DS3 Performance Cabrio: Baciata Dal Sole
DS3 PERFORMANCE CABRIO
BACIATA DAL SOLE
Testo: Tommaso Mogge
Fotografie: Giorgia Rossi
Che pace – gli uccellini cinguettano felici e volano da un ramo all’altro, il sole se ne sta immobile nel cielo azzurro e gli alberi sembrano aver assunto dei colori ancora più vivi rispetto al solito. L’estate è ormai arrivata ed anche se non provo le stesse emozioni di quando stava a significare l’inizio delle vacanze scolastiche, la rilassatezza che ti trasmette una giornata come questa è qualcosa di impagabile. Mi sono diretto verso le Langhe, uno scrigno di verde e buon vino situato nel basso Piemonte, l’ho fatto con un’auto dalla doppia natura, ma che in realtà è in grado di offrire più di quanto possiate immaginare. Chiamiamola sportiva, oppure cabrio, o addirittura una compatta di lusso, perché la nuova DS3 Performance Cabrio è tutto questo e molto di più, e quel suo giallo così vivace non fa altro che mettermi di buon umore e dare il benvenuto ad una giornata lavorativa più vacanziera del solito.
DS sta a Citroen come Performance sta a Racing – fate due ragionamenti veloci e noterete che sono cambiati soltanto nomi e badge, ma la ricetta è il naturale proseguo di quanto intrapreso qualche anno fa con la piccola e frizzante francese, in grado di essere personalizzata da cima a fondo (in stile Mini Cooper) e di far divertire giovani e meno giovani, con uno stile nuovo, una guidabilità sincera e tutto quel che serve per godersi il paesaggio attorno, soprattutto quando si guida lungo le valli di questo magnifico territorio, dove per qualche momento potete mettere da parte il lato sportivo in favore di quello da cabrio. Benvenuta DS3, con quel giallo Pegaso che va a rincorrersi con il nero dei montanti, o dei cerchi da 18 pollici neri e diamantati – ma badate bene che guardare quest’auto con estrema simpatia sarebbe un errore, poiché intende fare le cose sul serio ed il consistente prezzo di cartellino (circa 30.000€ per la versione cabrio) ne è la prova. Continuo a far scivolare il mio sguardo sui dettagli della carrozzeria, sulla maniacale ricerca del tocco di classe che si scorge soltanto al secondo o al terzo sguardo, come le scritte dentro le calotte dei fari, o il nuovo logo DS con le tre strisce a rappresentare la versione Performance. C’è tanto da vedere, ma il doppio terminale di scarico al posteriore mi incita a mettermi al volante ed accendere il motore, vuole farmi capire di cosa sia capace la piccola peste transalpina – non me lo faccio dire due volte, e così apro la grande portiera e vengo accolto dai due sportivissimi sedili anteriori, molto sagomati ma altrettanto morbidi e quindi confortevoli, rifiniti in alcantara, tessuto e pelle. Sulla plancia, si riconosce il tipico stile della serie precedente, ma i loghi DS sono una costante, mentre la leva del cambio a 6 marce ha i rapporti ravvicinati e promette di regalarmi tonnellate di divertimento. Non indugio oltre e do vita al piccolo 4 cilindri da 1.6, piccolo ma generoso grazie a suoi 208 cavalli, i quali la rendono una delle pochissime vetture di segmento B, con quattro posti e tetto apribile, a poter vantare una potenza simile.
Una volta acceso il motore, il quadro strumenti prende vita: molto semplice e facilmente leggibile è composto da tre quadranti che da sinistra verso destra mettono a portata di sguardo il contagiri, tachimetro ed indicatore del livello di carburante, insieme alle tipiche informazioni sul consumo parziale, ecc. Al centro del cruscotto lo schermo del navigatore, proprio sopra ai comandi del clima ed alla leva del cambio manuale. Comincio a muovermi, assaporando il caldo asfalto delle Langhe sotto di me, con le gomme anteriori che fanno sempre una buona presa, nonostante debbano gestire 300Nm di coppia a soli 2.000 giri: i pedali sono morbidi e la frizione ha una corsa abbastanza lunga, con quello del freno che richiede più delicatezza del solito, a causa della nota sensibilità dei freni delle vetture francesi. Dopo pochissimi chilometri sono già in sintonia con la DS3 Perf. e comincio a farle schiarire la voce, aspetto che a sorpresa stupisce non poco, con un bel rumorino sempre pronto a fuoriuscire dallo scarico, soprattutto in fase di cambio marcia. Non c’è nessun tasto Sport, a riprova del fatto che possiate decidere in tempo reale e meglio di qualsiasi controllo elettronico come guidare realmente quest’auto: un momento può essere l’ideale per disperdere il traffico dietro di voi e l’attimo dopo, aprendo il tettuccio, un fantastico modo per godervi il cielo azzurro sopra di voi. Proprio il tettuccio rappresenta un aspetto fondamentale che va a differenziare la Cabrio dalla Coupé – ovvio, direte voi – ma faccio riferimento al fatto che oltre a parzializzarne l’apertura, sarete in grado di farlo arretrare completamente sino a ritrarre anche il lunotto posteriore, il quale andrà a sistemarsi nel vano bagagli. Il complesso meccanismo va però a incidere negativamente su due aspetti, secondari per chi ha in mente solo la purezza di guida e la sportività della compatta in questione, ma da tenere presenti per chi non può rinunciare al lato pratico di un’auto che può comunque essere utilizzata quotidianamente. L’apertura del vano bagagli è davvero insolita, con il piccolo sportellino che si apre – di poco – scorrendo verso l’alto ed offrendo un ridotto spazio per mettere i bagagli all’interno. Abbiamo avuto difficoltà a ficcare dentro zaini ed attrezzatura fotografica, non immagino cosa si vivrebbe a dover cercare il passaporto dimenticato nel primo bagaglio caricato. Un aspetto che di sicuro non va a rovinare il mio giudizio complessivo su quest’auto, ma che in termini di convivenza quotidiana può dare qualche fastidio extra.
