Ford Focus ST TDCI SW: Provare per Credere
FORD FOCUS ST3 TDCI SW
PROVARE PER CREDERE
Testo: Andrea Balti
Foto: The Looking Glass
Non fatevi scoraggiare dal nome, talmente lungo ed intricato che sembra quello del cubo di Rubik 2.0 – la Focus in questione è un’auto intelligente e pensata per chi ha voglia di brio e sportività, ma che per sua sfortuna deve convivere con un consistente numero di chilometri quotidiani, non certo pensati per appagare la fame di guida su qualche strada di montagna, ma piuttosto per recarsi al lavoro, magari parecchio fuori città. Avete intuito bene, la ST3 è proprio diesel (come vi suggerisce la sigla “TDCI”) e qui in versione station wagon strizza anche l’occhio alle esigenze di carico di vostra moglie e dei vostri due figli. Si, anche il cane sarà comodo, dato che il vano di carico è spazioso e perfettamente accessibile anche per un peloso con qualche anno sulle zampe. Ma chi sarà mai il cliente ideale per questa famigliare da 185 cavalli e con cerchi da 19”, che insieme al look sportivo ed alla voglia di tenere su di giri questo propulsore a gasolio, potrebbero finire nella confusione più totale?! A dire il vero, la ST è la classica via di mezzo, quella scelta più diplomatica e meno dispendiosa rispetto alla sportiva RS (che è tra l’altro disponibile nella sola versione berlina a 5 porte) e la più tipica e timida Focus che comprerebbe vostro nonno, buona ed affidabile, ma eccitante come una partita a bocce.
Nel range della suddetta versione ci sono ben 3 diverse opzioni e quella sulla quale è ricaduta la nostra attenzione è la ST3, che vuole convincermi che una Focus station wagon a gasolio possa essere l’arma ideale per i weekend fuori porta, senza necessariamente rinunciare al divertimento e ad un po’ di intimità tra voi ed il vostro bisogno di prendere un paio di curve come non fareste mai con la mamma a bordo. Impossibile non essere catturati dal colpo d’occhio che ti offre non appena ti si para davanti – sembra che in Ford sappiano bene che carte giocare e così il modello in questione evidenzia i muscoli dei profili sportivi quali paraurti anteriore e posteriore, minigonne laterali e spoiler sul lunotto, grazie anche ad una carrozzeria color Grigio Stealth, cerchi neri da 19 pollici (optional) montati sopra a degli ottimi pneumatici Michelin Pilot Sport 5 e quei sedili sportivi Recaro che si scorgono anche ad uno sguardo più distratto, e senza nemmeno il bisogno di aprire la portiera. Al posteriore, il terminale di scarico dedicato ai modelli della gamma ST non cambia, se ne infischia del fatto che sotto al cofano ci sia un 2.0cc turbodiesel e fa un ottimo lavoro anche nel mascherare il tipico e poco nobile rumore di un motore che stavolta non odora di benzina, emettendo un semplice quanto efficace borbottio dai toni molto bassi. Taglio i convenevoli e salgo a bordo notando come anche l’abitacolo abbia fatto un netto balzo in avanti: mi accomodo su quegli splendidi sedili in pelle con impunture ai lati e con il logo ST bene in vista e mi aggrappo al volante, quasi ad immaginarmi sparato giù per una strada tutta curve. Poi la strumentazione tradisce la mia ansia da “pronti, partenza, via” dato che il contagiri si ferma a 6000giri ed ha la linea rossa a 5000! Diavolo, già mi ero scordato di essere a bordo di un’auto diesel, ma non importa. Metto in moto con il pulsante (dispositivo keyless sempre pratico e piacevole) e l’unico rumore che sopraggiunge nell’abitacolo è un borbottio decisamente simile a quello di un benzina. Ottimo! Noto con piacere che ci sono tre pedali ed il cambio manuale e nonostante sia disponibile anche la versione con l’automatico, son ben contento di essere completamente padrone della situazione. Al centro, subito sopra al nuovo display dell’infotainment, ci sono tre indicatori di pressione e temperatura, che danno un ulteriore tocco racing. Tutto questo mi piace e non vedo l’ora di muovere i primi metri.
