Disattivando il controllo trazione e avendo a disposizione qualche tornante, portare a fine vita il treno di gomme è questione di un attimo, ma non è questo il punto. Non per lei almeno.
Testo Andrea Albertazzi / Foto Bruno Serra
Già immagino le solite critiche arrivare a frotte. La griglia è enorme, con gomme invernali non ci si diverte, il colore non mi piace, cabrio pesa di più. Ma anche no, dai! Per prima cosa in questo articolo non troverete alcun accenno alla famigerata griglia a doppio rene taglia XL che ormai spicca sul frontale delle nuove Serie 3 e Serie 4. Siamo una rivista che parla di emozioni alla guida e per quanto mi riguarda, il tempo più importante che si trascorre con un’auto è quando ci si trova al volante, non criticando ciò che in fin dei conti è l’aspetto soggettivo, ovvero l’estetica. A prescindere da quello che potrei infatti dire al riguardo, sono convinto che ognuno abbia una sua idea e non sarebbe né corretto né utile cercare di farvi cambiare opinione dicendo cosa ne pensi io. Prendiamo in considerazione la vettura con la quale mi appresto a partire alla ricerca di un po’ di solitudine stradale, dove poter sguinzagliare il bagaglio prestazionale di un modello che si pone immediatamente prima dello step chiamato M4.
Cominciamo facendo qualche passo indietro, ovvero rinfrescando la memoria a chi è ormai abituato a catalogare la berlina 4 porte Serie 3 e la coupé 2 porte Serie 4. La nomenclatura cambia infatti nel 2013, anno in cui il brand decide di marcare maggiormente le differenze tra i due modelli ed è così che la F32 è la prima generazione ad accogliere quella che conosciamo come Serie 4, ovvero la ex Serie 3 Coupé o Cabrio. Esteticamente disarmante viene stravolta dalla nuova G22 introdotta nel 2020 e che apre un nuovo linguaggio stilistico all’intero brand, sempre più proiettato nel futuro con quelli che poi saranno i modelli ibridi e soprattutto elettrici. Arrivano anche M3 ed M4, portabandiera del divertimento alla guida grazie ad un telaio dai feedback extraterrestri, ancora più potenza rispetto a prima e una gestione della trazione motrice che pensa anche ai guidatori meno esperti, avvalendosi di un differenziale attivo sportivo.
Il modello della nostra prova siede immediatamente sotto alla vera e propria M4, tanto da meritare un autentico badge M nel proprio nome. M440i, ovvero il punto di incontro tra comfort e dinamica di guida, senza scendere ai compromessi dettati dal look più massiccio della M4, ma senza per questo motivo rinunciare a qualità prestazionali concesse da un matrimonio motore/telaio perfettamente degno di indossare quella tanto agognata M. In realtà non sono qui soltanto per capire se la M440i sia un’auto divertente, ma intendo soprattutto realizzare se sia davvero in grado di trovare una sua posizione all’interno del listino. A questo proposito verrebbe da togliere subito l’elefante dalla stanza e prendere in rapida rassegna due valori che potremmo definire chiave in termini di caratterizzazione dei rispettivi modelli. La M4 Cabrio ha una potenza di 510 cavalli e parte da €113.000, mentre il gradino sotto alla M440i è rappresentato dalla 430i da 258 cavalli e con prezzi a partire da €73.200. Con un prezzo d’attacco di circa 88 mila euro, la M440i Cabrio è economicamente più vicina alla 430i piuttosto che alla M4 Cabrio, ma una volta al volante tutti i numeri e le considerazioni fatte sino ad ora vanno a farsi benedire.
Sotto al cofano abbiamo un mito ormai patrimonio umanitario dell’elica di Monaco di Baviera: un 6 cilindri in linea Twin-Power Turbo che in questo specifico caso è abbinato ad una tecnologia Mild-Hybrid per una potenza complessiva di 374 cavalli. Il 3-litri ha una schiena impressionante e riesce a correre lineare lungo tutta la curva dei giri, avvalendosi di una coppia massima di 500 Nm già disponibili ad appena 1.900 giri. Poi continua a premere al sedile, sino a 5.000 giri, attimo in cui le dita allentano la stretta al volante e agganciano il rapporto successivo. In Sport Plus, quella che sino a pochi minuti prima era una delle automobili più rilassanti che io abbia mai provato, irrigidisce la risposta delle sospensioni, dello sterzo e rende il pedale dell’acceleratore sensibile come la lama di un bisturi che traccia la propria via lungo la strada di montagna verso la Val Casotto. Anche lo scarico si fa più presente e nonostante la capote in tela, l’insonorizzazione dell’abitacolo è perfetta a tal punto che ci si dimentica di avere i chilogrammi extra implicati dal complesso meccanismo di apertura e chiusura.
