Tesoro di Famiglia
“Quando arrivano le figlie, per Angelo è il momento di decidere: via la spider, che quattro persone proprio non le può portare. Ma la passione cova, si risveglia dopo quasi mezzo secolo e trova “sponda” nel genero appassionato di auto e moto “diversamente giovani”. Si comincia la ricerca, affare concluso in breve, l’obiettivo diventa ben presto quello di arrivare a livelli di eccellenza… il volante non è originale, i sedili sono stati “migliorati” con quelli della Fiat 124, la carrozzeria va rinfrescata, i cerchi, le cromature, eccetera eccetera con la lunga lista che gli appassionati ben conoscono. Piccolo problema: per fare un buon lavoro ci vogliono gli esperti! Per fortuna, in zona non mancano: Enzo, mette con entusiasmo a disposizione la sua grande esperienza, Mimmo sa dove mettere le mani, Pino riporta la carrozzeria al fulgore che merita. Nel 2000, finalmente, l’ASI certifica con la Targa Oro l’obiettivo raggiunto, tutti contenti. La Giulietta esce poco, ma viene ammirata e riconosciuta: si fa notare con il suo colore blu, gli interni perfetti, il suono di altri tempi. Angelo se la porta in giro in alcuni meeting, incluso il Raduno Ferrari di Celle Ligure, sempre raccogliendo apprezzamenti per l’auto ed il lavoro fatto; non può resistere quindi al richiamo del grande raduno del 50° Anniversario Giulietta, a Monza nel 2004. Una schiera di fanatici passa in un lampo dalla lucidatura a mano di 10 centimetri quadri di carrozzeria, dall’orgoglio palese per una cromatura perfetta, dalla maniacale cura di dettagli insignificanti per i profani, all’esplosione di competitività estrema, alle terze tirate allo spasimo, alle frenate al limite, ed a superare il limite! Ma come si fa a non “tirare” a Monza? Le due di Lesmo invitano a schiacciare, giù verso la Ascari, che non si vede dov’è, a fondo verso la Parabolica, che richiede attenzione assoluta e poi “a chiodo” per l’interminabile rettilineo e che Dio ce la mandi buona quando si deve salire sul freno (no, servofreno non ce n’è…) per evitare il dritto alla prima variante. Il Gala serale registra i bonari rimproveri degli organizzatori a tutti i partecipanti – abbiamo esagerato, troppo veloci, troppo agguerriti! ma… non guidavamo mica delle pacifiche utilitarie, eravamo con la Giulietta e dovevamo essere all’altezza. – Purtroppo, Angelo, pochi mesi dopo se ne va, malgrado la sua voglia di vivere ed il suo entusiasmo; non lo ricordiamo certo per quello che ha fatto per un’automobile, ha lasciato ben altra eredità di principi e guida. Ma è bello che la copertina della Giulietta riporti il suo nome dalla parte del guidatore, la sua”.
Marco