Testo di Carlo Brema / Foto di FCA Heritage
Quante volte, ancora bambino, mi capitava di essere letteralmente trascinato dai miei genitori e veder volare via il sabato pomeriggio imprigionato dentro le mura di qualche museo. Soltanto con il passare degli anni e proseguendo i miei studi in ingegneria – qualcosa agli esatti antipodi rispetto al mondo della pittura e della scultura che ha infestato la mia infanzia – mi sono invece reso conto come sia fondamentale conoscere la storia di ciò che amiamo. Ad un certo punto mi sono reso conto che i miei genitori arricchivano il loro sapere direttamente dalla fonte ed è così che ho sempre investito tempo e risorse per visitare il maggior numero di musei possibile, quelli automobilistici ovviamente.
Non sarebbe stato possibile esimermi dal cominciare da quello di Torino, città dell’automobile oggigiorno così ingrata verso quel settore che l’ha resa ancora più grande di quanto sarebbe stata senza ricoprire il ruolo di polo centrale per l’intero Paese. Il Museo dell’Automobile di Torino è il punto di partenza, quello dal quale tutto prende il via e le numerose attività organizzate consentono visite dinamiche e sempre nuove. Restando in Italia c’è davvero l’imbarazzo della scelta e poco più di un anno fa, FCA ha deciso di dare ulteriore spolvero al proprio dipartimento Heritage e rinverdire l’ex officina 81 di Mirafiori, non badando tanto a creare una struttura moderna, ma piuttosto allestendo una sorta di enorme capannone che sotto il proprio tetto ospita e custodisce oltre 200 auto d’epoca FIAT, Lancia e Abarth, ma anche qualche Alfa Romeo. Più di duecento storie raccontate da modelli che hanno segnato le rispettive epoche, concept cars, ma anche esemplari da competizione, tutti schierati senza fronzoli, a stretto contatto con il visitatore che mai come in questo luogo può sentirsi nella medesima dimensione di queste glorie su ruote.
Si chiama FCA Heritage HUB ed è un tributo ai brand torinesi che oggi più che mai ricoprono un ruolo fondamentale, dove sempre più appassionati conservano, restaurano o sono alla ricerca della loro vettura storica preferita. L’Heritage HUB è il classico esempio di ponte che collega passato e futuro, ma lo fa in maniera dinamica, tridimensionale, lasciando perdere quell’atteggiamento sempre troppo abbottonato rappresentato da un museo nel senso più tradizionale del termine. L’esposizione si articola in 8 diverse aree tematiche che spaziano dalle utilitarie (Small and Safe), alle protagoniste di viaggi avventurosi (Epic Journeys), passando per le Archistars (i modelli che rivoluzionarono in termini di design e meccanica) e ancora le Reloaded by Creators (ripristinate e certificate dal costruttore). Tutto è stato attentamente studiato per mettere al centro dell’esperienza un coinvolgimento totale dei visitatori e soprattutto per condividere modelli che non possono essere dimenticati, in particolar modo in un periodo in cui le case automobilistiche devono – giocoforza – pensare alle esigenze di mercato, piuttosto che al sentimentalismo.