Drive The Alps
Nonostante debba momentaneamente lasciare la presa sul volante per salire e scendere di marcia, con un anteriore che strattona quasi come se volesse rompermi l’osso del collo da un momento all’altro, la i30 N Performance è tutto fuorché una maledetta traditrice.
Testo di Alessandro Marrone / Foto di Daniél Rikkard
Finalmente capisco cosa provava Linda Blair nel film “L’Esorcista”. La i30 N è indemoniata, attacca le curve come se volesse strappare l’asfalto sotto le ruote, digrigna i denti, emette versi cupi e si lancia verso il tornante successivo con degli scossoni al volante che ricordano le piccole assassine del periodo d’oro delle compatte sportive, con la differenza che le velocità che si raggiungono grazie ai suoi 275 cavalli messi a terra tramite un autobloccante di tipo elettronico sono nettamente superiori rispetto a quanto si sarebbe potuto fare decenni fa. La presa degli pneumatici sportivi Pirelli P Zero, una volta entrati in temperatura, è totale, smuove quel poco che è rimasto di integro nella mia scatola cranica e permette di dare fondo alle ultime gocce di carburante mentre dai due terminali di scarico sembra impazzare la guerra di Corea. Se questo fosse un film sarebbe il fatidico momento in cui le stravaganti scene di apertura lasciano spazio al prologo e quindi …
QUALCHE ORA PRIMA
Mi trovo al volante della i30 N e oserei dire finalmente. La colpa è stata mia, ma tra gli stravolgimenti accaduti in questo 2020 e l’intenzione di fare la sua conoscenza in un’occasione che assumesse le sembianze di un’arrampicata alpina, ho preferito attendere qualche mese in più e fare le cose in maniera tale da consentire alla prima sportiva stradale della casa coreana di poter sfogare la sua arroganza e farmi capire se si tratti davvero di una valida alternativa alle acclamante regine del segmento, su tutte Golf GTI Performance e Megane RS. Se il primo step è rappresentato dalla “semplice” i30 N da 250 cavalli, i ragazzi di Hyundai hanno pensato bene di permettermi di mettere le mani su quell’ordigno atomico battezzato Performance, il quale per una manciata di migliaia di Euro in più aggiunge 25 cavalli (per un totale di 275), freni maggiorati, differenziale autobloccante e cerchi da 19 pollici che calzano pneumatici spiccatamente sportivi.
La i30 N Performance è l’illustre figlia di un accurato progetto nato e sviluppato nella fornace definitiva per auto sportive, il Nurburgring, ma la “N” simboleggia anche il centro di ricerca e sviluppo di Namyang (in Corea del Sud), dove questa Hyundai è passata dall’essere un obiettivo ambizioso a qualcosa pronto a sconvolgervi gli organi interni. Nonostante un look sobrio che abbraccia la filosofia che da decenni rende le hot-hatch vetture adatte per una perfetta convivenza quotidiana, il profilo rosso all’anteriore, i paraurti più muscolosi e lo spoiler al posteriore tradiscono un lupo che non farà mai la parte dell’agnello. Poco male, anche perché una volta messo in moto il suo 4 cilindri turbo da 2-litri, il borbottio emesso dagli scarichi spazza via ogni più buona intenzione vi possa essere rimasta. Ma se fin qui sembra incastrarsi tutto nel modo migliore, è aprendo la portiera che resto favorevolmente stupito, infatti abbiamo tre pedali e un cambio manuale, un 6 rapporti con innesti precisi e una corsa abbastanza corta da invogliarti a trattarlo con il giusto vigore, soprattutto quanto con la coda dell’occhio vedrai i LED luminosi aumentare d’intensità mentre si avvicina la zona rossa.
