Mazda CX-60 | Test Drive
Testo Carlo Brema / Foto Gian Romero
È la più potente, grande e costosa Mazda mai prodotta, ma è anche la prima Plug In Hybrid della casa giapponese. Si chiama CX-60 e punta direttamente ai top brands europei, senza la minima paura di farlo, tant’è vero che rimescola le carte in tavola con un’offerta di propulsori a dir poco generosa (un 2.5 benzina e un 3.3 MHEV diesel). Dopo aver introdotto la 100% elettrica MX-30, Mazda amplia la propria offerta introducendo un SUV di grandi dimensioni, il quale si va a posizionare oltre l’ottima CX-5 grazie a dimensioni che rispecchiano l’imponenza del suo look esteriore: parliamo di una lunghezza di 474 centimetri, larghezza di 189 e altezza di 168.
Tra un’estremità e l’altra c’è abbondante spazio per cinque persone, bagagli e un comparto ibrido che seppure all’esordio per il brand, si propone come il perfetto punto d’incontro tra praticità ed efficienza. Il modello in prova non si risparmia neppure sull’aspetto estetico, indossando i panni dell’allestimento top di gamma chiamato Takumi e provvisto di ben quattro Packs: Convenience & Sound, Comfort, Driver Assistance e con tettuccio panoramico, senza contare la vernice speciale Premium Rhodium White, per un prezzo che dai 61.035€ di partenza (della PHEV, ndr) arriva a toccare i 70.285€. E dato che non sono spiccioli, togliamoci subito il dente e cerchiamo di capire se sono soldi ben spesi oppure no.
L’unità ibrida è quindi composta da un motore termico, un 4 cilindri da 2.5cc abbinato ad un’unità elettrica con batteria da 17,8 kWh, che a emissioni zero garantisce una percorrenza di circa 60 km. Non male, considerando soprattutto la massa che ci si porta appresso: 2.070 kg. La CX-60, come detto, è un SUV di grandi dimensioni e con l’obiettivo primario di offrire comfort di bordo e una guidabilità che predilige le lunghe distanze. A tal proposito, i 328 cavalli di potenza massima combinata si fanno sentire – soprattutto in fase di accelerazione – ma non intervengono mai in maniera brutale, il tutto a vantaggio di una fluidità di marcia che viene apprezzata sin dai primi chilometri. Non si tratta infatti di bruciare lo 0-100 km/h in 5,8 secondi, tantomeno della top speed elettronicamente limitata ai 200 all’ora, quanto invece di uno stile di guida che rispecchia la cura e la perizia degli assemblaggi dell’abitacolo, fiore all’occhiello di Mazda e nel caso della CX-60, ulteriormente curati.
Indugiando ancora un momento sull’estetica, le linee sono classicamente Mazda, seppur marcate da gruppi ottici che si allungano orizzontalmente, in maniera da accentuare le dimensioni del modello, soprattutto nella zona posteriore. Si percepisce un senso di imponenza che prosegue anche una volta seduti al posto guida, dove si domina la strada oltre il generoso cofano motore. Trovare la posizione di guida ideale è facile e le migliaia regolazioni vengono memorizzate e richiamate in automatico grazie ad una telecamera che accoglie il guidatore di turno anche con i parametri preferiti relativi a infotainment e climatizzatore. Queste sono coccole. E poi ci sono i rivestimenti, che come su questa versione Takumi introducono un tessuto intrecciato bello al tatto e che accentua la luminosità offerta dai sedili in pelle nappa color panna. Non ci sono dettagli lasciati al caso, l’ergonomia è perfetta, ci sono numerosi vani portaoggetti e la connettività per il vostro smartphone e l’infotainment.
Sono due gli schermi, entrambi da 12,3”. Il display che sovrasta la plancia (touch soltanto quando connesso al dispositivo mobile), governabile tramite il classico rotore situato vicino alla nuova e massiccia leva del cambio e quello del cruscotto, il quale varia la propria grafica a seconda della modalità di guida selezionata. Molto apprezzabile il fatto che richiami una strumentazione pseudo-analogica, mentre davanti alla leva del cambio – forse in posizione leggermente nascosta – c’è il selettore MI-Drive, per passare da una modalità ad un’altra. Sotto allo schermo centrale restano i tasti fisici per il clima. È finalmente il momento di mettere in moto e mentre la CX-60 prende vita in modalità elettrica, noto che a freddo, l’accensione del motore termico risulta un po’ rumorosa e quindi invasiva. Un piccolo neo che svanisce qualche chilometro dopo, quando raggiunte le temperature, il propulsore benzina accompagna silenziosamente la strada scelta.
La CX-60 della mia prova ha 328 cavalli sotto al cofano, una coppia massima di 500 Nm disponibile a 4.000 giri, tuttavia non intende essere una velocista e patisce un pizzico di rollio se messa alle strette. La guida è prevalentemente rilassata, complice un assetto piuttosto morbido e uno sterzo preciso che segue gli input del guidatore, ma senza appunto incitare ad aumentare il passo. Che poi, se lo si desidera, premendo l’acceleratore a fondo si usufruisce di una notevole progressione, avendo vita facile in fase di sorpasso e apprezzando come un motore di così grandi dimensioni – soprattutto per il trend attuale del mercato – dialoghi al meglio con l’unità elettrica, senza necessariamente avere bisogno che le batterie siano sempre cariche. Essendo Plug In è possibile ricaricare da colonnina, da una qualsiasi presa di corrente, oppure rigenerare per esempio in fase di frenata. A seconda dello stile di guida si ottengono valori opposti in termini di consumi, con un ciclo misto dichiarato ad una media di 5,3 l/100 km, numero che può essere rapidamente raddoppiato se sarete troppo permissivi con il pedale più a destra.
Dopo il mio periodo di prova è stato davvero difficile puntare il dito contro un difetto apparentemente inesistente su questa CX-60. Il prezzo potrebbe essere uno dei pochi dettagli che potrebbero far storcere il naso, del resto 70.000€ sono una bella cifra e permettono di prendere in considerazione svariate alternative. A questa cifra bisogna però tenere conto che ci si porta a casa il top di gamma, con un comparto motoristico di ultima generazione e provvisto – dato che ancora non l’avevo menzionato – di cambio automatico a 8 rapporti abbinato alla trazione integrale. Il pacchetto completo quindi. Se non siete di quelli che devono per forza avere un badge specifico là davanti, la CX-60 ha perfettamente senso e sposta l’asticella qualitativa della straordinaria CX-5 ancora più in alto. Un’auto grande che gioca con i grandi. Non c’è niente di fuori posto qui.
MAZDA CX-60 2.5 e-SKYACTIV PHEV AWD 8AT TAKUMI
Motore 4 cilindri Plug-In Hybrid, 2.488 cc Potenza 328 hp @ 6.000 rpm Coppia 500 Nm @ 4.000 rpm
Trazione Integrale Trasmissione Cambio Automatico a 8 rapporti Peso 2.070 kg
0-100 km/h 5,8 sec Velocità massima 200 km/h Prezzo da€61.035 (PHEV 2.5cc) (esemplare in prova €70.285)