“Appassionato del giaguaro di Coventry sin da bambino, ricordo ancora quando mio padre mi portava dai nonni la domenica mattina, e sedevo di fianco a lui, nella sua meravigliosa XK120. Non passava giorno che non desiderassi diventare grande, prendere la patente e comprare la mia prima Jaguar. Oggi, all’alba della cinquantina, ho visto passare più di una decina di Jags nel mio garage ed ognuna di esse mi ha soddisfatto pienamente (esclusa la XJS, ahimé), senza contare che sono fortunato possessore della nuova XJ, ma non una XJ qualsiasi, bensì la Supercharged da 510 cavalli. Un bestione da quasi due tonnellate, che è in grado di offrire prestazioni da supercar, mantenendo un costante comfort ed una fantastica sicurezza che soltanto una berlina di tali dimensioni, è in grado di offrire. Potrei raccontare quanto sia esteticamente graffiante, un vero gattone, o di quanto lusso ci sia al suo interno, un ambiente ricco di pelle e alluminio che voglio condividere soltanto con le persone a me care. Infatti, potrà sembrare stupido, ma reputo l’abitacolo di un’auto, come un luogo dove si vivono momenti, storie e quindi do importanza anche a chi permetto di entrare a far parte di queste storie. Ho una XJR del 2005, la quale è passata a seconda vettura, proprio quando acquistai questo nuovo modello. La XJ Supercharged deve rimanere pura, in una sorta di intimità reciproca, dove io mi prendo cura di lei, e lei si prende cura di me e della mia famiglia. In questo modo, tra qualche anno, quando mio figlio scriverà qualcosa della sua auto (non vi svelo che cosa sia), forse proverà le stesse emozioni che provo io a ricordare le domeniche di quei meravigliosi tempi andati.”