McLaren 570GT: Escapology
MCLAREN 570GT
ESCAPOLOGY
Testo: Alessandro Marrone
Fotografie: Jay Tomei
Personalmente ho una vera e propria devozione verso il termine “GT”. Il suo significato è così potente che non appena lo vedo accanto al modello di un’auto, la mia mente viene invasa da un numero imprecisato di immagini. Con questo non intendo rinnegare il fatto che mi senta a mio agio con una vettura dalle spiccate doti prestazionali, di quelle che hanno dimenticato di imbottire i sedili ed alle quali importa poco se arriverete a destinazione con le ossa mescolate, però bisogna ammettere che non sempre, la risposta a tutte le nostre domande sia identificata con uno specifico utilizzo da coltello tra i denti. Ecco che il film di un road trip ideale comincia a svilupparsi nella mia mente, alternando tra scenari mozzafiato ed i colori più disparati, senza un filo logico – da gialle distese autunnali sino al bianco della neve che si fonde con un cielo terso. Al centro di quest’immagine l’auto giusta, quella che è pronta ad accompagnarmi lungo quel tratto di strada che è stato attentamente studiato giorni prima, magari sbirciando su Google Maps, o addirittura su vecchie cartine stradali, quelle che una volta aperte del tutto non torneranno mai ordinate come prima. Il dito scorre lungo quelle linee attorcigliate che sembrano troppo piccole per poter contenere tutte quelle fantastiche emozioni che un viaggio del genere è in grado di offrire. Eppure è proprio così e le GT sono quegli strumenti ideali per apprezzare ed appagare al meglio il viaggio, la parte più bella che si cela dietro ad una destinazione.
Nel mio guardaroba c’è una felpa rossa con una striscia orizzontale bianca, all’interno c’è il logo di una celebre azienda di sigarette, la stessa che ha accompagnato il Team McLaren di Formula 1 negli anni d’oro. La indossavo quando ero decisamente più basso della sagoma slanciata della 570GT a mia disposizione e la custodisco gelosamente, rivivendo i ricordi dei miei primi passi verso il mondo dell’automobilismo. Nel corso degli anni sono cambiate molte cose e la casa di Woking ha dato alla luce una tra le più iconiche supercar di sempre, la F1 di Gordon Murray. Poi, qualche anno più tardi, la MP4-12C ha segnato il ritorno alla produzione (in più larga scala) di vetture stradali, passando per la 650S, le varie versioni hardcore, come la 675LT e l’attuale 720S. La Sport Series, approdata nel 2016 punta invece ad allargare la cerchia di clienti portando con sé prestazioni da supercar e una fruibilità maggiore, oltre ovviamente ad un costo più contenuto e che parte da meno di 200.000€, con la 540C. Ho avuto modo di guidare la 570S e me ne sono letteralmente innamorato, non sono riuscito a trovare un difetto fuorché il fatto che non sia stato in grado di lasciarla permanentemente nel mio garage, ma la 570GT promette di essere la compagnia ideale, facendo del road trip il suo obiettivo principale e non avendo paura di affrontare quelle che in realtà sono le Gran Turismo più tradizionali come Aston Martin, Bentley o Maserati. Lo fa mantenendo le stesse caratteristiche della 570S, con la sola eccezione estetica del cristallo posteriore che consente di avere accesso ad un vano di carico extra, esattamente posto sopra al motore. Mi basta uno zaino a dire il vero, il baule principale all’anteriore è già zeppo dell’attrezzatura del fotografo, il serbatoio è pieno ed il fatto di montare pneumatici estivi non è un problema, perché contribuirà a rendere la guida dinamica come è giusto che sia parlando di McLaren (giusto un paio di settimane dopo questo test, McLaren ha presentato la gamma degli pneumatici invernali sviluppati in collaborazione con Pirelli, ndr).
ESCAPE.
Mi sento di nuovo a casa, finalmente. Navigatore impostato secondi la dettagliata tabella di marcia che ci guiderà là dove saremo in grado di sfogare il lato più animalesco di questa GT da battaglia. Il V8 resta immutato rispetto alla 570S, un 3.8 biturbo da 570 cavalli, il peso aumenta leggermente in virtù del cristallo che rende però la linea del posteriore più armoniosa, avvalendosi anche di uno spoiler che si ingloba alla perfezione con la coda stessa dell’auto. L’esemplare tra le mie mani è dotato di un pacchetto sportivo in fibra di carbonio e quindi abbiamo carbonio nello splitter anteriore, side skirts, diffusore posteriore, prese d’aria laterali ed ovviamente nell’abitacolo, arricchito con dei rigidi sedili a guscio che sembrano volerle provare tutte per assottigliare il più possibile le differenze dinamiche tra questa ed una 570S. Dopo pochi minuti sono tornato in sintonia con la punta di diamante della Sport Series, non perdo tempo in convenevoli ed attivo la regolazione del telaio in manuale, andando a muovere i selettori in Sport, sia per il cambio che per il controllo trazione. A meno che non scendiate da una per salire sull’altra, sentire realmente le differenze a livello di sterzo tra S e GT è praticamente impossibile, mentre il discorso assetto è già più comprensibile. La 570GT ha un assetto reso più civile, con delle sospensioni più morbide del 10% al posteriore e del 15% all’anteriore ed è proprio qui che mi rendo conto di aver a che fare con una vettura estremamente simile, ma in realtà molto differente. Certo la 570GT mantiene la stessa voglia di frantumare la barriera del suono, la progressione è qualcosa di spaventoso alla quale è davvero difficile abituarsi, i freni ceramici sono talmente potenti da essere in grado di gestire qualsiasi condizione imponiate e la silhouette bianca comincia a danzare in punta di piedi da una curva all’altra, mentre la strada sale verso quei monti che in caso di neve saranno off limits per noi.
