Grand Prix Historique Monaco 2021
GRAND PRIX HISTORIQUE MONACO
Testo e Foto di Roberto Marrone
Dopo l’annullamento dell’edizione 2020 causa Covid, pur con tutte le inevitabili limitazioni dovute alle normative sanitarie per garantire la sicurezza, si è svolto quest’anno il tanto atteso Grand Prix Historique di Monaco. Come sempre erano presenti un’ampia gamma di autovetture da corsa appartenenti a varie epoche e suddivise in altrettante categorie. Per le Formula Uno cc 1.500 anni 1961-65, F1 cc 3.000 1966-72, F1 1973-76, F1 1977-80, F1 e F2 antecedenti al 1961. Molto nutrito il gruppo delle veterane anteguerra e poi le vetture Sport Racing Cars (a motore anteriore) 1952-57.
Giovedì è stata la giornata dedicata alla messa a punto ed alle prove libere; negli abitacoli troviamo piloti giovani e meno giovani. Si spazia da nomi famosi come Jean Alesi, René Arnoux, Alex Caffi e si arriva a gentlemen driver e sorprendenti giovani talenti che senza nessuna difficoltà hanno guidato in più di una categoria, sia con vetture di Formula, sia con classiche GT. Chi pensa sia solamente una giostra dove le vetture sfilano per il pubblico sbaglia di grosso, qui è battaglia vera ed i rischi sono molti, dato che nonostante le varie suddivisioni, è normale riscontrare sostanziali differenze prestazionali, poiché anche in un solo anno lo sviluppo avanzava alla grande. Auto con enormi spoiler, auto prive di appendici di ogni tipo, larghezza e grip degli pneumatici, freni, tutto insomma! Il divario è ancor più palpabile in gara e può creare scompiglio. Giovedì, nel paddock, i meccanici si sono impegnati al massimo e l’urlo dei motori unito a quel profumo di benzina e olio faceva davvero tornare indietro nel tempo, creando un’atmosfera magica. Nelle auto più anziane spiccavano come sempre le preziose Bugatti anni 20 con ruote quasi da bicicletta, il cambio esterno alla vettura, il volante che occupa quasi tutto l’angusto abitacolo. Chi guida queste piccole pesti deve essere molto abile ed in curva il conduttore si sporge più che può per bilanciarla. Ma non sono certo da meno le Frazer Nash, le Era, le Maserati, le Riley, Talbot Lago (anni 30).
È poi strano vedere accanto a queste auto, di cui la maggior parte ha dimensioni ridotte, una enorme Mercedes SSK del 1929, sembrano modellini di scala diversa. Certo la SSK in pista non può essere agile, ma maestosa e bellissima lo è senz’altro. Nelle altre categorie come sempre spiccano le Lotus, dalle classiche livree verdi della 16 di fine anni 50, o quella del grande Jim Clark. Molti i modelli della casa di Colin Chapman che per decenni hanno trionfato nella massima formula ed è un vero peccato non vederle più nella F1 contemporanea. Non mancano le Brabham, le BRM, le Cooper, tutti i Team inglesi che hanno scritto la storia e ovviamente Maserati, Ferrari, McLaren, Tyrrell, March, come sempre molto ben rappresentate in più categorie. E poi Shadow, Arrow, Hesketh, Fittipaldi, Ligier, Merzario, Lola, Amon, Williams, ATS, Ensign. Si passa alle GT anni 50 e qui troviamo Jaguar C-Type, Jaguar D-Type, Cooper Jaguar, Frazer Nash, Aston Martin, Lister Bristol ed una schiera di Maserati. Certamente non sono state nominate tutte, ma è solo per dare un’idea di cosa stava girando sul tracciato monegasco. L’indomani si sono svolte le qualifiche per ogni gruppo ed anche S.A.S. il Principe Alberto di Monaco ha fatto visita al paddock accompagnato da Alesi e Arnoux, con cui ha lungamente chiacchierato. La presenza dei famosi piloti francesi ha suscitato molto interesse, a loro disposizione due Ferrari F1 del 1974 ex Niki Lauda, peccato che René abbia poi avuto un incidente proprio in qualifica impedendogli di prendere parte alla gara.
Riportiamo qualche risultato, anche se va tributato un applauso a tutti i partecipanti che hanno dimostrato grande capacità indipendentemente dal mezzo che dovevano domare.
Christian Traber ha vinto la categoria anteguerra con la Talbot Lago n°22.
Mark Shaw ha vinto nella categoria F1 (cc 1.500) con la Lotus 21 Climax n°7
Michael Lyons ha trionfato nella categoria F1 (66-72) con la Surtees n°20.
- Fierro-Eleta ha vinto tra le GT Racing con la Maserati 300S, precedendo di misura Martin Halusa (Jaguar D-Type n°54) e Nicolas Bert (Jaguar C-Type n°50).
- Fierro-Eleta ha vinto anche nella categoria G.P. a motore anteriore con la Maserati 250F, precedendo Max Smith ed Alex Birkenstock.
Per la categoria F1 (74-76) Marco Werner con la Lotus JPS n°6 che partiva dalla Pole è stato superato in partenza da Jean Alesi con la Ferrari n°27. Per tutta la gara il pilota della Lotus ha cercato di sorpassare il francese che dall’alto della sua esperienza, si è tenacemente difeso; più volte le due vetture si sono affiancate, ma Jean rimaneva davanti. Al penultimo giro proprio sul rettilineo della partenza, Marco ritenta sulla sinistra, ma tocca la ruota posteriore sinistra di Alesi che sbatte violentemente a destra sulle barriere. La Ferrari ha gravi danni mentre il pilota scende sconsolato, la Lotus ha solamente il musetto leggermente ammaccato ed un baffo laterale storto e può proseguire sino a tagliare il traguardo in prima posizione. C’è poi qualche lungo minuto di attesa prima che arrivi la conferma di una penalizzazione per il tedesco Werner che viene retrocesso al terzo posto. La vittoria va così ancora a Michael Lyons (Mclaren n°7), secondo Julien Andlauer (March n°35). Bel gesto sportivo di Michael Lyons che lascia poi la coppa sulla Lotus di Marco.
Sempre tra le F1 più recenti c’è stata lotta tra due Tyrrell n°4 e la n°3, quest’ultima dopo un contatto ha finito la corsa nelle barriere, e chi la spunta? Si, sempre lui: Michael Lyons al volante della Hesketh 308E Penthouse n°1. Al secondo posto Mike Cantillon (Tyrrell n°4) e terzo Matteo Ferrez-Aza (Ligier n°26).
È domenica sera quando i motori riposano, ora c’è anche parecchio lavoro per i carrozzieri, dato che sono state tante le toccate ai guard-rail ed anche qualche botta che ha provocato danni più consistenti, ma è bello vedere queste vetture nel loro ambiente naturale e non solo in fredde stanze di musei. La differenza è la stessa di guardare un piatto di ravioli in vetrina, o assaporarlo. Tempo di ripulire la pista da tutte le chiazze d’olio lasciate da queste belle vecchiette, prima che i bolidi della Formula Uno di oggi, più veloci ma più silenziose, siano pronte per affrontarsi tra meno di un mese per il Campionato del mondo.
Il G.P. Historique rinnova l’appuntamento per l’anno prossimo, quindi non attenderemo due anni come al solito e recupereremo l’anno saltato, sperando si possa vivere la manifestazione al massimo con un’affluenza di pubblico come ai bei tempi, senza più test, tamponi, mascherine e tutto quello che ci rende la vita più complicata di quello che già è.