McLaren 570S: Non Chiamatela Baby McLaren!
MCLAREN 570S
BABY MCLAREN A CHI?
Testo di Alessandro Marrone
Foto di Giorgia Rossi
Il mondo delle supercars è una cerchia esclusiva, un club dentro al quale si entra più o meno in punta di piedi e dove bisogna mangiare pane ed umiltà per diverso tempo prima di potersi sentire a proprio agio di fianco a colossi che hanno scritto la storia dell’automobilismo. Miti come Ferrari o Porsche sono e rappresentano ciò che sono dopo aver dimostrato di essere in grado di costruire sensazionali auto stradali e vincenti sportive da corsa. Hanno creato un’aura di successo e prestigio attorno ad un marchio che rappresenta ben più di un’azienda produttrice di auto, ma una firma che vi consente di acquistare il più entusiasmante lasciapassare per il mondo dei sogni. Occorre un conto in banca all’altezza però, nonostante sul mercato dell’usato possiate trovare qualche buona occasione con una spesa non necessariamente impossibile; per avere l’ultimo modello e configurarlo secondo le vostre esigenze ed il vostro gusto, bisogna mettere in conto di staccare un assegno davvero importante. E poi c’è l’esclusività, quell’aspetto che rende una supercar ancora più speciale e ciò può essere rappresentato dalle prestazioni di una 488 GTB, o dalla capacità di divorare una strada o la pista con una GT3 RS, per non parlare dell’apertura delle portiere a diedro, come con le McLaren. Si, le McLaren, perché da ormai qualche anno, appurato il fatto che la F1 sia merce per pochi eletti, la casa di Woking non è più soltanto impegnata nel campionato di Formula 1, ma offre una gamma completa di supercars. Procedendo in senso contrario, troviamo la P1, la hypercar ibrida che si affianca alle onnipresenti rivali LaFerrari e 918 Spyder. La 675 LT che sarebbe la versione più hardcore della 650S, i due modelli che compongono la cosiddetta Super Series, mentre alla base del listino troviamo le nuove Sport Series, ovvero la 540C, la 570GT e la 570S. Ed ecco che McLaren, definita fredda e distaccata quando una manciata di anni fa presentò la MP4-12C, sembra voler essere il nostro Cupido che porta le supercars in una dimensione “più umana”, dove lo scalino dei 200.000€ non viene apparentemente superato (almeno prima di cominciare la configurazione degli optional). Abbiamo preso parte all’evento in pista organizzato dai ragazzi di “The Lakes GT” per cogliere l’occasione di balzare al volante della più sportiva delle tre Sport Series e questo è il racconto di quei pochi ma intensi giri di pista.
IL PRELUDIO
È una mattina di inizio Novembre (il primo, per l’esattezza) ed il circuito Tazio Nuvolari di Cervesina ha da poco abbracciato alcuni timidi raggi di sole. Le auto che prenderanno parte all’evento del The Lakes GT sono ancora silenziosamente riposte nei box e nel paddock – tutto tace, tranne quel brivido di adrenalina che è pronto a scaricarsi e che ha già scelto il modello sul quale percorrerò una serie di giri in pista. La 570S è la mia prescelta e per ovvi motivi: più potente della 540C e più rigida della 570GT. Ma guai a chiamarla piccola e non solo per le dimensioni, che non hanno nulla da invidiare alle “classiche” supercars che affollano la pista quest’oggi. La 570S è pur sempre costruita attorno ad una vasca in fibra di carbonio, ha pannelli in alluminio, freni carboceramici ed un V8 biturbo da 3.8cc molto simile a quello della sorella maggiore 650S. Quel che cambia, almeno sulla carta, è il fatto che dovrebbe essere più docile, più guidabile, soprattutto nel quotidiano, e più amichevole una volta che ci si avvicinerà al limite. Esteticamente sono tra loro molto simili quanto diverse e facilmente distinguibili, in particolar modo al posteriore, dove i gruppi ottici sembrano gli occhi di una donna ed infatti ti osservano e sembrano volerti chiamare come il canto di una sirena. I dettagli sono innumerevoli e non puoi far altro che scorrere ogni centimetro della sua superficie, alla ricerca dell’angolo che preferisci.