Detto ciò, sono già trascorsi ben più di 200km di autostrada e mi sto dirigendo su una strada montana a noi molto cara, dove sfrutterò il fatto di conoscere a menadito ogni sua curva, per vedere se rientrando in ufficio, nel momento in cui mi confronterò con i miei colleghi, dichiarerò amore assoluto per questa piccola belva di Focus. In autostrada guidi rilassato e sfrutti l’elasticità del 2.0cc, il quale accoppiato all’ottimo cambio forma un binomio impeccabile. Usciti da quel noioso quanto necessario tratto a tre corsie, mi addentro dove so io, superando qualche paesino e lasciandomi alle spalle ogni segno di civiltà, compreso il buon senso che mai mi avrebbe incitato a guidare come se in realtà fossi al volante di una Subaru Impreza WRC. Per la prima volta mi trovo spiazzato, e dove su una qualsiasi altra vettura avrei giocato col cambio, scalando e tenendo su di giri il motore, questa Focus vuole che sfrutti la sua coppia, disponibile molto in basso ad appena 2000giri. Il turbo entra in gioco quasi come sulle compatte sportive degli anni ’80 – improvviso, violento e spinge fuori dal 4 cilindri 185 cavalli che bastano a scaraventarmi verso la curva successiva. Il sistema di torque vectoring sull’asse anteriore è stato aggiornato e tende a funzionare quasi come un autobloccante, ma purtroppo, in prima e seconda marcia, soprattutto quando ci vai giù pesante, rischi di perdere tempo facendo pattinare l’anteriore, anche e soprattutto con il controllo trazione disinserito (parzialmente, ndr). La leva del cambio sembra leggermente distante dal guidatore e gli innesti non sono sempre precisi, me ne frego se il navigatore ed il touch screen non sono il massimo e se l’infotainment è più contorto della nomenclatura usata per il listino Ford – ho dimenticato le sue vere origini e la sto guidando come farei con la sorella cattiva, la RS. Lo sterzo è preciso, lo spessore del battistrada mi aiuta mentre indirizzo il muso verso il punto di corda, ma accentua la voglia di seguire le sconnessioni dell’asfalto e quando esco di curva con il gas a tavoletta, il sottosterzo è lì pronto ad aspettarmi, alle volte sotto forma di un muretto, altre volta sotto forma di una via di fuga che mi permette di non alleggerire il gas e di giocare a sbilanciare il posteriore in entrata di curva, per avere il muso che punta nella direzione giusta e quindi chiedermi soltanto di raddrizzare le ruote anteriori.
Gioco e le chiedo di più e lei mi risponde che si può fare. Le percorrenze di curva sono entusiasmanti, complice anche un peso che supera di pochissimo la tonnellata e mezzo – sicuramente con la berlina guadagnerei qualcosa in termini di velocità in entrata ed uscita, ma mi sentirei come qualcuno che ha dovuto rinunciare alla RS, mentre con la versione Wagon non è così. È lei e basta e continua a farmi spingere oltre, a percorrere più volte lo stesso tratto di strada, dandomi sempre qualche spunto utile e qualche margine per spostare la frenata un po’ dopo e per aprire il gas con maggiore presunzione al passaggio successivo. Proprio i freni, nonostante non siano nulla di particolare, si dimostrano potenti e precisi, mentre la coppia di 400Nm (anche superiore a quella della ST a benzina) è l’arma vincente che ti preme ai Recaro e te ne fa apprezzare le perfette qualità, dal contenimento laterale, sino alla comodità per i lunghi viaggi. Poi ad un certo punto do uno sguardo nello specchietto retrovisore e mi accorgo di quanti metri di automobile mi stia portando dietro: in quel momento lo sguardo rimbalza al tachimetro ed all’inevitabile contagiri che finisce la sua corsa sulla soglia dei 5000 giri. Ma costa sto facendo? Cosa sono diventato? Sto guidando come se fossi al volante di un’auto a noleggio, che razza di test sta diventando!? Sicuramente particolare, sorprendente ed a modo suo economico, non tanto per gli pneumatici che cominciano a gridare pietà – nonostante siano perfettamente in temperatura – quanto per il carburante consumato, ovvero poco, anzi troppo poco. Il consumo medio dichiarato è di 22,7 km/l, di certo non guidati come questa mattina, ma nel momento in cui fate spazio alla vostra allegra famigliola, dimenticatevi pure la strada per il benzinaio. Restando in tema di numeri, sappiate che la velocità massima si aggira attorno ai 217 km/h, il che può sembrare poco, ma ciò che conta realmente è come ci arriverete, anzi come arriverete a 100 all’ora, per esempio in appena 8,3 secondi, ed il tempo che impiegherete per disegnarvi un sorriso in volto, anche in questo caso molto poco. Da nessuna parte c’è scritto “diesel”, nulla può farvi immaginare che sia una delle migliori “sleeper” in circolazione e se ficcate l’amico poco esperto affianco a voi, sarete in grado di farlo spaventare senza nemmeno svelargli che tipo di sportiva sia la vostra nuova Focus – non è una RS, anzi nemmeno un benzina. Con circa 35.000€ viene a casa con voi ed in effetti potrebbe anche essere l’unica vettura posteggiata nel vostro cortile. Provare per credere.
FORD FOCUS ST3 TDCI SW (2015-)
Layout – Motore anteriore, trazione anteriore
Motore – 4 cilindri 1.997cc – turbo
Trasmissione – cambio manuale a 6 rapporti
Potenza – 185 cv @ 3500 rpm
400 Nm @ 2000-2750 rpm
Peso – 1535 kg
Accelerazione – 8,3 sec.
Velocità massima – 217 km/h
Prezzo – da €35.000