Porsche 718 Cayman GTS e 718 Boxster GTS: Come Uccidere Moscerini Rapidamente
PORSCHE 718 CAYMAN GTS / 718 BOXSTER GTS
COME UCCIDERE MOSCERINI RAPIDAMENTE
Testo e foto di Alessandro Marrone
Sono quasi certo che ad occuparsi dell’urbanistica in Sardegna sia stato un accanito appassionato di guida e dell’alta velocità. Non puoi, nel modo più assoluto, restare calmo e responsabile alla vista di un manto stradale perfettamente liscio, di una carreggiata generosa e di curve che ti offrono totale visibilità sulla corsia opposta. Ma non è tutto, ciò che infatti mi ha stupito di più degli oltre 400km percorsi con Porsche Italia in occasione della presentazione stampa delle nuove 718 Cayman GTS e 718 Boxster GTS è stata quella folle arrampicata su alcune tra le più tortuose strade dell’intera isola, interrotte soltanto da rettilinei degni della Route 66.
Il volo sino a Cagliari è stato rapido, un’oretta scarsa nella quale mi son portato avanti con i compiti, sfogliando le brochure delle 718 GTS, le prime piccole di casa Porsche a ricevere il trattamento GTS dopo il passaggio dal 6 cilindri aspirato al 4 cilindri turbocompresso. Sembra incredibile eppure i classici discorsi da bar che adorano tanto snobbare le nuove 718 non si sono ancora stufati e capita spesso di ascoltare critiche per il semplice fatto che si siano persi due cilindri per strada. La vera domanda alla quale dovremmo invece attenerci resta una soltanto – queste 718 vanno forte, oppure no? La risposta è scontata, vanno forte, anzi vanno fin troppo forte per essere le sorelline minori della 911, che per forza di cose e per mantenere la supremazia sulle baby con motore centrale, ha dovuto abbracciare anch’essa la turbocompressione. Non staremo qui a parlare di 6 cilindri o 4 cilindri, sarebbe come deviare i binari che invece mi stanno per portare nel cuore dell’isola sarda, dove la natura incontaminata e strade che strizzano l’occhio al ritiro immediato della patente, sono pronte ad esaltare il piacere di guida di queste sorelle che condividono tutto fuorché il tettuccio, per la Cayman fisso e rigido, per la Boxster, in tela e richiudibile, anche con vettura in movimento.
L’unico preambolo che è doveroso concedere alla 718, anche se i lettori più affezionati ricorderanno il bellissimo test di due anni fa con la 718 Boxster S sulle fantastiche strade del Col de Vence, è che in realtà non si tratta di un colpo di testa dopo una rocambolesca caduta dalla scala, infatti Porsche diede vita al mito della 718 nel glorioso passato del suo illustre bagaglio di successi legati al motorsport. La 718 è quindi ritornata a rinfrescare una ricetta confezionata a base di leggerezza, un’apparente semplicità meccanica che fa leva su un propulsore di ultima generazione, un 4 cilindri boxer turbo da 2 litri o 2.5 litri, come nel caso della S e delle nostre GTS, trazione ovviamente al posteriore, tanto divertimento e soprattutto la possibilità di poter guidare a prescindere del tipo di strada e soprattutto del tipo di andatura che vorrete tenere, senza aver paura di surriscaldare freni o frizione, perché lo sapete, una Porsche è un’arma che non conosce limiti.
Finalmente è il momento della scelta delle vetture per la prima parte di test, per la quale il team Porsche ha davvero esagerato, offrendo la possibilità di guidare senza fretta per oltre 200km sino all’albergo, il tutto prendendo la classica “strada più lunga”, quella che mi porta nell’entroterra sardo e mi fa arrampicare su una strada di montagna che non avrei mai pensato di trovare su questo fazzoletto di terra tutto da esplorare. Lo ammetto, grazie a un po’ di malizia sono sempre svelto a scegliere ciò che mi interessa e così, dopo un paio di minuti mi ritrovo seduto al volante di una 718 Cayman GTS, equipaggiata con PDK ed impianto frenante carboceramico. L’ambiente mi è ovviamente familiare, con le dovute differenze rispetto alla mia 987 di circa 10 anni più vecchia. Alcune cose sono però maledettamente identiche e per fortuna, perché sono proprio tra le caratteristiche principali che mi permettono di sentirmi immediatamente in sintonia con la nuova 718 GTS. Giro la chiave alla sinistra del volante ed esco dalla zona aeroportuale, non perdendo tempo e ritrovandomi ben presto in missione solitaria, con i finestrini obbligatoriamente spalancati e l’autotelaio in modalità Sport +. Questo significa che lo sterzo, il cambio a doppia frizione ed il pedale dell’acceleratore sono più reattivi, lo scarico apre le valvole ed accentua il borbottio del 4 cilindri boxer in rilascio e, dulcis in fundo, la mia voglia di pedalare non si fa attendere.