Non abbiamo intenzione di arrenderci e continuo a guidare, dimenticando di essere al volante di un’amante dei viaggi, infatti se non confronti continuamente i due modelli della Sport Series, nulla ti farebbe pensare di chiedere troppo a quest’auto, nemmeno su una strada di questo tipo. È all’altezza in ogni situazione e così, approfittando della totale assenza di traffico e della familiarità con il serpente d’asfalto sotto le sue ruote, spostiamo il gioco in modalità Track. I bilancieri al volante ti permettono di scalare o salire di rapporto a seconda di come tu intervieni su di essi, premendo o spingendo verso di te, in questa maniera anche con il logo sottosopra e nel bel mezzo di una derapata di potenza non si perdono attimi preziosi e sei in grado di lanciarti verso il tornante successivo. Il V8, che molti criticano per mancanza di sonorità, canta che è un piacere. Ha fame di giri e nonostante la strada non sia abbastanza lunga per poter sempre raggiungere il limitatore in cambiata, insistere con le marce basse mi facilita a tenere sempre vivi i 600Nm di coppia. Il viaggio sembra passato in secondo piano, ma in realtà i chilometri si macinano senza sosta e senza la minima incertezza, con un cielo che sembra trattenere a stento la propria voglia di rovesciare su di noi tutto il malumore che sta accumulando dietro a quelle minacciose nuvole. Ogni tanto un timido raggio di sole prova a farsi largo e baciare il bianco perlato della carrozzeria, ma non c’è tempo e nessuna intenzione di accostare ed ammirare il paesaggio, non in mezzo a queste enciclopedia di curve delimitate da rocce aguzze su un lato e dalla rappresentazione della parola “Game Over” da quello opposto.
La fuga continua dopo un veloce pranzo al sacco con vista – sì, a bordo strada e proprio di fronte alla McLaren. Impossibile non trascorrere il proprio tempo ad ammirarla, almeno nei rari attimi in cui siete costretti a stare lontani dal posto guida. Sarà più probabile vedere degli esemplari di 570GT con un lussuoso interno in pelle, piuttosto che con sedili così spartani, ma trovo che una configurazione del genere sia quella che sceglierebbe chi aveva bisogno di qualche bagaglio in più con sé, ma senza rinunciare alla botta di vita che una McLaren sa darti quando ci vai pesante. La GT coniuga infatti la possibilità di guidarla in automatico e senza fretta al fatto di rappresentare un momento da godere con tutti e cinque i sensi. Le portiere continuano ad aprirsi verso l’alto, il look è esotico e non troverete una Gran Turismo che non pesi almeno il doppio dei suoi 1.350kg. Non sostituirà il vostro SUV o la vostra super berlina, ma per il semplice fatto che è nettamente più speciale e merita tutte le attenzioni possibili ogni qualvolta prenderete la chiave per portarla a fare un giro. O più che un semplice giretto, sarà una vera e propria fuga, magari di quelle senza destinazione, quelle che cominciano con l’idea di percorrere una strada e poi un’altra ed un’altra ancora. Dopo molte ore e qualche sosta carburante non vi resterà altro da fare che guidare ancora e sempre nella direzione opposta rispetto a quella da dove siete partiti. Il segreto di una GT non sta solo nelle qualità che può offrirti, bensì nella capacità di rendere migliore qualcosa di importante ed intimo come un viaggio. Un tassello della nostra vita che farà parte di un preciso ricordo del nostro bagaglio di esperienze, in questo caso percorso nel modo più speciale possibile.
Ormai ho perso il conto dei chilometri, sorprendendomi ancora una volta per il consumo benzina tutt’altro che oppressivo. La 570GT non avrà mai la praticità di una cinque posti con tre volumi ed un baule da rimpinzare con l’utile, il superfluo e l’inutile, ma ha quella scintilla che nessun’altra Gran Turismo potrà mai avere. Sa andare veloce come la supercar che è, e grazie ai due vani di carico non vi costringerà a lasciare a casa niente di indispensabile. Ancora una volta faccio finta di niente e prendo il bivio sbagliato, non tanto perché mi interessi sapere cosa c’è dopo quell’altura, ma perché non sono ancora pronto a mettere la parola fine a questo splendido viaggio. A dire il vero questo viaggio non può avere fine, nemmeno quando sarà il momento di parcheggiare o lasciare la chiave della GT, perché nel preciso momento in cui ho dato vita a tutto questo, un’esperienza ha preso il via ed essa attende solo di essere proseguita. Magari su qualche strada ancora più impegnativa, con scorci che siano in grado di costringermi a fermarmi per ammirare l’immensità di ciò che vive attorno a noi. E la 570 ad incorniciare un’immagine che non dimenticherò mai, esattamente come queste giornate in sua compagnia. Del resto avevo soltanto bisogno di una buona scusa per stare lontano dall’ufficio senza dover dare troppe spiegazioni.
MCLAREN 570GT (2016-)
Layout – Motore centrale, trazione posteriore
Motore – V8 cilindri – 3.799cc – twin-turbo
Trasmissione – cambio automatico a 7 rapporti
Potenza – 570 cv @ 7.400rpm
600 Nm @ 5.000rpm
Peso – 1.350 kg
Accelerazione – 3,4 sec.
Velocità massima – 328 km/h
Prezzo – da € 200.500