Mazda CX-5 Homura | Test Drive
Testo Tommaso Mogge / Foto Bartolomeo Lazzarini
Nel 2017 la CX-5 ha cambiato pelle. Da SUV di dimensioni medie solido e pratico è divenuto qualcosa di più, rispecchiando alla perfezione l’immagine premium che il brand giapponese ha ben presto allargato a tutto il proprio listino. Era quindi facile ipotizzare che con il restyling di mezz’età ci fosse ben poco da cambiare, anche perché – diciamocelo – le linee spigolose della CX-5 sono ancora fresche e capaci di farla preferire alla concorrenza, perlomeno sotto un punto di vista puramente estetico. Ma se l’occhio che vuole la sua parte non basta, soprattutto quando si parla di cifre importanti come quelle necessarie per portarsi a casa l’ammiraglia di Mazda (in attesa dell’arrivo delle prime CX-60, ndr) la CX-5 ha subito dimostrato di essere eccezionale alla guida, quanto nei materiali e nel design che ritroviamo una volta saliti in abitacolo.
Parliamo di un SUV che resta nei 4,57 metri di lunghezza, con una larghezza di 1,85 m e un’altezza di 1,69, che riesce a celare ampio spazio a bordo per persone e bagagli. Proprio nel vano di carico troviamo infatti un pianale sdoppiato e regolabile, in maniera da facilitarne un utilizzo a trecentosessanta gradi, esattamente come si conviene con questo tipo di autovettura. Gli aggiornamenti di questo restyling sono puramente estetici e li ritroviamo in particolare nel design più affilato dei gruppi ottici, dove all’anteriore abbiamo luci diurne a LED e la possibilità di optare per i Matrix LED. Il modello della nostra prova è equipaggiato con uno dei nuovi pacchetti speciali: l’Homura, ovvero quello maggiormente incline alla sportività, aggiungendo rifiniture in nero lucido che richiamano i cerchi in lega dedicati da 19” e donano alla CX-5 un look decisamente più giovane e grintoso; idem per gli accenti rossi come quelli sulla griglia anteriore.
C’è chi crede ancora nel gasolio ed è proprio questo il caso. Il 4 cilindri è infatti un turbodiesel da 2.2-litri ed eroga i suoi 184 cavalli su entrambi gli assi. C’è anche la trazione integrale, la quale non rende la guida soltanto più sicura su fondi scivolosi, ma consente di sfruttare l’altezza da terra del SUV per qualche escursione lontana dall’asfalto. Trasmissione automatica a 6 rapporti che si rivela precisa e consente una guida rilassata in qualsiasi circostanza, soprattutto in città, contesto in cui l’altezza della seduta gioca un ruolo importante aumentando la visibilità sui quattro lati, elevata dal sistema di videocamere che renderanno le manovre ancora più semplici e sicure. A tal proposito, lo schermo digitale da 10,25 pollici ha caratteri più leggibili e seppure non sia tra i più grandi in circolazione, ha menu e funzioni molto chiare e rapide, anche per utenti meno esperti. Per i più tecnologici c’è poi l’app MyMazda, tramite la quale si possono tenere sotto controllo i parametri e le info della vettura.
Qualche riga sopra ho menzionato la parola “gasolio”, un termine che ormai sembra passare di moda, almeno per quanto riguarda il mercato del nuovo. Mi trovo a ribadire ancora una volta che in certi casi sia una scelta valida per svariati motivi, non soltanto per una media consumi ancora migliore rispetto ad una controparte benzina (qui 6,6 l/100 km), ma per la curva di coppia che mette a disposizione ad un basso numero di giri. Certo questo 2.191 cc non si può definire come il classico motore dalle dimensioni modeste, ma i 445 Nm disponibili a 2.000 giri rendono la CX-5 incredibilmente agile in quelle che ci piace definire B-roads. L’assetto resta morbido, così anche lo sterzo ed è ovvio che non ci siano velleità sportive, ma essere consapevoli di poter effettuare una manovra di sorpasso in scioltezza non guasta mai e non fa rimpiangere una propulsione alternativa, ibrida per esempio.
Nonostante una guidabilità eccellente, ciò in cui la CX-5 continua a rappresentare un assoluto riferimento è l’abitacolo. Tra morbida pelle e un design pulito e al limite del minimalista, ci si trova a bordo di un salotto su ruote che ottimizza l’insonorizzazione dell’abitacolo e aggiunge gadget ormai irrinunciabili come la ricarica wireless posizionata davanti alla leva del cambio, o le porte USB ricavate nel bracciolo posteriore, dove peraltro abbiamo sedili riscaldati. In questo specifico caso i 35.000€ di attacco rappresentati dalla entry level 2.0 a benzina sono lontani e portano il nostro esemplari parecchio vicino ai 50.000€ (€47.600, Homura Pack incluso), ma se l’alimentazione a gasolio è il punto chiave della vostra scelta, sappiate che la 2.2 da 150 cv e trazione anteriore parte da 37.800€ ed è quindi una cifra ben più che ragionevole, soprattutto pensando alla qualità che offre. Cominciando la spunta per la trazione integrale, la trasmissione automatica e i pacchetti estetici si fa presto a salire, ma a quel punto significa che si tratta di una scelta ben ponderata e l’aumento in listino non pare più ingiustificato come verrebbe da pensare leggendo questa storia dall’ultima pagina.
MAZDA CX-5 2.2L Skyactiv D 4WD Homura Plus Pack
Motore 4 cilindri TurboDiesel, 2.191 cc Potenza 184 hp @ 4.000 rpm Coppia 445 Nm @ 2.000 rpm
Trazione Integrale Trasmissione Cambio Automatico a 6 Rapporti Peso 1.745 kg
0-100 km/h 9,6 sec Velocità massima 208 km/h Prezzo da €47.600