Bugatti Chiron: Riscrive le Regole del Gioco
L’erede della più entusiasmante hypercar dei nostri giorni è stata presentata a Ginevra e si chiama Chiron, in onore del pilota francese, protagonista di duelli spettacolari nei tempi in cui le auto da corsa erano più simili ad oggetti di morte che ad automobili. C’è tanto da dire ed in questa anteprima ginevrina, siamo letteralmente rimasti incantanti per come i designer siano riusciti ad evolvere le linee sinuose ed i tratti distintivi della Veyron, senza stravolgerne quel gusto classico e quegli schemi, che in questo caso richiamano continuamente la lettera “C”, sia fuori che all’interno del lussuoso abitacolo. Il W16 è di 8.0 litri e può sempre contare su quattro turbo (più grossi di prima), mentre i cavalli sono saliti a 1.500 e la coppia a 1.599Nm, ovviamente distribuita su entrambi gli assi. La Chiron non si pone come una belva indomabile, quanto invece come una signora che adora sfilare ed essere ammirata, grazie ad una miriade di dettagli, non certo tutti riscontrabili attraverso uno sguardo veloce e disattento. All’anteriore, la mascherina a nido d’ape tipica Bugatti è rimasta, ma attorno ad essa c’è un design più tagliente e con i gruppi ottici che scompaiono verso i passaruota che contribuiscono così al nuovo look della Chiron, mentre lateralmente si vedono sovrapporsi pannelli di carbonio e la carrozzeria bicolore. Al posteriore, un grosso LED orizzontale funge da luce di posizione e stop, con lo scarico centrale, immerso in un enorme diffusore di fibra di carbonio. Il propulsore resta in bella mostra e stavolta non nasconde i propri numeri, sfoggiandoli per togliere ogni dubbio a coloro che una volta che ne vedranno una per strada, si domanderanno quanto sia potente. Alcuni numeri interessanti: ne verranno prodotte soltanto 500 e costerà circa 2,5 milioni di Euro, mentre le prestazioni non differiscono molto dalla Veyron. Un’altra volta, Bugatti ha mosso la sua pedina e gli altri, che lo vogliano o no, dovranno inseguire.