Col de Turini Tour 2022 | Events
Hanno dato pioggia, hanno dato nubifragi, hanno provato in tutti i modi a farci desistere, ma la settima edizione del Col de Turini Tour ha preso regolarmente il via alle prime luci del giorno. Un timido sole si è fatto subito spazio tra le nuvole ed ha magnificato una giornata dove la strada più famosa dei rally sembrava riservata tutta per noi, all’insegna di tornanti, tanta benzina e tagliolini all’astice.
COL DE TURINI TOUR
Testo Alessandro Marrone / Foto Giorgia Rossi
Sfidando i più pessimistici pronostici gettati in pasto alla rete per un’intera settimana, gli oltre trenta equipaggi si sono regolarmente ritrovati alla Tête de Chien per la settima edizione del “Col de Turini Tour”. Il ritrovo si è ancora una volta svolta sulle alture di Monaco, così da sfruttare uno spot panoramico e che consentisse a tutte le vetture di essere sistemate con facilità, lontano dal traffico e dai soffocanti ingorghi che sempre più affliggono le claustrofobiche viuzze del Principato. Dopo giorni di pioggia intensa e con tutte le previsioni a sfavore, il sole fa capolino sulle nostre teste e comincia a schiarire le prime ore del mattino, momento in cui i nostri raggiungono la location prestabilita e cominciano le fasi di accreditamento e colazione.
Come sempre c’è una forte rappresentanza di Porsche, ma quest’anno abbiamo modo di accogliere anche Lotus, Aston Martin, Jaguar, Maserati, Abarth e tante altre sportive che condividono tra loro la vera essenza del divertimento. Tempo di briefing, illustrando un percorso ulteriormente ottimizzato e in grado di offrire la possibilità di accorciare il tour per coloro che prediligono un’andatura e soste più rilassate. Nel frattempo quelle poche nuvole si spostano rapidamente, lasciando che la temperatura salga abbastanza da lasciarsi alle spalle giubbotti e timori. Alle 9.05 – puntuali come non mai – gli equipaggi prendono il via seguendo attentamente i road book che li porteranno fuori dal piccolo borgo di La Turbie e quindi in direzione Menton, varco di confine che divide l’attesa dalla massima espressione del piacere di guida.
L’unica sorpresa non è quella di un cielo sereno e una temperatura a dir poco perfetta, ma l’assenza di traffico. Lungo la Route du Sospel, tratta che solitamente può presentare qualche veicolo che procede ad andatura turistica, si assaggia un senso di solitudine che qualche minuto dopo impregna l’avventura odierna di una forsennata caccia di tornanti. Non c’è anima viva in giro e la strada, fatta eccezione per qualche sasso franato a causa delle precipitazioni del giorno precedente, consente a ciascuno di tenere l’andatura ritenuta più idonea. A guidare il gruppo si alterna un trio furioso di Lotus, colorate quanto rumorose: l’oggetto definitivo per rendere l’idea di cosa significhi esaltare il rapporto intimo che si va a instaurare tra guidatore e automobile. Su una strada come questa poi, tutto assume un’accezione più particolare del solito. Ci sono due funamboliche Toyota GR Yaris e una Porsche 911 GT3 Clubsport, impossibile non sentirli arrivare con chilometri di anticipo. In quel momento credi che da lì a poco potrai scorgere le loro sagome delinearsi dietro la roccia, ma in realtà l’eco dei motori tirati al limitatore si espande con la stessa violenza con cui l’acceleratore, freno e cambio vengono dolcemente maltrattati.
I tornanti del Col de Turini assumono adesso le forme che molti hanno visto fare da fondo a protagonisti come quelle leggende dei rally che non possono essere semplicemente definiti piloti, ma pionieri della velocità e del brivido. Gettano una marcia dopo l’altra a filo dello strapiombo e segnando il medesimo asfalto in uscita di curva, quasi a sottolineare l’autografo lasciato dai campioni del WRC esaltano questo rito che entra con prepotenza dentro il cuore di ognuno dei partecipanti al tour odierno. Anche per chi ha già preso parte all’evento, oppure ha avuto modo di guidare su queste curve in qualche altra occasione, la magia resta intatta e viene amplificata dal senso di appartenenza a questo gruppo di adoratori della cento ottani. Non mancano piccole bombe come MINI Cooper S, Renault 5 GT Turbo, VW Polo GTI e un’iconica Subaru WRX STI Legendary Edition, per non parlare di equipaggi affezionati, tornati qui con Porsche 911 di ogni generazione (964, 996, 997, 991 e 992), Maserati GranTurismo MC Stradale, Porsche Panamera, AMG A45, pronti a scrivere nuovi ricordi nel personale diario di un viaggio di passione automobilistica.
