DS 9 E-Tense 360 4×4 | Test Drive
Testo Marco Mancino /Foto Jay Tomei
In questi giorni ho trascorso più tempo a mostrare il meccanismo di avvio dei gruppi ottici anteriori che a fare qualsiasi altra cosa. È vero, in realtà li avevamo già visti (sulla DS 7 Crossback), ma dopo qualche anno è stato come vedere la luce per la prima volta, letteralmente. E poi – voglio dire – su una berlina di queste dimensioni fa tutt’altro effetto. Escluse le solite, resta un segmento piuttosto di nicchia, soprattutto per chi la sceglie per un utilizzo personale, come vettura da tutti i giorni ed è qui che la divisione luxury di Citroen prende in mano un’eredità che il brand principale ha portato avanti per generazioni, riuscendo a restare sulla breccia (perlomeno nel mercato di casa) per via di modelli sempre innovativi e ben caratterizzati. La DS 9 non intende interrompere questo percorso.
La prima impressione è quella di trovarmi di fronte ad un’auto imponente. Lo è per le dimensioni, 4,9 m di lunghezza e 1,9 di larghezza, ma lo è anche per la mascherina anteriore, il tratto che maggiormente identifica non soltanto il brand DS, ma proprio questo modello, al top della gamma. L’esemplare in prova spunta poi tutto il possibile dal listino, con la versione 4×4 equipaggiata con motore turbo benzina da 200 cavalli e ben due unità elettriche, una all’anteriore e una al posteriore, per un totale di 360 cavalli di potenza e 520 Nm di coppia. Questa DS 9 è una Plug-In Hybrid e permette di limitare il fabbisogno di benzina grazie ad un pacco batterie da circa 12 kWh, ricaricabile da presa di corrente, o anche in fase di generazione, magari sfruttando la modalità Brake mode. Per girarle intorno occorre prendere una giornata di ferie, ma il passo di 2,9 metri offre ampio spazio per i passeggeri posteriori, che possono avvalersi di un equipaggiamento molto raffinato, non soltanto per la comodità dei sedili in pelle con cuciture chiamate a cinturino di orologio, ma perché dispongono di climatizzazione bizona e poltrone riscaldate, raffrescate e massaggianti, esattamente come per gli occupanti anteriori.
Lo avrete già capito, la DS 9 è un luogo dolcissimo nel quale trascorrere del tempo, merito anche dell’ottima insonorizzazione dell’abitacolo e dell’impercettibile rotolamento delle ruote, che sul nostro modello in prova montano cerchi da 20”, i quali non penalizzano la souplesse generale neppure in condizioni stradali non perfette. Dopo aver fissato imbambolato il gioco di luci dei full LED con fascio orientante e apprezzato le scaglie tridimensionali dentro ai gruppi ottici posteriori, scorgo le luci di posizione sul montante posteriore – in perfetta tradizione DS – e salgo infine a bordo per capire se una raffinata berlina del genere possa accontentarsi di un modesto 4 cilindri da appena 1.6-litri. Chiamatelo elefante nell’armadio o come preferite, ma la realtà è che disponendo di due motori elettrici e garantendo così la trazione integrale, potenza e coppia non mancano. Fortunatamente il motore termico è molto silenzioso e l’elasticità conferita da batterie cariche e uno stile di guida che nel 99,9% dei casi prediligerà andature rilassanti, non fanno assolutamente vivere le ridotte dimensioni del 4 cilindri come un difetto, quanto piuttosto come una soluzione utile sotto molteplici aspetti, come per esempio tasse automobilistiche, consumi e costi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Alla guida, la DS 9 avvolge come un guanto e la seduta bassa con la generosa plancia mette a proprio agio fin dai primi minuti, annullando l’idea di portarsi appresso una grossa berlina di 5 metri e quasi 2 tonnellate. L’allestimento Operà Première è poi quello che ritengo più idoneo, soprattutto con carrozzeria e interno nero. Di fronte ai miei occhi ci sono due schermi digitali, quello della strumentazione geometrica da 12,3” e quello touch da 12”, con un ottimo sistema di navigazione, climatizzazione che mantiene anche le scorciatoie fisiche e infotainment, quest’ultimo non al pari delle competitors, ma perfettamente in grado di soddisfare la maggior parte degli utenti. DS è poi nota per stupire con effetti speciali a livello stilistico, guardate per esempio i pulsanti per aprire i finestrini, magari meno pratici del solito, ma che sono un vero e proprio valore aggiunto che spezza la monotonia di tutti gli altri costruttori, per non parlare dell’orologio B.R.M., che una volta avviato il quadro di accensione, ruota sull’asse verticale e si mette in mostra al centro del cruscotto.
Batterie ricaricate (da 0 a 100%) in 1h e 30 minuti e proseguo i miei giorni al volante, entrando in sintonia con le diverse modalità di guida a disposizione e preferendo Hybrid per la maggior parte del tempo. Infatti è possibile percorrere appena 20 km in full EV, mentre Sport fa esattamente quello che vi aspettereste, ovvero rendere più reattiva la risposta dei tre motori, acceleratore più sensibile e sterzo più diretto. Resta il fatto che l’auto sia pesante e con un assetto principalmente devoto al comfort di bordo. Infine abbiamo 4wd, che come logica mantiene la trazione su entrambi gli assi, fondamentale per cercare più grip possibile quando si montano pneumatici estivi e la strada comincia a ricoprirsi di neve.
La DS 9 è una di quelle auto che non ti stanchi mai di guidare e anzi, quando arrivi a destinazione sei quasi dispiaciuto di dover scendere, dato che è davvero uno degli abitacoli più rilassanti e confortevoli nel quale si potrebbe stare. Il cambio automatico a 8 rapporti è sempre preciso e la 360 4×4 impiega appena 5,6 secondi per passare da 0 a 100 km/h, ma non è questo il punto. La potenza c’è e torna utile on demand, ma la vera essenza della DS 9 è proprio uno stile di guida che appaga il più profondo relax spirituale offerto da un assetto morbido come un cuscino di piume. Infine, situazione ipotizzabile, tutto questo caprice des dieux costa qualche soldino. La DS 9 parte da almeno €64.400 nella versione da 250 cavalli e trazione anteriore, mentre occorrono almeno €87.250 per un’esemplare come quello della nostra prova, equipaggiato con due motori elettrici extra, trazione integrale e allestimento Operà Première. A prescindere dai discorsi che si potrebbero fare sulla svalutazione e la rivedibilità, se vi interessa puramente l’aspetto qualitativo, la DS 9 resta un’ottima berlina, anche dopo aver letto il prezzo di cartellino. Et voilà.
DS 9 E-Tense 360 4×4 Operà Première
Motore 4 cilindri Plug-In Hybrid, 1.598 cc Potenza 360 hp Coppia 520 Nm
Trazione Integrale Trasmissione Cambio Automatico a 8 rapporti Peso 1.984 kg
0-100 km/h 5,6 sec Velocità massima 250 km/h Prezzo €87.250 (esemplare in prova)