Tempo di dissetare la i30 N Performance, che a onor del vero prosciugherà il serbatoio di 50 litri a velocità supersoniche soltanto a seconda del tipo di guida che adotterete. Con il pieno fatto e il fotografo a bordo ci dirigiamo verso le nostre amate Alpi, terreno di gioco ideale per verificare la bontà di un progetto sviluppato sul circuito più impegnativo e tortuoso al mondo, ma anche quello più verosimilmente vicino ai più disparati tipi di strada che si possono incontrare nel mondo reale. Personalmente non mi sono mai fatto ingannare da luoghi comuni ed anzi ho sempre accolto di buon grado novità di marchi spesso additati come noiosi oppure lontani dall’elite sportiva che i più tendono a vedere erroneamente come un circolo chiuso. La i30 N Perf. è un’auto moderna, con un display dal quale gestire il navigatore satellitare, la radio (fidatevi, resterà sempre spenta in favore di un altro tipo di musica) e i driving mode disponibili, ovvero Normal, Eco, Sport e infine N Mode e N Custom. Dove le prime tre modalità di guida elencate non hanno bisogno di grandi presentazioni, pigiando sul tasto situato sotto la razza destra del volante (altro tocco di classe) richiamerete una predisposizione ready-to-race per tutti gli aspetti meccanici dell’auto. Parliamo quindi di irrigidimento delle sospensioni, dello sterzo, uno scarico che sbraita come una vettura da rally, differenziale e rev-matching nel settaggio più esasperato, ideale se non volete cimentarvi con il punta-tacco, ma pur sempre eludibile tramite l’apposito tasto (sempre razza destra), oppure impostabile su un parametro intermedio. La modalità N Custom è poi quella che vi permette di andare a intervenire su ogni singola voce relativa a motore, rev-matching, differenziale elettronico e impianto di scarico.
È incredibile come un semplice tasto possa trasformare un’auto in fin dei conti a suo agio anche nel macinare chilometri in totale relax e renderla una bestia affamata di asfalto. In N Mode non c’è altro da fare che andarci giù pesante ed è qui che apprezzo come Hyundai abbia preferito esaltare l’esperienza di guida con un cambio manuale. È quasi come se avessi premuto un interruttore On/Off, la i30 N Perf. non ha soltanto aumentato il volume, ma i movimenti più bruschi e repentini si dimostrano sin da subito il feedback ideale per affrontare i tornanti e piantare l’acceleratore a pavimento prima di quanto pensavo possibile. Il grip è infinito e l’anteriore allarga soltanto quando sono ormai in uscita di curva e tenendo premuto il gas in un misto di confidenza e arroganza mi rendo conto che non esistono numeri capaci di descrivere questi momenti.
Se nelle curve più strette la rigidità del telaio fa sì che il meraviglioso paesaggio del Colle dell’Agnello resti quasi invisibile ai miei occhi, troppo impegnati a sbirciare in direzione della tornata successiva, i freni dimostrano di essere l’instancabile salvagente che aumenta la voglia di aumentare il passo. Il dialogo tra macchina e guidatore è diventato qualcosa di intimo, la seduta è perfetta e nonostante debba momentaneamente lasciare la presa sul volante per salire e scendere di marcia, con un anteriore che strattona quasi come se volesse rompermi l’osso del collo da un momento all’altro, la i30 N Performance è tutto fuorché una maledetta traditrice. Ha infatti preso la violenza delle bare su ruote che non riavremo mai più indietro e l’ha unita a prestazioni che farebbero invidia al proiettile sputato fuori da una calibro 45. In questo istante mi sembra di aver scoperto per la prima volta cosa significhi viaggiare sui binari dell’alta velocità e ammaliato dagli scoppi dati in pasto alla montagna ad ogni cambio marcia e durante le scalate più concitate, raggiungo la vetta e decido di proseguire verso Nord, a caccia di altre curve da gettare nella famelica bocca della predatrice coreana.
Devo darmi un pizzicotto e poi un altro e un altro ancora. Immaginavo che questa Hyundai fosse un’ottima vettura, ma nessuno mi aveva preparato a dovere. Non avrei mai creduto di trovarmi alle prese con una delle migliori auto sportive mai guidate in vita mia e badate bene che non sto restringendo il discorso alle sole compatte sportive. Il coinvolgimento è come un brivido gelido che ti sale lungo la schiena, la stessa che viene massacrata da un assetto duro come quello di una tavola, il contraltare che di fronte ad un avantreno preciso come un bisturi richiede però mani ben salde, soprattutto quando il manto stradale è stato afflitto da severi agenti atmosferici. Non riesco a fare alcun tipo di paragone, non ho nessun interesse per i numeri dichiarati dalla Casa e che non rendono affatto giustizia ad un oggetto di questo livello. 6,1 secondi sullo 0-100 km/h e una velocità massima di 250 orari sono nulla in confronto all’adrenalina che ti assale quando lo sguardo si concentra sulla strada tutta curve là davanti, mentre con il kick-down sfrutti l’over boost, ovvero un aumento momentaneo di coppia massima che da 353 Nm diventa quindi 378 Nm.