Complice anche una location studiata appositamente per mettere alle strette le nuove baby-Porsche, prima ancora che me ne renda conto, mi ritrovo già con il controllo trazione disinserito, a far allargare il posteriore ciccione della Cayman nei tornanti più stretti, mentre nelle curve più larghe sfrutto i 20mm in meno delle sospensioni, guadagnati con il PASM, disponibili in aggiunta ai 10mm in meno che la GTS offre di serie. Farsi prendere la mano è un attimo, ma l’amichevolezza con cui la 718 mette a disposizione la sua innata precisione in entrata di curva è davvero eccezionale. C’è un leggerissimo sottosterzo, il quale contribuisce a rendere il comportamento della vettura più prevedibile e facile, nel caso decidi di pestare a fondo sull’acceleratore ed indurre i grossi pneumatici posteriori a cominciare a girare a vuoto, per poi tornare a mordere l’asfalto nel preciso istante che intendi raddrizzare e schizzare verso la curva successiva. La 718 Cayman GTS e la 718 Boxster GTS soddisfano l’appetito di distruzione stradale a base di 365cv (+15 rispetto alla 718 S) e 430Nm con PDK, oppure 420 con cambio manuale. La coppia massima entra dopo una quasi impercettibile attesa del turbo, ma dai 1900 giri ad almeno 5000/5500 (sempre a seconda del tipo di cambio) è una costante spinta che sorprende non soltanto per il tipo di progressione, ma per le velocità che si possono raggiungere nel giro di pochi metri.
718 CAYMAN GTS
In questo preciso istante sto contribuendo alla disinfestazione regionale dai moscerini, ma lo sapete meglio di me, certe auto sono fatte per essere tirate per il collo e alle Porsche la cosa piace parecchio. L’arrampicata sembra terminata e non vedo neppure più il mare all’orizzonte, tutto ciò che mi circonda è una distesa di vegetazione, attraversata da un manto stradale largo e liscio come le guance di un neonato. Il boxer turbo spinge forte ed il PDK si dimostra una scelta efficace per sfruttare al meglio la potenza e la reattività della 718 GTS. Ho un legame particolare con le Cayman ed è inevitabile che dentro di me finisca per fare le dovute proporzioni con quella che ho a casa, ma nonostante l’assenza del canto celestiale del 6 cilindri, non posso certo lamentarmi del risultato ottenuto con lo scarico sportivo, peraltro impreziosito dalla coppia di terminali nero lucido. Il pacchetto GTS, sia per la Cayman che per Boxster prevede un set di cerchi da 20 pollici Carrera S neri, bordatura nera per i gruppi ottici anteriori e posteriori, uno spoiler anteriore ed un paraurti posteriore più aerodinamici e tanta alcantara nel bellissimo abitacolo, palesemente votato alla sportività, ma pur sempre in grado di viziarvi con un sistema di infotainment impeccabile ed in grado di connettersi al vostro smartphone e fungere da telemetria, raccogliendo qualsiasi parametro immaginabile durante l’uso in pista.
A livello meccanico ci sono 15 cavalli in più rispetto ad una 718 S tradizionale e circa 10Nm extra, i quali possono sembrare pochi, ma dopo un utilizzo intensivo, vi renderete conto che anche questa volta, le piccole ma numerose modifiche presentate dalla GTS, portano sulla bilancia dei numeri ancora più sbalorditivi. Numeri come uno 0-100 km/h in appena 4,1 secondi con PDK (4,6 con cambio manuale) ed una top speed di 290 orari. Questo incremento prestazionale è dovuto sostanzialmente ad un paio di interventi sull’aspirazione e sul turbo, ottimizzati per rendere le GTS più affilate, mantenendo però la loro capacità di essere guidata in modalità Comfort e con scarico in letargo. Diciamocela tutta, chi mai vorrà farlo però? Io no di certo e infatti, mi trovo ad affondare il piede destro sul freno e sfruttare tutta la potenza dell’impianto carboceramico di cui è dotata la Cayman tra le mie mani. È letteralmente instancabile e nonostante mi trovi spesso a chiederle più di quanto dovrei, il telaio non delude e piazza quella mitica silhouette esattamente dove l’avrei voluta. Come detto, il PDK a 7 rapporti è veloce e rappresenta a tutti gli effetti il modo più rapido per sterminare migliaia di moscerini. Su strade tutte curve come queste rende più semplice un utilizzo al limite, consentendoti di non staccare mai le mani dal volante e salire e scendere di marcia allungando le dita verso i paddle (a mio avviso sempre troppo corti di un paio di centimetri) dietro al volante. Lo Sport Response enfatizza i momenti più concitati e l’autobloccante di tipo meccanico aiuta a far crescere la propria autostima, pennellando qualche tatuaggio del battistrada sull’asfalto sardo.
