Ferrari 275 GTB/4: La Ferrari Definitiva?
Non è certo facile trovarsi di fronte ad una 275 GTB e decidere se sia più “capolavoro” o più “opera d’arte”. Le sue linee pulite la rendono una elegante berlinetta, ma il potente V12 (che sulla GTB/4 fu il primo 12 cilindri Ferrari a montare albero con 4 camme in testa), eroga 300 cavalli e tanta musica per le vostre orecchie. Fu presentata al Paris Motor Show nel 1966 ed ha compiuto (mediamente) da poco i suoi 50 anni: una Ferrari che raramente si vede rossa, molto più facile, contando che non è assolutamente facile trovarne una, vederle gialle, argento e persino nere, quasi a voler sottolineare che sia talmente speciale che non ha nemmeno bisogno di richiamare l’attenzione o di rispondere al classico cliché Ferrari = rossa. Amata e posseduta da personaggi dello spettacolo, sportivi, divi di Hollywood, la 275 GTB/4 differisce dalla 275 normale per la gobba sul vano motore, mentre l’abitacolo è il classico che Maranello offriva ai facoltosi clienti dell’epoca che oggi hanno visto le quotazioni di questo tesoro su ruote aumentare a dismisura.
Ferrari non costruì nessuna variante da corsa per questo modello, ma gentlemen dell’epoca, effettuando leggere modifiche, utilizzarono questa V12 per alcuni rally di regolarità e competizioni simili, ottenendo sempre buoni risultati. Guidare una 275 GTB è qualcosa di mistico, trascende la realtà dal momento in cui, sedendoti nei morbidi sedili in pelle, chiudi la portiera e senti quel suono metallico, un inconfondibile “clack” di anni passati. Ironicamente potrebbe essere guidata tutti i giorni, a patto di effettuare una buona manutenzione meccanica: ha un’ottima maneggevolezza, grande abitabilità e visibilità e non rappresentando uno di quei modelli “mainstream” (ne sono state prodotte soltanto 330), incuriosisce i passanti, divertendovi nell’ascoltare i più bizzarri tentativi di indovinare il modello. Se osservarla ferma è una continua ricerca di particolari e firme di sapienti maestri designer, essere al volante o anche sedere come passeggero è qualcosa di difficilmente descrivibile: un misto di emozioni ed appagamento che vorrebbe non spegnersi mai, un puro piacere di mettere in moto e guidare, senza meta, senza pensieri, immergendo il nostro inconscio in un’epoca in cui “automobile” significava libertà e non sterile facilità di spostamento.