Altro aspetto che enfatizza l’esperienza di guida è la corona del volante, morbida e larga a tal punto che non vorreste mai lasciare la presa. La taratura dello stesso sterzo è sublime e permette di affrontare le curve anche più strette senza staccare mai le mani. Nel preciso istante in cui stai mordendo il punto di corda e decidi di pestare sul gas, il posteriore allarga facendosi accompagnare dal boato del 6 cilindri e dallo stridere degli pneumatici invernali, i quali mordono l’umido asfalto quanto basta per trasmettere la presenza di una trazione integrale intelligente e che in virtù di ottima sicurezza su strada non svende mai il divertimento ad alcun tipo di sottosterzo. Con un avantreno così preciso verrebbe da correre come indemoniati tutto il giorno e state pur certi che la M440i è tranquillamente in grado di farlo, peraltro facendo anche segnare un consumo medio di tutto rispetto di circa 7,9/8 litri ogni 100 km. Il fatto è che quando l’asfalto mostra le cicatrici lasciate dall’inverno e la situazione implica di alleggerire il piede destro, guidare in souplesse è altrettanto coinvolgente, aspetto che sulla M4 è senza dubbio messo in disparte in favore di un piglio più dinamico.
Esatto, il segreto della M440i è proprio la sua capacità di far convivere la sua natura da gran turismo con le doti dinamiche di una cabrio da quasi quattrocento cavalli. Una potenza che viene erogata con violenza, ma al tempo stesso senza voler passare per un’ammazzapneumatici. Che poi, disattivando il controllo trazione e avendo a disposizione qualche tornante, portare a fine vita il treno di gomme è questione di un attimo, ma non è questo il punto. Non per lei almeno. Appurato che la M sia strameritata, non si riduce mai tutto ai 4,9 secondi per lo 0-100 km/h, o agli 80-120 km/h in appena 2,8 secondi, quanto a quella sensazione di completezza che raramente capita di trovare in una sola auto. Il cambio 8 marce Steptronic si preoccupa di portarvi a destinazione adottando sia una guida prettamente confortevole, che una più sportiva, dove il sound del motore non è mai invasivo, eppure fa sentire la sua presenza quando necessario e il telaio legge e filtra bene ogni tipo di avvallamento, concedendo un limite di tenuta che mostra margini maggiori man mano che si entra in confidenza con la stessa.
All’interno, come è giusto che sia, c’è la solita pletora di tecnologia, con dispositivi di assistenza alla guida che possono essere parzializzati o completamente esclusi, un navigatore tra i più precisi in circolazione e un display digitale di fronte agli occhi di un guidatore che detiene il potere di trasformare la propria auto con un semplice schiocco di dita. Non c’è brutalità fine a se stessa, non c’è una mera ricerca di prestazioni, ma un pacchetto che spunta realmente tutte le fatidiche caselline utili a definire un’auto di un certo livello e dalle grandi aspettative. E devo dire che mi aspettavo davvero molto da questa M440i Cabrio, ma da un lato pensavo di dover far fronte a qualche compromesso, accettare qualche spigolo causato da una potenza che è più che abbastanza nella maggior parte delle situazioni di guida quotidiane, ma che pensavo non fosse in grado di appagare lo spirito più selvaggio di chi non ha mai considerato adeguatamente prestazionali alternative orfane della M davanti al numerino.
Che poi la M c’è, ma a differenza di muscoli e quel look che non lascia spazio a dubbi, questa indossa un completo da sera che svela le proprie capacità soltanto a un occhio attento. Una volta ripiegato il tetto, il quale sacrifica qualche litro in termini di capacità di carico, la M440i xDrive Cabrio è la perfetta gran tourer per godersi la prima brezza di primavera. E con il sole in fronte e il vento tra i capelli, l’intimo rapporto di confidenza che si instaura con la strada sotto di noi viene ancora più accentuato, andando a valorizzare tutte quelle situazioni in cui 374 cavalli non sono semplicemente abbastanza, ma sono tutto ciò che serve per scombinare l’acconciatura e disegnare un bel sorriso in volto. Quindi sì, mi sto divertendo un sacco e mentre cerco altre curve per sguinzagliare la mia personale definizione di piacere di guida, mi rendo conto che questa M440i non è assolutamente una via di mezzo o un compromesso, quanto invece la migliore espressione in termini di rapporto tra comfort e prestazioni on demand.
BMW M440i xDrive Cabrio
Motore 6 cilindri in linea Twin-Power Turbo Mild-Hybrid, 2.998 cc Potenza 374 hp @ 5.500-6.500 rpm Coppia 500 Nm @ 1.900-5.000 rpm
Trazione Integrale Trasmissione Cambio Automatico a 8 Rapporti Peso 1.890 kg
0-100 km/h 4,9 sec Velocità massima 250 km/h Prezzo da €87.050