Mazda 3 Homura | Test Drive
Testo Matteo Lavazza / Foto Richard Montagner
Sono trascorsi ormai quattro anni da quando la quarta generazione di Mazda 3 ha fatto il suo ingresso sul mercato e da quel giorno, affiancato dai sempre più numerosi SUV/crossover, il brand giapponese ha proseguito un percorso evolutivo impressionante, offrendo ai propri clienti ed ai molti nuovi un linguaggio stilistico inconfondibile e una cura per il dettaglio che raramente si trova in una compatta come la 3. Approfittando dell’allestimento Homura, che con i suoi dettagli impreziosisce e contribuisce a rendere il look della cinque porte ancora più snello e filante, abbiamo colto l’occasione per tornare al volante e rinfrescare la memoria su come sia cosa buona e giusta prendere in considerazione questo modello piuttosto che le più inflazionate alternative europee, peraltro più costose e onerose quando si tratta di fare una visita in officina.
L’esemplare in prova è spinto da un’unità mild hybrid 2-litri e 150 cavalli, lo step intermedio tra la più modesta da 122 e la più potente da 186 cavalli. Trattandosi di uno dei pochissimi motori aspirati in circolazione, la potenza extra rispetto alla entry level torna utile quando si necessita di un po’ di brio, magari in sorpasso o su strade secondarie, dove a partire dai 1.500 giri si ha a portata di mano un propulsore molto lineare, anche se mai spiccatamente sportivo. La Mazda 3 è un’auto per la quotidianità, per renderla migliore e lo fa grazie ad un look che mette in gioco linee pulite e che spicca nel frontale, con la sua grossa griglia che ingloba il badge taglia XL, ma soprattutto nel profilo laterale, dove la distanza tra il vetro delle file posteriori e il lunotto sembra ancora più accentuato e guida lo sguardo al retro, dove troviamo due terminali tondi in bella mostra. Il pacchetto Homura implementa poi cerchi neri da 18 pollici che richiamano i vari dettagli nero lucido sparsi qua e là.
È però l’abitacolo che continua ad essere il capitolo di maggiore rilievo, grazie anche in questo caso alla pulizia delle forme che sembrano incastrare i vari livelli e materiali, con grande cura per gli assemblaggi e l’ergonomia, mettendo a disposizione del guidatore un display parzialmente digitale dietro al volante e uno schermo da 8,8” situato al centro della plancia, controllabile esclusivamente tramite la manopola accanto alla leva del cambio. Soluzione forse meno rapida per chi è abituato ad armeggiare con un touchscreen, ma più sicura quando si interviene sull’infotainment a vettura in movimento. La trazione anteriore è abbinata a una trasmissione manuale a 6 rapporti, con innesti molto precisi che offrono un reale piacere di guida, non soltanto in ambito urbano, dove la Mazda 3 risulta pratica e comoda, ma anche su strade extraurbane, con un comportamento preciso, figlio di un assetto né troppo morbido, né troppo rigido.
L’abitabilità a bordo è buona e anche se alcuni criticano un vano di carico inferiore rispetto alle competitors e un’accessibilità ai sedili posteriori meno pratica di quanto ci si aspetti, una volta comodamente seduti si ha l’impressione di avere molto più spazio di quanto si possa percepire osservandola dall’esterno. A livello di sistemi di sicurezza, la dotazione ADAS è completa e si apprezza il fatto che non si debba intervenire sulla disattivazione o attivazione dei vari controlli ad ogni accensione. Lo stesso vale per l’head-up display, pratico per non distogliere mai lo sguardo dalla strada. I consumi, che ovviamente variano a seconda dello step di potenza, hanno segnato per noi un valore di circa 13,1 km/l. Sicuramente numeri che possono essere ulteriormente migliorati con una guida ancora più parca e che non vada a pretendere troppo dal 2.000cc, dato che l’apporto della piccola unità elettrica è minimo e impercettibile una volta superati i 50 km/h.
Occorrono almeno €26.000 per la Mazda 3 spinta dal 2-litri da 122 cavalli, mentre bisogna aggiungere 2.000€ per i 150 cavalli e altri 2.000€ per la motorizzazione da 180, tutte mild hybrid. Un esemplare come il nostro in prova, con allestimento Homura riesce – a circa €28.150 (+ altri €700 per la vernice metallizzata) – a mantenere un ottimo compromesso spuntando tutte le caselline che contano realmente, senza sforare oltre la soglia dei trentamila euro e andando così a consentirvi di mettere in garage una compatta matura ed estremamente versatile. Sembra incredibile che questo modello abbia già 4 anni, ma la cosa ancora più sensazionale è che dopo oltre 1.000 giorni di vita riesce a mantenere intatto quell’effetto wow che in questo segmento è merce rara. Lo ripeto, wow!
MAZDA3 2.0L 150CV e-Skyactiv G 6MT HOMURA
Motore Mild Hybrid4 cilindri, 1.998 cc Potenza 150 hp @ 6.000 rpm Coppia 213 Nm @ 4.000 rpm
Trazione Anteriore Trasmissione Cambio Manuale a 6 Rapporti Peso 1.380 kg
0-100 km/h 9,1 sec Velocità massima 206 km/h Prezzo da€28.150 (€28.850 esemplare in prova)