Auto e Moto D’Epoca Padova 2018: Un Tuffo Nel Passato e Uno Sguardo Al Futuro
AUTO E MOTO D’EPOCA PADOVA
UN TUFFO NEL PASSATO E UNO SGUARDO AL FUTURO
Testo di Tommaso Mogge
Foto di Giorgia Rossi
Quello di Padova è un appuntamento imperdibile per qualsiasi appassionato, che si tratti di due ruote o quattro o per chi ha bisogno di rinfrescare la memoria in quanto a glorie motoristiche che hanno scritto la storia del motorsport, in particolare del mondo dei rally. L’edizione 2018 ha permesso alla fiera Auto e Moto D’Epoca di spegnere la 35° candelina, un traguardo già di per sé notevole, se non fosse anche per gli ingressi record che hanno sfiorato i 120.000 visitatori nei 4 giorni di evento. Ovviamente non potevamo mancare ed abbiamo approfittato della giornata di preview per vivere a fondo la vera essenza della fiera di Padova, autentico riferimento per chi vuole comprare, vendere o semplicemente fare un tuffo nel passato, dando però uno sguardo ad un futuro sempre più rivolto verso la sostenibilità.
Gli ampi padiglioni rendono semplice la fase di ingresso, immergendoci direttamente nell’area dedicata ai ricambi, ma laddove non vi troviate a restaurare nulla potete comunque soffermarvi ore tra targhe metalliche, insegne vintage e pezzi che sicuramente vi ricorderanno i giorni spensierati della vostra infanzia. I modellini, finalmente più ordinati e meno labirintici nell’esposizione, sono un’altra tappa obbligata ed anche se qualcuno prova a rifilarvi le più recenti uscite da edicola al 20% in più, vale sempre la pena portare un ricordino a casa – in scala 1/43 non farà arrabbiare vostra moglie. Si esce dai primi due padiglioni e si viene assaliti dai profumi degli stand gastronomici: porchetta, salse di vario tipo e poi le pasticcerie siciliane, che si confermano come uno degli highlights indiscussi, non me ne voglia la mia dieta. All’esterno ci sono diverse vetture portate da rivenditori ed anche privati alla ricerca del cliente giusto o magari di uno scambio che può comunque rendere utile la trasferta veneta. Ampio spazio per i rivenditori più consistenti, negli altri padiglioni coperti, dove nonostante si riconosca qualche pezzo che ha già calcato il terreno di Padova l’anno scorso e a volte anche quello prima e quello prima ancora, troviamo modelli ben conservati a prezzi non sempre ottimistici come nelle ultime edizioni. Per la serie, bisogna capire se certe auto si vogliano collezionare o vendere.
Non solo auto d’epoca, poiché affianco a classici italiani, inglesi, tedeschi ed una manciata di americane, abbiamo anche modelli più recenti, le immancabili youngtimers (che vanno tanto di moda) e supercars dei giorni nostri, tra cui spicca una LaFerrari Spider. Probabilmente non sarà stata la più fotografata dai presenti, dato che gli schieramenti di Stratos erano a dir poco imponenti, soprattutto quando messe accanto ad una Lancia 037 Stradale o una Delta S4 Stradale. La “febbre” del #makelanciagreatagain aiuta non poco le rivalutazioni e nel caso delle vendite rende felice due persone invece che una soltanto, ma passando accanto a certe Gruppo B ti viene davvero la pelle d’oca. Non potevano mancare le Porsche, senza dubbio quelle che hanno subìto una maggiore rivalutazione nel corso degli ultimi anni, con modelli che spaziano dalle prime 356 sino alle più recenti 911 GT3 RS. Interessante la E.C. OnlyOne esposta allo stand Mistral Motors, insieme al classico lotto di supercars e pezzi più che interessanti, per non parlare della 911 3.0 SC Rothmans Rally poco distante, ancora segnata da una delle tante battaglie che ha dovuto affrontare prima di trovare la meritata pensione.
Padova è da sempre un punto di riferimento anche per le case ufficiali, che sfruttano l’occasione per celebrare i più svariati anniversari e così abbiamo ammirato vecchie glorie di Citroen, Peugeot, Volvo e del gruppo FCA – rappresentato dal settore Heritage – proprio accanto a nuovi modelli che puntano a scrivere la storia dei prossimi anni dei rispettivi brand. C’era anche Alpine con due A110, la nonna e la nipote, per non parlare di Bentley e McLaren e dell’indiscussa protagonista di quest’edizione: Mercedes-Benz, la quale ha curato nel minimo dettaglio non solo la disposizione dei modelli nuovi e classici – tra cui la mitica C111 – ma ha consentito ai visitatori di immergersi completamente nel mondo vintage grazie al coinvolgimento totale di chi volesse ripercorrere la storia della stella, tra monitor e personale preparato e gentile.
Infine, confermata anche la prestigiosa presenza della casa d’aste Bonhams, con vendite complessive che hanno superato i 2 milioni di Euro, tra cui la Ferrari 250 GT Serie II Coupé del ’60 venduta a €508.197. Quantità quindi, ma migliore qualità rispetto agli scorsi anni, per una fiera che è riuscita a ritagliarsi la propria posizione quale appuntamento principale nel panorama automotive storico e non solo. La sensazione è stata quella di una maggiore consapevolezza da parte di molti (non tutti) espositori e a differenza di altre occasioni non è parso esserci un trend dominante mediante il quale si punta ad accrescere il valore di uno o due modelli soltanto. È stata una fiera bella da visitare, divertente da vivere e che ha di sicuro fatto felice più di qualche persona, a prescindere se siano tornati a casa con la vettura dei sogni o abbiano soltanto potuto ammirarla da vicino.