Come un diabolico invito a entrare da un cancello dal quale non si potrà più uscire, l’esorcismo di Namyang ha ormai stravolto ogni concezione di sportività a buon mercato – la i30 N da 250 cv parte da circa 32.000€, la Performance con 275 cv e tutte le chicche che la rendono un’affilatissima lama può essere vostra a poco più di 37.000€, ma su entrambe si possono ottenere interessanti sconti. Ingurgito altri chilometri su queste affascinanti strade di montagna, interrotto soltanto da qualche sosta che consenta al fotografo di immortalare una giornata che ci conferma essere di fronte a un prodotto grandioso, qualcosa di vivo, di emozionante ed emozionale, una vettura che mette la propria avanguardia al servizio di sensazioni di guida di vecchio stampo. La i30 N Performance è un’auto che ti trasmette ogni singolo sforzo che avviene sotto di essa e ti permette di giocare con i suoi mille settaggi, filtrando la propria guidabilità solo in quei momenti (e saranno rari, fidatevi) in cui la userete per spostarvi da casa all’ufficio. È uno di quei casi in cui lo farete percorrendo la strada più lunga e tortuosa, concretizzando le promesse di un’auto che incarna performance allo stato puro.
SI FINISCE SEMPRE DOVE TUTTO HA INIZIO
E così eccomi di nuovo in vetta, a oltre 2.700 metri, dove l’aria è più fine e il traffico ormai del tutto assente. Sfruttando le ultime luci del pomeriggio, decido di salire e scendere ancora lungo le curve del Colle, questa volta senza la fretta che ha caratterizzato il resto della giornata, una continua sparata che ha dato fondo al serbatoio nella maniera più divertente possibile. Con il rev matching disabilitato, le sospensioni elettroniche in Sport anziché Sport+ e il finestrino completamente aperto lascio che il borbottio dello scarico sia quella melodia che culla le mie riflessioni riguardo quest’oggetto micidiale. Descrivere un’arma di distruzione di massa come questa sarebbe difficile anche per una mente vulcanica come quella di un certo Kubrick, ma c’è qualcosa dietro a tutta questa primordiale voglia di deflagrare Nm e cavalli vapore, c’è un insospettabile motivo che regola il caos, il disordine universale che una volta interrotto lascia che tutto ciò che conosciamo venga inghiottito da un infinito e indefinito silenzio. La i30 N Performance non è un tomo di filosofia esistenziale, ma è qualcosa che stravolge concetti e preconcetti, un ponte tra un modo di intendere la guida sportiva ormai sempre più raro e l’inevitabile assistenza della più sofisticata tecnologia, questa volta al servizio di un’esperienza di guida pura, come non provavo da tempo. Da oggi una nuova lettera sarà in grado di risvegliare sensazioni primordiali in noi appassionati, come quelle che ti assalgono mentre ti lanci verso un tornante che si affaccia sul precipizio. In questi luoghi dove i difetti vengono accentuati e gli errori non sono certo pronti a concedere seconde possibilità, la i30 N Performance ha lasciato il segno. Questa Hyundai non è una semplice hot hatch, è un tuffo al cuore.
HYUNDAI i30 N PERFORMANCE
Layout – Motore anteriore, trazione anteriore
Motore – 4 cilindri 1.998 cc – turbo
Trasmissione – cambio manuale a 6 rapporti
Potenza – 275 cv @ 6.000 rpm
353 Nm @ 1.450 rpm
Peso – 1.509 kg
Accelerazione – 6,1 sec.
Velocità massima – 250 km/h
Prezzo – da € 37.850