Auto e Moto d’Epoca Bologna 2024 | Eventi
Testo di Carlo Brema / Foto di Giorgia Rossi
I numeri della Fiera di Bologna sono eccezionali: 235.000 mq, 14 padiglioni, 4 percorsi tematici, oltre 7.000 tra auto e moto e €20 per 5 ore di parcheggio. È così che è andata in scena la strabiliante 41° edizione, capace di avere la meglio sulle sfavorevoli previsioni meteo e che nonostante tutto ha attirato un numero di visitatori anche superiore rispetto allo scorso anno, in cui si è svolta la prima edizione in terra emiliana, dopo il trasloco dall’area fieristica di Padova.
Sotto un minaccioso manto di nuvole c’è stata la splendente passione verso automobili di ogni epoca, passando per le immancabili glorie del mondo delle corse e alcune concept cars che ci ricordano come soluzioni adottate ormai da qualsiasi vettura contemporanea siano state ammirate sui grandi palchi dei motor show anni addietro. Auto e Moto d’Epoca, si sa, è un percorso nella storia dell’automobile e può essere vissuta da semplice appassionato, anche perché abbiamo purtroppo constatato che la stragrande maggioranza delle vetture in vendita esposte recitavano prezzi di vendita a dir poco esagerati. Quello su cui siamo tutti d’accordo è la bontà del prodotto automobile in sé, dove grazie alla cura di rivenditori che hanno cercato in tutti i modi di non far pesare la sostanziale assenza delle case ufficiali, abbiamo potuto ammirare il non plus ultra di auto da sogno. Immancabili quindi le supercars più attese, tra cui anche una rara Jaguar XJ220, una forte attenzione verso il settore delle youngtimers e anche modelli più anziani, seppur in rappresentanza minore rispetto al solito. Questo significa una cosa in particolare, ovvero che si bada maggiormente all’interesse verso modelli di più ampio e possibile utilizzo.
Ciò non toglie il problema prezzi, un aspetto che non dipende dall’Organizzazione, ma che inevitabilmente riduce il tema affaristico che per una fiera riguarda comunque uno dei temi fondamentali. Lo stesso numero di zeri in eccesso si riscontra in maniera ancora più evidente nel padiglione ricambi, dove addirittura alle prime ore del giovedì mattina abbiamo incontrato commercianti svogliati e quasi indisposti dalle domande nostre e di potenziali clienti. Per fortuna ci sono tanti bei modellini e alcuni stand di oggettistica e di decorazione per ambiente che ci distraggono subito, guidandoci lungo l’area destinata alle auto da sogno: Pagani, Maserati classiche, Polo Storico Lamborghini e anche Alpine, che alla leggendaria A110 affianca la nuova incarnazione e la neonata elettrica A290.
Avanti e indietro, saziando lo stomaco grazie ai deliziosi stand gastronomici sparsi un po’ ovunque e ricominciando il giro dal principio, perché non capita spesso di vedere così tante belle auto tutte insieme. E poi c’è il fattore umano, quell’imprescindibile valore che tra una Diablo e una F50 ti fa incontrare amici che non vedevi da tempo e condividere la grande passione per i motori, la stessa che per la Grassi Scuderia Milanese sta ultimando i dettagli in vista della realizzazione della 044S, un tributo alla mitica Lancia Delta S4 creato da zero e indirizzato a coloro che vogliono rivivere le glorie dei grandi rally sulle strade di tutti i giorni.
Al termine dell’ultimo weekend di ottobre, AME si rivela ancora una volta l’evento statico di motorismo storico al quale non mancare, indiscusso monopolista in Italia e una tra le realtà più importanti di tutta Europa. Peccato solo che se vieni qui per comprare, ti trovi spesso a negoziare partendo da cifre a dir poco ottimistiche. Se vuoi vendere il discorso è molto più semplice, perché a quel punto basta ragionare in termini di valori di mercato veritieri. E se tutti lo facessero, la fiera sarebbe ancora più grandiosa.