McLaren 720 S: Dea Tra Le Supercars
MCLAREN 720 S
Dea Tra Le Supercars
Testo di Alessandro Marrone
Foto di Jay Tomei
McLaren è un nome che ogni appassionato che si rispetti conosce, ma pochi tra loro sanno che le radici di uno dei produttori di supercars stradali più giovani abbia in realtà un’eredità ben impressa nel mondo del motorsport. Era il 1963 e Bruce McLaren fondò la Bruce McLaren Motor Racing, compagnia con la quale appena l’anno seguente riuscì a produrre la sua prima auto da corsa: la M1A. Il modello che ne raccolse il testimone fu chiamato M1B e prese parte al campionato Can-Am ottenendo 43 vittorie. Sulla scia di questa impressionante serie di successi, nel 1965 arrivò la prima Formula 1, la McLaren M2B, la quale debuttò al gran premio di Monaco dello stesso anno. Sfortunatamente, appena cinque anni dopo e più precisamente il 2 giugno del 1970, il fondatore e pilota Bruce McLaren perse la vita durante dei test a Goodwood, ma nonostante questo tragico episodio la scuderia proseguì il suo percorso sino ad ottenere 8 titoli per il campionato costruttori e 12 titoli piloti, con un totale di 182 gare vinte, avvalendosi di alcuni tra i più brillanti piloti della storia della massima Formula. Ma tornando alle vetture stradali, dopo la stratosferica F1, figlia della incredibile mente di Gordon Murray, bisogna attendere il 2010 per accogliere il brand McLaren Automotive tra i produttori di vetture supersportive regolarmente omologabili per uso stradale, con la presentazione della MP4-12C, una coupé dalle linee pulite e dalle elevate prestazioni. Dopo 7 anni e il conseguente aggiornamento della gamma con la 650 S e la track-focused 675 LT, nonché l’affiancamento dei modelli Sport Series (540 C, 570 S e 570 GT) e le hypercars P1 e Senna, arriva colei che raccoglie il testimone e assume il compito di alzare nuovamente l’asticella delle performance, andando a tutti gli effetti a rappresentare una hypercar con fruibilità e prezzo da supercar: sto parlando della 720 S.
Inizialmente additata da parecchi addetti ai lavori – che adesso sembrano aver rimosso i loro commenti negativi – per un design azzardato, la 720 S è ancora una volta la più pura dimostrazione che McLaren metta al primo posto ciò che può rendere l’esperienza di guida qualcosa di viscerale. Figlia dell’aerodinamica e con soluzione stilistiche e tecnologiche d’avanguardia, la 720 S è una coupé con due posti secchi, trazione al posteriore e motore in posizione posteriore centrale, un posto guida ampio e molto avanzato e un velocissimo cambio a doppia frizione e 7 rapporti abbinato ad un motore twin-turbo da 8 cilindri a V più grande rispetto a prima. Adesso abbiamo a che fare con un 4 litri che è in grado di erogare la mostruosa potenza dei suoi 720 cavalli e ben 770 Nm di coppia, per prestazioni allucinanti su strada e su pista, ma il tutto assicurando di non volervi uccidere alla prima curva. Certo che almeno teoricamente non avrei potuto scegliere niente di più esotico per un viaggio simile, ma la mia decisione non è stata frutto di una semplice analisi delle varie schede tecniche. In realtà quello che cercavo era una vettura che fosse in grado di suscitare una profonda emozione anche nel solo guardarla ferma a bordo strada, ma al tempo stesso non volevo rischiare di incrociarne una uguale durante il viaggio. Avrei voluto intrattenermi con curiosi e persone che non sapessero che auto fosse, parlare con loro e sentirne i pareri al riguardo. Volevo anche portare un’auto capace di annientare Flash Gordon là dove solitamente si trovano auto da famiglia o gran turismo nel senso più classico del termine. Con quella sua seduta così vicina al suolo, un telaio estremamente rigido e la voglia di scatenare l’apocalisse ogni volta che la strada lo avesse permesso, sarebbe stata una sfida nella sfida. E poi l’ufficio stampa McLaren è uno dei più efficienti e lungimiranti al mondo, per cui non appena ho esposto loro il mio progetto, hanno capito che avremmo creato qualcosa di unico e così sono volato a Parigi per farmela affidare.