Tappa obbligatoria in cima al Col de Turini, invadendo il parcheggio dell’Hotel Les Trois Vallées e cogliendo l’occasione per un caffè di metà mattinata. A questo punto, ogni equipaggio ha potuto scegliere se percorrere lo stage in direzione La-Bollene-Vesubie e sfruttare l’occasione per una tappa rifornimento, oppure indugiare di fronte alle bacheche commemorative e l’infinita collezione di targhe e fotografie all’interno del locale, attendendo così che il resto del gruppo si ricompatti e ripartire in direzione Peira-Cava. L’assalto alle curve torna nel vivo dopo pochissimi minuti e con una strada praticamente deserta si scende in direzione Lucerame, su alcuni dei tornanti più impegnativi e al tempo stesso scenografici dell’intero tour. Si oltrepassa il Pas de l’Escous e ci si ricompatta quindi alle porte di L’Escarene, sfruttando il grande piazzale della stazione, di recente costruzione.
Qualche minuto di break, indispensabile per raffreddare i freni e prepararsi alla scalata sulla vertiginosa ammucchiata di tornanti del Col de Braus. Ciò che è sempre in grado di lasciare a bocca aperta in un sorriso misto tra stupore e divertimento senza limiti è la risma di tornanti ordinatamente impilati l’uno sull’altro – ben 8 in appena 750 metri – dove la perfetta visibilità e un asfalto in condizioni impeccabili sono lo scenario definitivo per una scarica di adrenalina che ridefinisce il concetto di emozioni alla guida. Si prosegue, scendendo ancora, nuovamente in direzione Sospel, ma pronti per puntare ancora una volta lo sguardo verso l’alto, seppur in maniera meno evidente. Raggiungiamo il Col de Brouis e approfittiamo di un’ultima tappa nello slargo dell’albergo presso il quale abbiamo pranzato in occasione dell’edizione dello scorso anno.
I commenti dei partecipanti sono lo specchio di una giornata che seppur non ancora giunta al termine ha dato modo di sfogare a dovere la voglia di esaltare quell’azione per nulla scontata che è guidare. Farlo tra le iconiche curve della strada più famosa dei rally è un’emozione che non può essere descritta a parole per il semplice fatto che il suo significato differisce da persona a persona e che da un anno all’altro è sorprendentemente in grado di farti scoprire scorci che prima non si erano colti, di calcare lo stesso asfalto dei grandi campioni e sentirlo tuo, diventando così parte di qualcosa di incredibilmente significativo e compreso soltanto da chi nelle vene ha benzina al posto del sangue.
Le curve non sono ancora finite, perché il tratto finale di trasferimento verso Ventimiglia regala ancora la possibilità di suggellare un patto con la montagna che riecheggerà nel cuore a lungo, anche quando sarà tutto finito. Dopo meno di trenta minuti in cui eravamo ancora circondati dai monti, eccoci in riva al mare e sistemare le auto nel nuovo porticciolo turistico di Ventimiglia, esattamente di fronte al ristorante “Pasta & Basta”. Il titolare Andrea ci accoglie con un sorriso in volto e il suo staff fa accomodare gli oltre cinquanta presenti, sazi di curve e affamati di cibo. Il pranzo è ottimo e la convivialità del momento permette di approfondire la conoscenza con chi si è condivisa una domenica diversa dal solito. Quello che sino a poche ore prima era un perfetto sconosciuto e che avete tallonato per tutta la mattina, è adesso compagno di chiacchiere e chissà che non lo si rivedrà ad uno dei nostri prossimi appuntamenti.
È ovviamente ancora presto per parlare di calendario 2023, ma sappiate che siamo già al lavoro per arricchire la prossima stagione di tour ancora più coinvolgenti. Ci saranno numerose novità, ma state pur certi che la cosa che non cambia sarà che tutto continuerà a essere cucito attorno all’ingrediente principale: la guida.
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