E.C. Only One P8: La TUA Supercar
E.C. ONLY ONE P8
LA TUA SUPERCAR
Testo di Carlo Brema
Foto di Arnoldas Ivanauskas
Sarà la dodicesima volta che cancello e scrivo da zero l’introduzione di questo articolo. Ho passato in rassegna i modi più pittoreschi per far risaltare l’argomento verso il quale ci addentreremo a breve, ma alla fine non mi sono mai ritenuto soddisfatto. Non ho ancora trovato il modo ideale per rendere giustizia all’impresa nella quale si è lanciato Enea Casoni, ex pilota militante in territori GT di livello internazionale e impugnando volanti come quelli di Lotus e Saleen. Poi, dopo numerosi tentativi ho capito che non è la giusta introduzione che sarebbe servita, non era il momento di frasi ad effetto, proclami altisonanti o paragoni con le supercars che hanno tappezzato le nostre pareti da bambini, perché questa volta il discorso riguarda ognuno di noi e da molto vicino. Un’auto da sogno non va mai scelta per un motivo preciso, ma piuttosto per un sentimento, un’emozione che è in grado di trasmetterci, ma provate ora a immaginare come sarebbe la vostra auto ideale se poteste realmente sentirla parte di voi. Non qualcosa di elitario, neppure un’edizione limitata, ma un vero e proprio esemplare unico, un singolo pezzo al mondo e differente da tutte le altre: ecco, lei si chiama E.C. Only One e come il nome suggerisce ce n’è una sola, o meglio ce ne saranno diverse, ma ognuna diversa dall’altra.
L’ambizioso progetto dell’ingegner Casoni si è delineato dopo una gestazione tutto sommato breve, ma dentro di sé, il desiderio di offrire agli appassionati ciò che realmente hanno sempre sognato batteva nel cuore da diverso tempo. L’idea alla base è semplice: una supercar che esteticamente e meccanicamente sia in grado di rispondere alle esigenze del singolo cliente, con una personalizzazione tale da renderla una vera e propria estensione dei desideri di guida più profondi di chi ha benzina al posto del sangue nelle vene. In realtà non è poi così facile immaginare come sia trasformare questo progetto in qualcosa di concreto, ma la Only One P8 è qui per stupire e quale modo migliore per presentare al mondo un nuovo modo di vedere l’automobile che pone omaggio ai prototipi da corsa degli anni 70 e 80? Comincerete a guardarla come si fa con una bellissima donna, con ammirazione ma con un pizzico di timidezza e quel rispetto che è d’obbligo di fronte all’incarnazione dei vostri desideri più intimi. La P8 ha preso vita attorno alle forme di una Ferrari F430 Scuderia, ma a onor del vero non ha praticamente più nulla a che fare con la “donor car”, dato che la struttura della vettura stessa è stata profondamente modificata grazie all’utilizzo di un tubolare in acciaio al cromomolibdeno, portando peraltro l’altezza da terra ad appena 1,08 metri. Insomma, non si sale a bordo, ma ci si cala in un guscio di carbonio votato alla realizzazione del vostro nirvana motoristico.
Il design ricopre sicuramente un aspetto fondamentale, su questa P8 come sulla vostra ipotetica Only One, ma parlando di questo particolare modello, apprezziamo le portiere ad ala di gabbiano e la lunga coda che ricorda i prototipi da corsa che sfrecciavano in pista quando tagliare il traguardo a fine corsa significava che anche in quell’occasione avevate portato a casa la pelle. Ogni centimetro trasuda la passione per le corse con cui Enea Casoni ha voluto impregnare la propria opera prima. È un’auto dotata di una linea fuori dal tempo, di curve che ti muovono qualcosa dentro lo stomaco e stravolgono ogni concetto di bellezza e funzionalità. Il peso è ridotto a 1.200 kg e il V8 della F430 è stato portato da 4.3cc a 4.7cc, per un’erogazione massima di 600 cavalli a 8640 giri al minuto. Il fatto è che per raggiungere anche solo che 5000 giri bisogna essere in pace con se stessi e non aver paura di percorrenze di curva che confermano la loro parentela con chi a colazione è abituato a mangiare cereali e cordoli.
Ma il bello della Only One non è solo quello di spingere i propri limiti all’interno di un circuito, bensì il fatto che la vettura è regolarmente utilizzabile su strada e pronta a dimostrare le sue innate capacità su un sentiero di montagna, stravolgendo il senso della velocità grazie a una ricerca maniacale e ossessiva della massima espressione del rapporto uomo-macchina.
Insomma, un’auto per uomini veri verrebbe da dire, ma è proprio qui che il genio dell’ingegner Casoni torna a sottolineare che questa non è altro che la realizzazione di ciò che lui vuole da una supersportiva. Ognuno ha esigenze differenti, lui voleva un’auto fatta su misura per lui e l’ha realizzata. E adesso è pronto a mettere in campo l’esperienza e le informazioni acquisite per creare la vostra supercar ideale. La Only One P8 non è solo prestazioni da mozzare il fiato e massacrare la spina dorsale a forza di cambi di direzione degni di un’auto da corsa, è un’auto per puristi, una chimera che va guidata bruscamente, armeggiando con il cambio a 6 rapporti e innesti frontali con frizione monodisco in rame ed è sempre pronta a esaltare ogni minimo cambiamento del terreno sotto di essa. In un mondo dove siamo perennemente assistiti da centinaia di aiuti elettronici, la P8 promette di mettere a disposizione le reazioni primordiali di una supercar d’altri tempi, avvalendosi anche di un traction control con ben 12 settaggi diversi e coniugare il valore aggiunto del tailor-made alla possibilità di trovarsi tra le mani una vettura che risponda affermativamente ai nostri desideri riguardanti le minime sfumature di erogazione, trazione e la potenza di un motore aspirato, il tramite definitivo per innamorarsi della P8 prima di raggiungere la fine del rettilineo dell’Adria Circuit.
Personalmente, se avessi potuto configurare la mia Only One l’avrei fatta proprio così. Non saprei chiedere di meglio, se non la speranza che quei numerosi e veri appassionati là fuori possano toccare con mano l’opera di un visionario, un uomo d’altri tempi che ci prende per mano e ci trascina in quell’epoca in cui un’automobile era una dispensatrice di sogni e non soltanto un costoso modo per spostarsi velocemente lungo l’asse terrestre. La produzione iniziale è fissata a 30 esemplari, con motori sempre aspirati e più potenti, mantenendo al centro di tutto una linea unica che sappia fungere da ponte con le leggendarie sportive che hanno reso titanico il mondo delle corse di qualche decennio fa e prestazioni perfettamente in linea con gli standard attuali. E poi entra in gioco la vostra fantasia e la possibilità di farvi accontentare in tutto e per tutto, partendo da un prezzo minimo di circa 1.500.000€ (a fronte dei 2.500.000€ del modello in questione), ma del resto la domanda giusta non è tanto se ne valga davvero la pena, ma se siate pronti a vedere la vostra supercar definitiva prender forma e poi ritrovarsi così faccia a faccia con il vostro desiderio più intimo.