Terminato il momento di osservare i dettagli ed il lato soft della DS3, decido di approfittare dell’assenza di traffico, per capire quanto animo racing sia rimasto nel DNA della francesina. Non mi resta altro da fare che scalare un paio di marce, vedere l’ago del contagiri schizzare verso l’alto e buttare il gas a pavimento. È pronta, è reattiva ed è forte di un telaio ben confezionato, nonostante non abbia un baricentro estremamente basso. Non noto problemi nei cambi di direzione, nemmeno durante quelli più repentini, ed i freni sono sempre pronti a recuperare qualche allungo di troppo, mentre il grip in uscita di curva fa il possibile per limitare di sottosterzare, con un differenziale Torsen che svolge egregiamente il proprio lavoro. 208 cavalli sono un numero che oggi può sembrare onesto, ma con un peso ed un corpo vettura così ridotti consentono un ottimo spunto, tanto da bruciare lo 0-100 in 6 secondi e mezzo. Da una curva all’altra non senti neppure la necessità di scalare e puoi sfruttare la notevole curva di coppia per gettarti a testa bassa alla rincorsa del tuo e del suo limite, quest’ultimo posto davvero in alto, soprattutto in termini di tenuta di strada. Altro aspetto degno di nota è lo sterzo, preciso e diretto, il quale rende anche l’andatura più sostenuta su b-roads un gioco da ragazzi – mentre invece, in autostrada, sarebbe stato preferibile più duro. A lungo andare ti accorgi che familiarizzare con il cambio è più difficile del solito, richiedendo la massima attenzione per non impuntare nei cambi marcia e perdere tempo e giri preziosi. La DS3 Perf. scalpita ed ha voglia di correre veloce, ma mi asseconda quando vengo catturato dal perfetto ordine dei filari a bordo strada ed inevitabilmente rallento il passo. È poi il momento di impostare di nuovo il navigatore, preciso ed intuitivo, e dirigermi verso il ristorante per mettere qualcosa sotto i denti, notando che il consumo di benzina è stato tutto sommato onesto – tenete per buoni 5,4 l/100km nel ciclo misto, cifra che inevitabilmente è desinata a salire se mettete sotto torchio il 1.6 turbo benzina.
Posteggio a bordo strada, scendo e decido di godermi gli ultimi raggi di sole di questa giornata incandescente. La DS3 Performance sta bene ovunque la metti, e dopo aver saggiato le sue capacità dinamiche, continuo ad osservare tutti quei dettagli, quella voglia di rappresentare una nuova nicchia di “compatta di lusso”, passando in rassegna la quantità di divertimento che mi ha regalato. Non sarà l’ideale per andare in ferie, o per portare a spasso gli amici – dato che i posti dietro offrono poco spazio per gambe e testa – ma sarà una fedele compagna di divertimento, adatta anche per una guida in completo relax. Certo il prezzo è impegnativo, ma c’è tanta qualità ed altrettanta sostanza, il che non è poco in una vettura di queste dimensioni, che doveva ed è riuscita a spuntare entrambi gli obiettivi che si era preposta.
DS3 PERFORMANCE CABRIO (2017-)
Layout – Motore anteriore, trazione anteriore
Motore – 4 cilindri 1.598cc – turbo
Trasmissione – cambio manuale a 6 rapporti
Potenza – 208 cv @ 6.000 rpm
300 Nm @ 2.000 rpm
Peso – 1.235 kg
Accelerazione – 6,5 sec.
Velocità massima – 230 km/h
Prezzo – da 30.400 €