Puoi Davvero Guidare una Lotus Exige Sport 350 Tutti i Giorni?
La prima volta che sali a bordo – anzi, ti cali nell’abitacolo – ti sembra di osservare il mondo da una nuova prospettiva. Sei letteralmente appoggiato sul telaio, senza alcun tipo di filtro, a tutto vantaggio di un handling fenomenale trasmesso al tuo corpo direttamente dagli input che riceve la schiena. Le braccia si distendono quanto basta per afferrare il piccolo volante, che ovviamente non essendo dotato di servosterzo risulta più pesante rispetto al solito – aspetto che in movimento, svanisce quasi del tutto. Le gambe sono storte verso la pedaliera disassata, ma non è così terribile come può sembrare e l’appoggio per il piede sinistro è tutto sommato sorprendente, anche sulle lunghe distanze. La Exige Sport 350, nonostante sia cresciuta e sia perfettamente in grado di offrire la versatilità di una sportiva più tradizionale, mantiene quella rigidità strutturale e quel nervosismo tipico delle creature di Hethel, evolvendolo ulteriormente.
Dopo averla guidata per svariati giorni in qualsiasi circostanza (eccetto che su pista), mi sono posto la fatidica domanda – la comprerei? O meglio, sarei in grado di utilizzarla tutti i giorni? Prima di svelarvi il mio personalissimo parere, bisogna tener conto di alcune rinunce da mettere in conto ed a cui un’auto sportiva e votata alla leggerezza ed alla purezza di guida deve sottostare. Sto parlando del comfort di bordo, dove fatta eccezione del clima e dello stereo, non avrete praticamente nulla – idem per il piccolo vano bagagli ricavato dietro al V6 di origine Toyota, che surriscalda e non sarà in grado di ospitare più dello stretto necessario. Superate le prima difficoltà per salire e scendere, quest’ultima azione decisamente più semplice mettendo prima entrambi i piedi a terra, la Sport 350 richiede attenzione in termini di avvallamenti stradali, per una ridotta altezza da terra dello splitter anteriore, mentre in quanto a visibilità, i sensori posteriori sono fondamentali, soprattutto perché la Sport 350 ha la copertura del vano motore a “persianette”, il che oscura un buon 90% della visibilità sul retro.
I consumi sono buoni, complice anche la leggerezza dell’auto, ed in questa sede non vi parlerò di quanto sia prestazionalmente appagante (la review completa sarà sul numero di Luglio, ndr). Voglio invece elogiare i controlli trazione (proprio perché parliamo di fruibilità quotidiana) che saranno l’angelo custode dei guidatori più inesperti, impedendo disastri anche su asfalto scivoloso. In fin dei conti si tratta di un giocattolone, di un’auto da weekend adatta al divertimento su pista e su strade tutte curve, ma una delle più piacevoli sorprese di questa evoluzione della Exige S è che avendo ulteriormente spostato l’asticella della purezza e del coinvolgimento alla guida, è riuscita a mantenere una natura relativamente amichevole, diventando estrema al vostro comando. Si, la comprerei, ma preferirei utilizzarla nelle occasioni giuste, per non sbiadire la magia che sa trasmetterti nel momento giusto, perché dopotutto sa fare tante cose, ma è fatta per un motivo in particolare: divertire.
Testo di Alessandro Marrone
Foto di Andy Williams