Non dimenticherò mai nessuno dei road trip che ho avuto la fortuna e l’onore di percorrere per Auto Class Magazine, tantomeno la fantastica sfida intrapresa con “The Great Escape”, ma sappiate che svegliarsi all’una e un quarto di notte (dopo esser andato a letto alle 22.00) non è semplice come possa sembrare. Con un bagaglio già pronto dal giorno prima, ci siamo diretti verso Nizza per prendere quello che probabilmente era il primo volo della giornata – ore 6.15, direzione Parigi. Arrivati nella capitale francese con le prime luci del giorno, non abbiamo fatto altro che prendere il primo taxi libero e raggiungere il meeting point per la consegna della 720 S. Giunti sul posto e scesi in garage, lei era lì, probabilmente ancora addormentata dopo i giorni di servizio presso i colleghi francesi. Impolverata e quasi abbandonata in un angolo di un immenso silo multipiano sembrava una guerriera che aveva appena terminato una delle sue tante battaglie, ne era uscita vittoriosa ed era pronta a leccarsi le ferite e ripartire. Neanche il tempo di uscire dal confuso centro parigino che avevamo già attirato gli sguardi di giovani e meno giovani e poi giù verso casa, 9 ore abbondanti di guida dove avremmo ripassato gli ultimi dettagli prima della grande partenza. Tutto stava ormai prendendo forma e stava concretizzando un progetto ambizioso e che ha avuto una gestazione lunga per il solo motivo che non ci siamo accontentati di un piano d’azione tradizionale, ma abbiamo studiato qualsiasi scenario possibile, optando per le strade più belle che possiate percorrere al volante di un’auto, o perché no di una moto e se avete una forma fisica migliore della nostra (e ci vuole davvero poco) anche in bicicletta.
Dopo un bel bagnetto, il Memphis Red dimostra di essere uno dei colori migliori per le forme della 720 S, in grado di accentuare le curve della carrozzeria e creare un perfetto contrasto con la fibra di carbonio a vista e con le numerose feritoie che hanno il compito di agevolare il raffreddamento del motore e del generoso impianto frenante. Questa McLaren è completamente nuova rispetto a qualsiasi altra auto abbiate mai visto e i richiami con i modelli precedenti o quelli della Sport Series sono davvero minimi. Tanto per cominciare, abbiamo i gruppi ottici anteriori che grazie al loro speciale disegno permettono l’ingresso ad un grande quantitativo di aria che andrà diretta nei radiatori. Gli stessi raccoglieranno anche un discreto numero di foglie secche, ma toglierle è un gioco da ragazzi. Il posto guida, come detto poco fa, è molto avanzato, lo si nota soprattutto osservandola lateralmente dove puoi ammirare la fluidità delle linee che sembrano quasi farsi baciare dall’aria che la attraversa giù verso la coda, dotata di uno spoiler che funge da aerofreno e che in modalità Sport (e Race) si alza e rende ancora più aggressivo l’aspetto dell’auto, soprattutto osservandola dal posteriore, dove spiccano i due terminali di scarico situati in mezzo alla coda stessa.
La McLaren 720 S è talmente bella quanto letale, nel senso che ti permette di raggiungere velocità da infarto assicurato per il tuo passeggero, anche in brevi spazi. Non esiste ritardo di erogazione e una volta presa dimestichezza con l’impostazione racing del pedale freno e dei bilancieri dietro al volante, tramite i quali sottolineo esser possibile salire e scendere di marcia a seconda del movimento che effettuerete su ognuno di essi, sarà possibile provare a tenere più a fondo il pedale del gas. Sarebbe riduttivo dire che 720 cavalli su un peso di 1.322kg si traducano in un’accelerazione fulminea, ma quello che stupisce davvero è la progressione, nonché la costante spinta che continua sino a che non vi ricorderete di essere su una strada regolarmente aperta al traffico. In questo caso, alcuni tratti autostradali aiutano a rendersi conto di cosa si abbia tra le mani e comportarsi di conseguenza azionando un pizzico di buon senso e non cercando di fare gli eroi a tutti i costi. Partendo da fermi, si raggiungono i 100 all’ora in appena 2,9 secondi, in 7,5 si arriva a 200 km/h e poi sareste in grado di arrivare sino a 341 km/h, se solo vi trovaste in pista. La 720 S è inoltre dotata di una versione aggiornata del PCC (Proactive Chassis Control), che grazie alla nuova vasca in carbonio “Monocage II”, contribuisce ad una riduzione del peso e un ottimale comportamento in curva.
