identità ben marcata e offrono soluzioni simili nell’approccio alla necessità di performance e praticità, tuttavia escludendosi l’un l’altra. La RS4, con 180 cavalli in meno e un look meno bellicoso, non ha la spinta disarmante della RS6. Dal canto suo offre appunto una opzione dalle dimensioni e dal costo più contenuto, senza sapere di rinuncia o ripiego. Entrambe sono letali su strade veloci, ma sorprendentemente efficaci anche tra le curve. Insomma, qualsiasi possa essere la vostra scelta, non potete sbagliare. Quasi dimenticavo, ancora una volta i quattro anelli consentono di rendere tutto quanto scritto sopra perfettamente sfruttabile anche con meteo e manto stradale tutt’altro che favorevole, un plus che Audi continua a vantare sulle più impegnative controparti siglate BMW e Mercedes.
AUDI RS4 AVANT
Motore V6 cilindri Twin-Turbo, 2.894 cc Potenza 450 hp @ 5.700 rpm Coppia 600 Nm @ 2.000 rpm
Trazione Integrale Trasmissione Cambio Automatico a 8 rapporti Peso 1.790 kg
0-100 km/h 4,1 sec Velocità massima 250 km/h Prezzo €99.900