Testo di Richi Mackie
Foto di Marco Polidoro
Passione automobilistica nella sua forma più pura. Quella fatta di nessun ostacolo burocratico o complicazione che rende noioso e macchinoso il percorso che troppo spesso ci divide tra la nostra auto ed il migliore utilizzo che ne possiamo fare. L’autodromo Riccardo Paletti di Varano de’ Melegari è stato il teatro che ha ospitato quel bellissimo spettacolo chiamato “Emilia Romagna Motorfest”, giunto quest’anno alla sua seconda edizione ed orchestrato lungo sabato 24 e domenica 25 Settembre, accogliendo appassionati provenienti da tutta Italia.
Tutto comincia poco, pochissimo tempo fa, nel momento in cui ci imbattiamo casualmente nella persona di Angelo Antonelli, direttore, regista ed ideatore della primissima edizione dello scorso anno. Abbiamo intravisto quella scintilla che spesso manca, soprattutto quando si ha a che fare con certi eventi e dove bisogna essere in grado di andare incontro ai gusti ed alle esigenze di un ricco e variegato numero di persone. La prima edizione è stata un successo e per il secondo ci siamo assicurati un posto in prima fila, portando un nostro “Supercars paddock” dove abbiamo accolto amici, lettori e accaniti divora cordoli, che altro non aspettavano per poter scendere in pista e sgranchire le gambe della propria sportiva. Un weekend intenso e faticoso che è sembrato letteralmente volare, soprattutto dopo che abbiamo avuto modo di seguire, giorno dopo giorno, l’evolversi e la metamorfosi da semplice track day a vero e proprio festival dei motori, un evento che in Italia non ha assolutamente eguali. Arrivare a Varano è comodo, da ogni parte del nord Italia ed accedere alla struttura lo è ancora di più. A quel punto gli occhi cominciano a rimbalzare tra le mitiche Delta S4 ed Integrale, l’attrezzatissima struttura Michelin, passando poi per chi è in grado di offrire alla vostra vettura il meglio in termini di upgrade, come Audacia Motori e Biesse Racing. I ragazzi di Surf Activity, con il velocissimo Ferdinando Monfardini, sono in prima linea insieme all’immancabile Gallardo GT3, ma i numerosi club non sono certo stati a guardare, come nel caso dell’Audi RS Club, che ha schierato il classico gruppo di performance cars, tra cui diverse RS3, S3, TT RS, RS4, R8 e via dicendo.
La giornata di sabato inizia presto e montiamo il gazebo (ringraziando gli amici di GazeboFlash.it) e sistemiamo le nostre cose attorno alla Seat Leon Cupra ST 290, che è nelle nostre mani per gli ultimi due giorni e può finalmente riposare, dopo un uso intensivo che l’ha consacrata come una delle migliori sportive che non rinunciano però alla praticità necessaria ad una famiglia. E poi arrivano i nostri: due R8, Porsche GT3, Cayman, Boxster, Lotus, una Subaru Impreza che sembra essere in grado di volare da un cordolo all’altro, Toyota GT86 e tante altre. Affianco a noi si alterna una distesa di spoiler, grazie ai ragazzi delle Mitsu Lancer Evo e figure del calibro di Riccardo Errani, Luca Gastaldi, Chris Peluffo e Vittorio Roberti. Le ore passano ed il numero dei curiosi aumenta, le foto girano su Facebook e Instagram e già si pensa al giorno successivo, con le Alfa Romeo Giulia e le Abarth disponibili in test drive che, esauste, spengono il proprio motore soltanto quando sopraggiunge la sera. I raggi del sole riscaldano i paddock e la pista, pronta ad una nuova giornata di guida intensa. La musica non cambia, aumenta soltanto il volume: al massimo. Già dalle 10:00 si registra un tutto esaurito e l’attesa per entrare in pista si fa spasmodica. Arrivano altri amici al nostro paddock: GT3 RS, una Lotus con un 5 cilindri Audi da oltre 300 cavalli, diverse Elise, tante anzi tantissime 4C, ancora Cayman e non possiamo non menzionare una Corvette C6 Z06 che ha saputo destreggiarsi tra i cordoli come nessuno avrebbe mai immaginato, tenendo conto della potenza e della stazza e nonostante la pista fosse più congeniale a vetture leggere e dalle ridotte dimensioni. Non c’è un attimo di tregua, questo festival è letteralmente decollato e chi è rimasto a casa non può far altro che mangiarsi le mani, in tutti i sensi. Epico il momento in cui al cancello d’ingresso si staglia la figura di quella GT86 nero opaco e con guida destra, dove trovi il re del drift, Federico Sceriffo.
Durante la “pausa” pranzo è il turno del Master Show, ovvero un’ora di spettacolo per occhi e orecchie, con vetture che non è facile vedere tutti i giorni, due Delta S4, una Escort Cosworth (ex Cunico), Subaru, Alfa, Radical, una Fiat Cinquecento probabilmente costruita attorno ad una monoposto e tanto altro. L’importante è farsi sentire, correre forte e staccare tardi, ad ogni giro qualche metro dopo, magari pizzicando un po’ d’erba, e cercando di attaccare il cordolo come se la propria vita dipendesse da quel giro. E poi un altro giro, ancora uno e quindi la bandiera a scacchi ti invita a rientrare. Sfili guanti e casco e slacci le cinture, posteggiando l’auto e contando i minuti che mancano al turno successivo. Successivamente c’è anche tempo per accogliere due amici del SupercarSafari, una Maserati GranTurismo S ed una Ferrari California, con le quali effettuiamo uno shooting nei dintorni e poi i raggi del sole si fanno meno intensi ed anche se l’odore di gomma, benzina ed olio è fortissimo, ci si affretta a curiosare nel paddock nel quale non hai ancora sbirciato, perché sai che sta per finire tutto. Calano le luci e cala il sipario, un applauso meritato a chi ha saputo organizzare qualcosa di grande, offrendo divertimento a tonnellate per tutti i gusti e palati. Capisci che è stato un successo quando, tornando a casa, nonostante le migliaia di chilometri macinate negli ultimi cinque giorni e le pochissimo ore di sonno, non vedi l’ora che il tuo calendario ti ricordi che bisogna ripartire per l’E.R. Motorfest. Noi ci saremo anche il prossimo anno e con qualche chicca in più. E voi?