Ma questi sono sterili argomenti tecnici, perché per rendere l’idea del potenziale di questa McLaren non c’è niente di meglio che percorrere qualche chilometro di strade tortuose, come quelle che separano casa dall’ufficio e che mi consentono di delineare davvero sino a che punto un’auto sia performante proprio grazie al fatto che conosca quella strada come le mie tasche. In questo contesto mi son spesso trovato ad apprezzare sportive tra i 350/400 cavalli, perché dimostravano di riuscire a sfruttare al meglio quasi tutto il loro potenziale, mentre auto dai 450cv in su, pativano curve strette e i repentini e numerosi cambi di direzione. Questa volta è stato diverso, con la 720S è stata tutta un’altra musica e il primo ad uscirne stordito sono stato proprio io. Il perfetto matrimonio tra un assetto sopraffino, la massima devozione aerodinamica e gli instancabili freni carboceramici permettono di entrare in curva a velocità folli, ti consentono di tenere giù il gas e sentire come gli enormi pneumatici facciano il loro sporco lavoro tenendo la 720 S esattamente dove l’avresti voluta. All’anteriore ci sono gomme da 245/35 che calzano cerchi da 19 pollici e non hanno neanche idea di cosa significhi la parola sottosterzo, mentre al posteriore le mastodontiche 305/30 su cerchi da 20 vengono violentate ad ogni curva, soprattutto quando eludete il controllo trazione e vi divertite a impostare il valore dell’apertura del posteriore.
Un’auto cosi maledettamente performante potrebbe permettersi di avere un abitacolo ricavato da vecchi pannelli di compensato rivestiti di muffa, ma McLaren è sinonimo di cura maniacale per ogni dettaglio e quindi, una volta aperte le portiere verso l’alto, dotate peraltro di un nuovo meccanismo di apertura che incorpora una porzione di tettuccio per agevolare la salita a bordo, verrete accolti da un ambiente minimal, ergonomico ed estremamente ricercato. I sedili sono comodi e anche sulle lunghe distanze non ci hanno mai costretto a soste extra, mentre quello che serve per l’esperienza di guida è sempre a portata di mano: sul tunnel centrale ci sono i pulsanti per inserire la marcia avanti o indietro, nonché il tasto d’accensione, mentre al centro del cruscotto c’è un display touch da 8 pollici, sempre disposto in posizione verticale e tramite il quale controllare alcuni parametri della vettura e gestire il navigatore satellitare, quest’ultimo ripreso con le voci principali anche nella porzione sinistra del nuovo display posto dietro al volante. Una delle più importanti novità della nuova Super Series è proprio il display completamente digitale di fronte al guidatore, che rientra nel cruscotto stesso lasciando visibile soltanto una sottile barra con contagiri, marcia inserita e velocità, perché quando fate sul serio non avrete bisogno di altre distrazioni all’infuori delle informazioni fondamentali.
Insomma è un giocattolo per bambini grandi, un’auto da sogno, una show stopper che fa girare teste ovunque andiate, anche senza chiedere al V8 di fare la voce grossa, ed a tal proposito fidatevi che non suona affatto male. Una supercar lontana anni luce da qualsiasi tipo di compromesso, eppure in grado di essere l’auto ideale per il road trip definitivo. Ma che diavolo di magia nera utilizza McLaren per essere riuscita in un’impresa così assurda? Quel momento in cui entri in curva e senti che sotto di te c’è ancora margine per spingere ancora, per sfiorare quel limite talmente taboo quanto pericolosamente ammaliante. E allora provi e dai ascolto a quella scimmia che saltella sulla tua spalla, vorresti quasi tapparti gli occhi e una volta superata la curva non ti rendi neanche conto di come tu abbia fatto a uscirne intero: dietro di te il vuoto più totale, davanti una delle strade considerate tra le più belle in Europa, la Route Napoleon. Un simbolo, un appunto sull’agenda attorno al quale tergiversavo da molto, troppo tempo. Forse perché sapevo che la prima volta, l’avrei dovuta affrontare al volante di qualcosa di speciale e non di un’auto qualsiasi. Quel giorno è arrivato, sto per metter piede su uno dei suoli più osannati da ogni fanatico della guida, quelli che come me lavorano come matti per poi spendere tutto in benzina, pranzando a bordo strada con Red Bull e Pringles appoggiate allo spoiler di una supercar da oltre 250.000 €. Ci siamo. Napoleone, sono qui per te.
“The Great Escape” è stato il mio road trip definitivo, un progetto che non avrei mai pensato di poter realizzare. Se siete appassionati della guida e reputate che per dare voce alla vostra passione e quell’innato desiderio di libertà occorra una strada e un’auto, saltate a bordo e non fatevi scappare il libro, dove troverete tantissime altre foto e il racconto integrale di questo viaggio epico.
MCLAREN 720 S
Layout – Motore centrale posteriore, trazione posteriore
Motore – 8 cilindri a V 3.994cc – twin-turbo
Trasmissione – cambio automatico a 7 rapporti
Potenza – 720 cv @ 7.500 rpm
770 Nm @ 5.500 rpm
Peso – 1.322 kg
Accelerazione – 2,9 sec.
Velocità massima – 341 km/h
Prezzo – da 259.500 €