Citroen Berlingo: Affari Di Famiglia
CITROEN BERLINGO
AFFARI DI FAMIGLIA
Testo di Carlo Brema
Foto di Daniél Rikkard
In un mondo in cui spopolano SUV e crossover, le multispazio hanno il loro bel da fare per far breccia nelle preferenze di nuovi potenziali clienti e mantenere i favori di quelli più affezionati. Probabilmente meno alla moda, ma d’altro canto più pratiche e con ben chiaro un obiettivo preciso, quello di essere utili per caricare persone e oggetti – del resto, per il weekend c’è sempre la possibilità di utilizzare un’altra auto. La Berlingo è giunta alla sua terza generazione e s’è rinnovata in maniera piuttosto importante, condividendo la nuova piattaforma con la nuova Peugeot Rifter. A saltare immediatamente all’occhio e differenziare il nuovo modello da quello precedente c’è soprattutto il frontale, adesso in linea con gli attuali stilemi della casa e che presenta quindi un paraurti più massiccio e un design che in realtà non è così scontato come sembra.
Ad unire il gruppo ottico principale c’è infatti un ampio “Double Chevron” che attraversa tutto il muso, sotto una grossa bocca che dona carattere al design generale della Berlingo ed ai lati, due ulteriori coppie di fanali per lato, i quali disegnano una forma perfettamente simmetrica che prosegue quel senso di frivolezza utile ad una vettura che può essere impiegata nelle maniere più disparate. La nuova incarnazione della multispazio di Citroen è disponibile in diverse varianti e allestimenti, ma soprattutto con passo corto (440 cm) o passo lungo (475 cm) come quella del nostro test. I centimetri in più costano 1.200€ extra, ma saranno soldi ben spesi a tutto guadagno di una migliore abitabilità per gli occupanti posteriori, senza per questo motivo risultare goffa in fase di marcia. La versione in prova è spinta da un 4 cilindri turbodiesel da 1.5cc e 130 cavalli. Nonostante sia possibile configurarla con il cambio automatico a 8 rapporti, il manuale a 6 marce si rivela essere la scelta migliore, più pratico e con una sesta molto lunga, ideale in autostrada.
Come detto, la Berlingo è un’auto per famiglie che non vogliono e non possono rinunciare a nulla, ma questa volta la casa francese ha alzato di parecchio la cura per l’abitacolo. Infatti, se guardandola dall’esterno può sembrare una tradizionale multispazio votata alla massima capacità di carico – peraltro molto apprezzabile la possibilità di aprire soltanto il cristallo del portellone posteriore – una volta saliti a bordo non si può fare a meno che notare un ambiente che segna un netto distacco con il passato. La seduta è comoda e nonostante persista quella sensazione di trovarsi sistemati troppo in alto rispetto al volante – un po’ come quando si guida un furgoncino – il comportamento è quello di una vettura ed anche nello stretto, nonostante il passo lungo e le generose dimensioni, non ci si trova eccessivamente in difficoltà. Discorso differente per il montante anteriore lato guida, che in curva tende ad azzerare la visibilità di tre quarti anteriore. Le plastiche del cruscotto restano quasi tutte rigide, fatta eccezione per la parte superiore dello stesso, la quale si concede qualche vezzo stilistico e un design più ricercato, come per esempio per il coperchio del vano portaoggetti di fronte al passeggero. L’abitacolo è pieno zeppo di vani più o meno profondi, nei quali vi sarà possibile riporre praticamente tutto, per non parlare di un vano di carico ricavato sopra allo stesso bagagliaio e dal quale è possibile accedervi anche dalla fila di sedili posteriore. Ciò che invece denota come Citroen intenda allontanarsi da una classificazione prettamente utilitaristica per la sua Berlingo è identificabile in un necessario sguardo alle esigenze dei guidatori contemporanei e per questo troviamo un display touch da 8 pollici, sistema condiviso con tutto il gruppo PSA e tramite il quale si ha sotto controllo il navigatore satellitare, clima e connettività con il vostro smartphone. Se pensate alle multispazio di 20 anni, tutto ciò sarebbe stato impensabile.
Ma non finisce qui, infatti accanto alla leva del cambio c’è una rotella che consente di selezionare la modalità di guida preferita (tra cui neve, off-road, sabbia e la possibilità di disattivare il controllo trazione), altro aspetto che rende la Berlingo un’auto che non vuole essere relegata soltanto a veicolo per carichi ingombranti. C’è anche l’hill descend, per agevolare su insidiose strade in discesa, mentre in termini di soluzioni innovative ho apprezzato molto la cappelliera luminosa che attraversa longitudinalmente l’abitacolo e funge – tanto per cambiare – da ulteriore vano portaoggetti.
La nuova Berlingo cambia pelle e lo fa quasi in maniera silenziosa, senza snaturare la propria natura. Pur restando un’ottima multispazio in grado di ospitare comodamente 5 persone a bordo e diversi bagagli nell’ampio vano di carico, si rivela essere un’auto in grado di offrire quei gadget tecnologici che sino a qualche anno fa erano quasi da considerarsi taboo in una categoria che ha sempre dovuto badare più al sodo che al superfluo. Adesso c’è tutto e grazie al nuovo look condiviso con gli altri modelli della gamma Citroen, la Berlingo riesce a sfoggiare quello sguardo simpatico che la fa spiccare in una categoria che – insieme alle monovolume – sembrava quasi finita nel dimenticatoio e che invece potrebbe vivere una seconda giovinezza. In questo caso, se la meriterebbe tutta.
CITROEN BERLINGO 1.5 BlueHDi SHINE XTR
Layout – Motore anteriore, trazione anteriore
Motore – 4 cilindri 1.499cc – turbodiesel
Trasmissione – cambio manuale a 6 rapporti
Potenza – 131 cv @ 3.750 rpm
300 Nm @ 1.750 rpm
Peso – 1.581 kg
Accelerazione – 10,5 sec.
Velocità massima – 185 km/h
Prezzo – da 26.850 €