Grand Prix Historique Monaco 2022 | Eventi
GRAND PRIX HISTORIQUE MONACO
Testo e Foto di Roberto Marrone
Tra la miriade di fiere, raduni e concorsi c’è un appuntamento che considero il numero uno al mondo: è il Grand Prix Historique di Monaco. Qui le auto rivivono e fanno rivivere al pubblico ricordi indimenticabili, tornano a ruggire, a far urlare i loro motori e proprio non importa se la cilindrata sia 1.500 o 3.000. I carburatori si aprono come fossero i becchi di uccellini affamati nel nido, nel paddock si lavora incessantemente per ottimizzare il rendimento, cambi di candele continui, messe a punto curate persino in prima persona da chi non ha un Team a disposizione. Potrà sembrare strano, ma è inebriante respirare quell’odore di benzina e olio, sembra ossigeno puro per gli appassionati. Tutte quelle macchie per terra – che sotto alle vetture moderne non siamo abituati a vedere – è come se marcassero il territorio.
Si va dalle incredibili Bugatti, con quelle ruote così sottili che paiono quasi da bicicletta, sino alle Formula 1 degli anni 80, ma non mancano prestigiose GT (alcune salvate o graziate – scegliete voi – da musei). La qualità è ai massimi livelli, i gentlemen driver sono spesso giovani talenti che non hanno certo paura di schiacciare l’acceleratore nel tortuoso tracciato del Principato, ma spesso si incontrano piloti leggendari, o collezionisti “diversamente giovani” che non si accontentano di osservare e lucidare le loro creature in un garage e vogliono provare l’emozione di portarla in pista, anche quando la pancia fatica a schiacciarsi negli angusti abitacoli. Questa è vera passione!
Supportata da un’organizzazione impeccabile e attenta, la manifestazione si svolge in tre giornate: prove libere, prove cronometrate e gare. Ovviamente si suddividono i vari gruppi, sia per periodo, che per tipologia, ma pur se l’ambizione massima per ogni concorrente resta la vittoria, credo che il solo fatto di partecipare sia già una soddisfazione immensa. Va precisato che esiste la quota rosa e già dalle qualifiche abbiamo avuto la piacevole sorpresa di assistere al miglior tempo di Claudia Hurtgen su Ferrari 246, nella sezione A2 e che coronerà poi con la vittoria in gara. Oltre ad essere veicoli impegnativi da domare, qui non esistono aiuti elettronici, servosterzo, freni ultra potenti e quindi sta tutto nell’abilità di adeguare la guida in base alle qualità dell’auto ed è così che rivediamo con grande piacere controsterzi, sbandate controllate, tutte cose spettacolari che le moderne vetture ormai non ci offrono più. Anche le Formula 1 con quelle enormi ruote derapano di potenza.
Va pure aggiunta la complicanza che in ogni gruppo troveremo autovetture tra cui passano alcuni anni e di conseguenza pure le prestazioni possono essere molto differenti. Per chi è in pista è un’ulteriore difficoltà da dover gestire. A Montecarlo, si sa, la pista non ha grandi vie di fuga ed ogni errore può risultare molto dannoso oltre che oneroso, ma certamente tutti lo hanno messo in conto, altrimenti non sarebbero qui. Tra le monoposto presenti nei vari gruppi, la parte del leone la fa senz’altro Lotus che è presente con innumerevoli modelli, dalle livree British Racing Green, alle splendide J.P.S. dove il mod.72 rimane forse la più affascinante Formula 1 di sempre. Tra paddock e box é facile incontrare piloti famosi di ieri e di oggi ed alcuni li vedremo scendere in pista; non mancano volti noti e giovani talenti della F1 contemporanea, ma d’altronde questo è il Salotto per eccellenza.
Per appassionati e addetti ai lavori c’è stata anche l’opportunità di fare un giro di pista su sportive d’epoca che potevano percorrere un paio di giri tra una sessione e l’altra delle varie categorie e la scelta era davvero ampia e di altissimo livello, tra cui una maestosa Lagonda, Lamborghini Miura, Ferrari Daytona Spider, Jaguar XK120 OTS, Jaguar XK150 Cabrio, Jaguar E-Type OTS, Ford Mustang Cabrio, Mercedes 190 SL Cabrio e Citroen DS Cabrio. Un’occasione unica che non mi sono lasciato sfuggire, ovviamente a bordo dell’amata E-Type.