718 BOXSTER GTS
Scendere dalla Cayman e salire sulla Boxster è il modo ideale per rendersi realmente conto delle differenze tra le due piccole GTS, cosa che a distanza di qualche giorno diventerebbe invece impercettibile. La Boxster che ho a disposizione è l’opposto della Cayman che ho scelto per cominciare e per terminare il mio primo contatto con le 718 GTS. Particolare non da poco è il fatto che ti consente la possibilità di guidare con il vento tra i capelli, cosa che immersi in una location come quella delle epiche strade che si diramano da Villasimius a Belvì, aumenta il piacere di alzare lo sguardo e sentirsi immersi in questo luogo magico. Poi c’è un impianto frenante tradizionale, con dischi anteriori da 330mm e posteriori da 299mm, i quali non fanno assolutamente rimpiangere il fantastico kit carboceramico di cui ho usufruito sino a poche ore prima. Infine, al posto del velocissimo PDK a 7 rapporti, c’è un manuale a 6 rapporti, che se da un lato fa perdere mezzo secondo sullo 0-100 e 10Nm di coppia massima, amplifica il coinvolgimento alla guida.
L’impressione che mi trasmette infilare la 718 Boxster GTS con cambio manuale tra le curve di questo nuovo sentiero di montagna è quello di sentirsi nel ventre di un serpente: rasente al suolo, riesce a muoversi e cambiare direzione in maniera repentina senza un briciolo di incertezza. Il manuale comporta una maggior consapevolezza di ciò che stai facendo al posto guida, portandoti a mantenere il motore su di giri quando è necessario e sfruttare al meglio la curva di coppia del 2.5 turbo, oppure giocando con il punta-tacco quando rinnovo la sfida con qualche tornante troppo invitante per essere percorso come un giornalista di quelli seri e noiosi. Il pedale della frizione diventa quindi – passatemi il termine – l’optional più interessante che dovete assolutamente valutare al momento della configurazione della vostra nuova 718. Con esso vi portate a casa un senso di dinamismo maggiore rispetto all’efficacia tecnologica del doppia frizione. È preciso, molto più morbido rispetto a 987 e 981 ed indiscusso motivo di vanto al bar, con gli amici Porschisti.
Il sound del 4 cilindri entra nell’abitacolo in maniera più insistente e nonostante non sia paragonabile al 6 cilindri, né per intensità né per pura resa acustica, fa esattamente ciò per cui è stato progettato: diverte. E in un’auto in cui vige il mantra del divertimento, è tutto ciò che ci aspettiamo. Detto questo, come anche per la Cayman, la Boxster unisce a queste prestazioni da botti di capodanno, la praticità di una due posti con un ampio vano bagagli all’anteriore ed il classico baule ricavato dietro al motore, senza contare che nella Cayman c’è anche la possibilità di sistemare un paio di zaini extra, proprio sopra all’alloggiamento del motore. Questi sono aspetti che i possessori di 911 risolvono con i due piccoli sedili posteriori, ma mai come con queste 718 GTS, il gap prestazionale tra le piccole di casa e Sua Signoria 911 è stato limato all’osso. Resta il fatto che si parla di cifre importanti, con prezzi a partire da circa 79.400€ per la 718 Cayman GTS e da circa 81.400€ per la 718 Boxster GTS.
Terminato il pranzo del secondo giorno, torno al volante della Cayman e decido di dare una stretta finale per ripassare quelle che sono state le mie prime impressioni. Guido per altri 100km (in totale, il test drive mi ha consentito di coprire qualcosa come 400km complessivi, grazie anche alla fortuna di non avere un copilota), eppure non riesco a decidere quale sia la più divertente tra le due. Per andare più veloci e spostare i propri limiti (su strada, come su pista), il PDK è di certo l’arma più diretta, ma il manuale a 6 rapporti rende l’esperienza di guida più viva. Quel che non lascia dubbi è la straordinaria capacità di rendere una eccezionale sportiva a 2 posti e motore centrale, una vetture in grado di mantenere la capacità di macinare chilometri in relax e l’ideale compagna per un road trip che sa di gomma bruciata e freni incandescenti. Bellissima la Sardegna, ma al volante di queste Porsche, lo è stata ancora di più.
PORSCHE 718 CAYMAN GTS
Layout – Motore centrale-posteriore, trazione posteriore
Motore – 4 cilindri 2.497cc – turbo
Trasmissione – cambio automatico a 7 rapporti
Potenza – 365 cv @ 6.500 rpm
430 Nm @ 1.900-5.000 rpm
Peso – 1.480 kg
Accelerazione – 4,1 sec.
Velocità massima – 290 km/h
Prezzo – da €79.424
PORSCHE 718 BOXSTER GTS
Layout – Motore centrale-posteriore, trazione posteriore
Motore – 4 cilindri 2.497cc – turbo
Trasmissione – cambio manuale a 6 rapporti
Potenza – 365 cv @ 6.500 rpm
420 Nm @ 1.900-5.500 rpm
Peso – 1.450 kg
Accelerazione – 4,6 sec.
Velocità massima – 290 km/h
Prezzo – da €81.498