Maserati Quattroporte – La Berlina di Lusso da Non Lasciarsi Sfuggire
Testo Carlo Brema / Foto Maserati
Nel lontano 1963, al Motor Show di Torino fu presentata la prima Maserati Quattroporte. La berlina italiana non era soltanto un’auto fondamentale per il marchio modenese, ma rappresentava un traguardo indiscusso per i propri clienti, una sorta di conferma su ruote del loro successo, un oggetto da ammirare e nel quale trascorrere al meglio il tempo prezioso della settimana lavorativa, ma anche momenti di svago nel fine settimana, in questo secondo scenario sfruttando un generoso motore 8 cilindri da 4.1-litri e 260 cavalli.
La Quattroporte è stata questo per decenni e attraverso le sue sei generazioni, mantenendo sempre un look che non lasciasse spazio a equivoci: era ed è questa la Maserati più lussuosa fra tutte. Nel nostro viaggio indietro nel tempo ci fermiamo però al 2003, ovvero due anni dopo rispetto alla fine della produzione della quarta serie, una generazione caratterizzata dalla forte somiglianza con la più piccola Ghibli e disegnata da Marcello Gandini, la quale tra l’altro poteva essere equipaggiata con un V6 2.8 da 280 cv oppure un V8 3.2 da 335 cv. La Quattroporte V, prodotta poi dal 2003 al 2012 era un’auto tutta nuova e apriva le porte a quel periodo in cui vetture di questo tipo e con carattere da vendere si presentavano al mondo come autentiche instant classic.
Disegnata dal team Pininfarina, manteneva linee morbide come la generazione precedente, ma cresceva per dimensioni e di conseguenza nello spazio in favore degli occupanti. Il look non è soltanto più maturo e principalmente incentrato su linee morbide, ma anche aggressivo, grazie all’ampia griglia frontale che permetteva al V8 di ingoiare aria in quantità. Tra le connotazioni principali poi riprese anche su successivi modelli della casa troviamo le tre feritoie laterali, mentre al posteriore, per mettere in chiaro che si trattasse di qualcosa di speciale, ci sono due coppie di scarichi tramite i quali scatenare tutti i suoi 400 cavalli di potenza.
Eleganza e potenza e difatti questa Quattroporte è stata presentata come una Maserati dalla doppia anima. Quella più votata al relax offerto da un comodo abitacolo ricco di pelle, legno e con un sistema di navigazione con un piccolo schermo a colori ad accompagnare una strumentazione ovviamente ancora del tutto analogica ed un’anima sportiveggiante che consente alla grossa berlina lunga 5 metri e pesante circa 1.970 kg di muoversi senza difficoltà, anche tra le curve, grazie alla possibilità di selezionare la modalità Sport e rendere quindi assetto e cambio maggiormente concentrati sul piano prestazionale. Il 4.2 naturalmente aspirato da 400 cavalli, sviluppato in collaborazione con Ferrari, consente infatti di scattare da 0 a 100 km/h in appena 5,6 secondi, con una velocità massima di 270 orari, mentre il cambio automatico/sequenziale a 6 rapporti abbinato alla sola trazione posteriore non eccelle per prontezza e rapidità di cambiata, ma del resto non va dimenticato che si tratta di una berlina taglia XL che sa anche andare veloce, ma che di certo non intende rinnegare le propri origini da nobile ammiraglia in favore di una manciata di centesimi di secondo in meno, una volta che voi o il vostro maggiordomo premerete il gas a tavoletta.
Esteticamente pura, la quinta generazione di Quattroporte ha visto aumentare il proprio fascino con il passare degli anni, acquisendo maggiore lustro con l’arrivo dei modelli successivi e sistemando il proprio valore sul mercato dell’usato a un prezzo estremamente interessante per chiunque voglia portarsi a casa un’auto tutt’altro che scontata e in grado di soddisfare le vostre aspettative 365 giorni l’anno. Oltre alla sua indiscutibile e invariata bellezza, due aspetti che fanno innamorare di questo modello sono precisamente quelli che l’hanno resa un oggetto grandioso al momento della sua nascita. Sto parlando di un ambiente interno nel quale sprofondare e apprezzare un design moderno (attenzione moderno non vuol dire contemporaneo, ndr) ricco di legno e bottoni con funzioni specifiche e soluzioni poi abbandonate anni dopo come la piccola levetta del cambio sul tunnel centrale, ma anche di quel sound reso inconfondibile dagli 8 cilindri a V che deflagrano decibel in rapida successione, rendendo qualsiasi momento trascorso alla guida – o in questo caso anche comodamente seduto sui sedili posteriori – qualcosa da celebrare.
Non è infatti raro che in molti abbiano tardivamente riscoperto questo modello grandioso, magari proprio approfittando di un prezzo adesso abbordabile anche se non siete un imprenditore di successo e con esemplari in vendita addirittura attorno ai 18.000€, soprattutto da una generazione più giovane, ragazzi che non riducono la propria scelta alla connettività bluetooth o nella caccia allo schermo più grande, ma che vogliono farsi venire la pelle d’oca ogni volta che vedranno e sentiranno urlare il tridente, avendo ancora una volta conferma che nonostante siano passati oltre quindici anni, le cose che sanno toccare i tasti giusti delle nostre emozioni restano sempre le stesse.