“Segua Quell’Auto!”
Sparatorie, esplosioni, salti acrobatici e tanta lamiera accartocciata: sono soltanto alcuni degli ingredienti che troviamo in un inseguimento cinematografico. Nel corso degli anni c’è stata una radicale mutazione, ma il dramma e l’adrenalina che lo spettatore vive durante quelle scene, sono tra i picchi delle varie pellicole ed alcuni inseguimenti sono stati così epici che hanno addirittura elevato il film a livelli cult. Prendete per esempio “Bullitt”, il poliziesco del ’68 dove Steve McQueen e la sua Mustang inseguono i cattivi fuori San Francisco, o le tantissime scene che vedono l’Agente 007 fuggire o dare la caccia ai banditi di turno, percorrendo strade mozzafiato, spesso sull’orlo di qualche burrone. Avete poi visto “The Italian Job”?, migliore dimostrazione che non servano auto potenti per rendere sfiziosa una scena del genere. Il cinema ne è zeppo e nonostante possa sembrare semplice, confezionare un perfetto inseguimento richiede un attento lavoro di scenografia, musiche, angolazioni ed interpretazioni. Spesso coadiuvati da stuntman professionisti, piloti e controfigure, spesso affidati agli effetti digitali, un buon film di azione lo si riconosce da queste scene che mettono a confronto il protagonista e l’antagonista in quello che può essere lo scontro finale e risolutivo, oppure il colpo di scena che stravolge la trama del film stesso.
Impossibile non citare film addirittura costruiti attorno ad essi o a vere e proprie corse automobilistiche (spesso fuorilegge), come “The Cannonball Run”, “La corsa più pazza d’America”, “Fast and Furious”, o il mitico “Fuori in 60 Secondi”. Nemmeno i supereroi, nonostante i loro superpoteri, possono fare a meno di mettersi al volante e sentirsi piloti (“Batman”, “Iron Man”), ma quelli che ci hanno appassionato di più sono quelli sviluppati attraverso numerose scene della pellicola (“Duel”) o quelli che rappresentano, in maniera quindi opposta, soltanto una piccola parte del film stesso (“La Grande Fuga”), ma che riescono a trasmettere le stesse identiche emozioni e sensazioni dei personaggi che le stanno interpretando. Sarebbe così semplice buttarsi in mezzo ad un mercato, investire qualche bancarella facendo saltare per aria cassette di frutta e scatoloni, ma c’è un gioco di sguardi, di dialoghi, che differenziano un inseguimento hollywoodiano da un inseguimento dozzinale. Nell’ultimo caso, la sostanza è poca come la trama dei polizieschi che vanno in onda poco prima del TG serale e se fate attenzione, noterete che a saltare in aria, saranno sempre auto vecchie e di poco valore, che in alcuni casi sostituiscono addirittura i modelli più recenti della scena prima. Effetti scadenti, non effetti speciali.
A noi piacere respirare la polvere e digrignare i denti, sperando che il nostro inseguitore commetta un errore e ci consenta così di fuggire, sino alla scena dopo, quando tutto verrà nuovamente messo in discussione.