Vacanza Da Sogno. O Forse No.
SUPERCARS‘ LOUNGE
VACANZA DA SOGNO. O FORSE NO.
Testo di Marco Mancino / Foto di Richard Montagner
Nel momento in cui leggerete questo articolo, forse avrete già superato il trauma post-vacanze e sarete già operativi da qualche giorno, cercando di scacciare dalla mente quei celestiali ricordi di spiagge sulle quali ci faremmo abbandonare volentieri. Ho trascorso due settimane di break estivo quest’anno, la prima è stata un vero toccasana per mente e corpo, visitando per la seconda volta in vita mia le bellissime coste dei Caraibi, dove sole, mare, noci di cocco e aperitivi che duravano dalla mattina a sera ingannavano il tempo in attesa delle serate in alcuni ristorantini caratteristici, coccolato come in un sogno che un giorno dopo l’altro si avvicinava alla fine ma anche all’inizio della seconda settimana di ferie, quella on the road. Mica male come programma.
Anticipando i festeggiamenti per il mio compleanno ho deciso di farmi un regalo a tema automobilistico e “prendere in prestito” una Lamborghini Huracan per l’intera settimana, senza badare ai chilometri extra e tantomeno ai litri di benzina che sarebbero stati necessari per guidare in lungo e in largo a cavallo delle Alpi svizzere, autentico paradiso di pace dedito al più profondo culto del relax interiore della persona, sempre a patto di non superare nemmeno di 2 km/h i limiti di velocità locali. In realtà, come anche avrete intuito dal titolo, non è stata propriamente una settimana da sogno e anzi non c’è stato un singolo giorno in cui non mi sia trovato a desiderare di tornare indietro al nostro resort caraibico e prolungare di altri sette giorni la mia permanenza su quel lettino a due passi dall’acqua, abbandonando per una volta la fresca brezza dei monti e le mucche al pascolo. Che sia chiaro, non ho litigato con nessun bovino, ma credo che la prossima volta che partirò per più di un paio di giorni sceglierò qualcosa di più adeguato alle mie esigenze. Conosco abbastanza la Huracan in questione, l’ho già guidata (è di un caro amico) in quelle situazioni in cui l’unica cosa che conta è portare a casa la pelle e dare libero sfogo al V10 aspirato lasciandolo cantare come un tenore alla prima esibizione stagionale. Il fatto di essere appassionato di escursioni e sport più o meno estremi è stato il primo colpo basso alle mie aspettative. Non avevo calcolato che il vano di carico della baby Lambo fosse in linea con quanto succede con una qualsiasi supercar e mi è ancora andata bene che ho potuto stivare dietro ai sedili un paio di maglioncini e due paia di scarpe.
Chissà se nel momento in cui sfoglierete queste pagine sarò ancora fidanzato, la mia dolce metà non ha preso bene il drastico taglio al suo beauty case e tantomeno alla sua generosa selezione di capi estivi, mezzo-peso e invernali (perché in montagna non puoi mai sapere, dice lei), finita rabbiosamente nel pozzetto di carico anteriore della Huracan, proprio accanto ai miei capi di abbigliamento e qui non vi racconterò storie, ma sappiate che non ho portato nessuna valigia. Esatto, i miei vestiti sono stati letteralmente gettati attorno al trolley della mia compagna, per risparmiare spazio e per verificare l’efficienza del reparto lavanderia dell’hotel. Ah, l’hotel, altro tasto dolente. Non importa dove, come e quando; nel momento in cui arriverete con una supersportiva, il parcheggio dell’albergo sarà sempre sotterrato in fondo a qualche assurda rampa – un incubo entrare e uscire cercando di non strisciare il costoso paraurti anteriore. Fin qui sono tutte cose sulle quali si può anche soprassedere, a condizione che abbiate qualche rotella fuori posto come il sottoscritto, ma l’altro mio errore è stato quello di essere partito la settimana di ferragosto, cercare un posteggio più o meno lontano da sportellate assicurate nel bel mezzo delle località di montagna più gettonate da famiglie con al seguito passeggini, carrozzine e qualsiasi amenità che farebbe tremare le gambe anche alla più umile utilitaria. Ho preso tre multe, preferendole ad un ipotetico carrozziere e ho rinunciato a un safari, un parco avventura, un ristorante e ben tre escursioni, in parte perché non ho potuto portare con me tutto il necessario e un po’ a causa del fatto che la Huracan non si sente granché a suo agio tra buche e sentieri sterrati.
Cosa ho imparato da questa vacanza? Un paio di cose. Il prossimo anno, l’unico mezzo dotato di una notevole cavalleria che prenderemo sarà l’aereo e intendo trascorrere ogni singolo minuto con i piedi a mollo nelle fresche acque del Mar dei Caraibi e se dovessi mai pianificare una vacanza al volante di una Lambo, mi assicurerò essere il SUV Urus, chissà che in Lambo non ce ne mandino uno nel mentre. La Huracan non è affatto nemica di una convivenza su base quotidiana, non è troppo rigida, ha le portiere tradizionali come una Fiat Punto ed è dotata di qualsiasi comfort, lei fa tutto quel che deve, il problema è che non è una gran turismo, non è pensata per farvi godere della destinazione, ma soltanto del viaggio, soprattutto se compiuto rapidamente. Se stessi cercando di trovare un senso per un super-SUV, l’avrei trovato, ma la verità è che volevo soltanto ricaricare le batterie e invece son tornato più stressato e più povero di prima.