IL TEST
Finalmente è il momento della pausa pranzo e mentre tutti rientrano ai box e spengono i motori, giunge il momento del mio test. Asfalto asciutto e gommato, una supercar da 570 cavalli che vuole passare per una semplice supersportiva e la pista tutta per me. Apro la portiera che mantiene il sistema a diedro (proprio come le sorelle maggiori – prendi nota Lamborghini!) e noto subito che accomodarsi nell’abitacolo è più semplice grazie ad un sottoporta dalle dimensioni più ridotte. La plancia è invece molto reminiscente degli altri modelli della Casa, fatta eccezione che per il tunnel centrale con il display dell’infotainment praticamente sospeso ed i classici pulsanti che consentono di selezionare la modalità di guida preferita e di tarare a proprio piacimento la dinamicità della coupé inglese. Metto in moto ed il V8 si risveglia, esco lentamente dalla corsia box, uno sguardo giusto per controllare di essere realmente solo in pista e percorro un paio di giri ad andatura turistica in modo da rinfrescare le traiettorie ed i punti di frenata dentro la mia mente. La voglia di scatenare i suoi 570 cavalli è troppa e così decido di cominciare a fare sul serio – ho poco tempo a disposizione e devo tirare come se non ci fosse un domani.
I carboceramici sembrano instancabili e dopo un’intera mattinata di test hanno ancora la forza di staccare da 260 km/h per entrare nella prima curva dopo il rettilineo del traguardo. Controllo trazione disinserito e ad ogni tornante faccio scivolare leggermente il posteriore, giusto per capire la dinamicità della baby McLaren. Tengo le marce basse, affondo il gas e lei mi spara verso la curva successiva – una S, un’altra curva, salto su un cordolo e di sbilanciarsi non ne vuole proprio sapere. Continua imperterrita a tirare come una forsennata ed il tuono che sopraggiunge dai due scarichi posteriori aumenta d’intensità con l’aumentare dei giri. 3500, 4000, 4500, 5000 – con la testa pensi sia ora di cambiare rapporto, ma ce n’è ancora; 5500, 6000, 6500 tengo giù e la curva si fa sempre più vicina, la strada più piccola ed il mondo sembra inverosimilmente leggero. Troppo leggero. 7000, 7500, click sul paddle ed i cannoni là dietro sparano aria fuori, ricominciando tutto daccapo – ma c’è da staccare e così mi avvento sul freno, imposto la curva e nonostante sia arrivato leggermente lungo mi basta dare una pedalata sull’acceleratore per indirizzare il muso verso l’interno, le gomme dietro perdono un filo di aderenza anche aiutate da un po’ di terra presente a bordo pista, controsterzo con una mano e lei torna dritta, pronta per strapparti un sorriso liberatorio, facendomi sentire quasi bravo.
IL VERDETTO
Terminati i giri a mia disposizione, rientro ai box, spengo il motore e scendo, posando il casco per terra, accanto alle GoPro. I gentilissimi ragazzi di McLaren Lugano (che hanno messo a disposizione le vetture in prova) vengono a chiedermi le prime impressioni a caldo e non posso che far loro un sorriso e mostrare il pollice su. Soddisfatto come un bambino la mattina di Natale, comincio a riordinare le idee e mi rendo conto che nonostante McLaren abbia reso la 570S una supercar “accessibile”, i 190.000€ di listino sono comunque inaccessibili per me. Che sia la baby supercar migliore in circolazione non c’è dubbio, che sia migliore di supercar ben più costose idem, ma l’aspetto migliore della 570S è sicuramente la facilità con la quale ti consente di avvicinarti al limite e poi tentare di spingerlo un pochino oltre. L’esclusività dei suoi materiali e di una componentistica che non condivide con nessun modello di fascia bassa del proprio listino, perché qui la fascia bassa non esiste proprio. Non perfetta ma quasi, criticando solamente un leggerissimo lag del turbo, ed un pizzico di sottosterzo in ingresso di curva. Niente di tutto ciò le rovina la festa però ed anzi, pensare soltanto che magari tra qualche tempo e con una produzione stimata di circa 4000 unità per i primi anni, potrebbe approdare su terreni realmente accessibili a noi comuni mortali, non è mica male.
Auto Class Magazine desidera ringraziare The Lakes GT per aver organizzato il bellissimo evento a cui siamo stati invitati, McLaren Lugano per aver messo a disposizione un test drive in esclusiva ed il circuito Tazio Nuvolari di Cervesina (PV).
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MCLAREN 570S (2016-)
Layout – Motore centrale, trazione posteriore
Motore – 8 cilindri a V 3799cc – turbo
Trasmissione – cambio automatico a 7 rapporti
Potenza – 570 cv @ 7400 rpm
601 Nm @ 5000-6500 rpm
Peso – 1313 kg
Accelerazione – 3,2 sec.
Velocità massima – 328 km/h
Prezzo – da 190.000 €