Marcos Mantara Coupe | La Sportiva Artigianale Che Metteremmo in Garage Oggi Stesso
Testo di Marco Mancino / Foto di Adam Sykes & Co
Tra quei nomi ingiustamente dimenticati troviamo senza dubbio quello di Marcos, il piccolo costruttore britannico nato per caso durante una bevuta in pub che nel 1959 ha visto Jem Marsh e Frank Costin dar vita al sogno di una vita, rivolgendosi sia al mondo delle corse che a quello degli appassionati di guida. Con un rapido balzo avanti nel tempo e dopo aver riportato in vita il marchio, i primi anni 90 vedono Marcos ancora una volta alle prese con una sportiva dalle dimensioni contenute, dal tipico sapore British e capace di offrire prestazioni e una connessione guidatore/automobile che non aveva nulla da invidiare a marchi più blasonati e con budget migliaia di volte superiore.
La Mantara era disponibile sia in versione coupé che spyder ed era configurabile con motori Rover V8 da 3.9-litri o con il più potente 4.5, che messo a punto dalla JE Engineering scaricava a terra ben 300 cavalli. Tra il 1992 e il 1998, uscirono dagli stabilimenti di Westbury appena 137 Mantara, rendendo questo particolare modello importante sia per la sua rarità, sia per il fatto che concesse le basi per la realizzazione della Mantara LM600, di cui la controparte da pista prese parte a molte competizioni endurance di portata internazionale.
Nonostante l’artigianalità, la Mantara è ben rifinita negli assemblaggi, enfatizzando la cura per il dettaglio e la ricerca di linee mai scontate, con una parte anteriore molto filante e una zona posteriore che – soprattutto in versione spyder – resta fedele a determinati canoni stilistici molto cari ai britannici. Salendo a bordo si percepisce la sensazione di piccola produzione, ma a differenza per esempio della cugina TVR, la Mantara ha un cruscotto ordinato e più pratico. La seduta è qualcosa di meraviglioso, così anche i sedili in pelle estremamente contenitivi e che avvolgono letteralmente guidatore e passeggero. Il cambio è ravvicinato e la pressoché assente insonorizzazione dell’abitacolo lascia che il ruggito del V8 arrivi ai timpani direttamente dai due terminali di scarico posizionati al centro e sovrastati da uno spoiler che non intacca la pulizie delle linee.
La Mantara è un’auto da collezione, ma anche una sportiva da utilizzare e capace di dispensare emozioni, del resto impiega appena 5,4 secondi per scattare da 0 a 100 orari. Ma è l’assetto piuttosto rigido e la seduta rasente al suolo che la rendono una goduria per chi ha la fortuna di prendere posto alla guida, un sogno del resto non impossibile, dato che a patto di trovarne una in buone condizioni, si può acquistare con l’equivalente di circa €40.000. Guardate per esempio il bellissimo esemplare in vendita presso Adam Sykes & Co, i quali ringraziamo per le bellissime fotografie che non fanno altro che solleticare la voglia di mettersi in garage una purissima sportiva inglese vecchia scuola.