MCLAREN GT
Un nome così semplice ed esplicativo quanto impegnativo da indossare. GT, ovvero Gran Turismo e cioè quel viaggio che spunta tutte le caselline per diventare un qualcosa di indimenticabile, dove ogni chilometro percorso offre attimi che saranno custoditi con gelosia.
Testo Alessandro Marrone / Foto Jay Tomei
Probabilmente, dietro a quel manto di nubi, le prime luci del giorno stanno cercando in tutti i modi di trovare uno spiraglio e arrivare ad asciugare l’asfalto ancora bagnato da una notte che ha raggiunto temperature invernali. Le montagne che svettano sopra di noi sembrano essere ancora nel pieno del loro letargo e il vento intenso è l’unica speranza verso un miglioramento del meteo da qui a qualche ora. Non è l’alba, non è nessun giorno particolare della settimana, ma la strada è letteralmente deserta. In questi rari momenti ti rendi conto di quanto sia rumoroso il silenzio della natura, dove puoi sentire il fruscio delle foglie, i rumori dei ruscelli e delle pietrine sotto le scarpe. L’ennesimo lockdown tiene la maggior parte delle persone chiuse in casa, relegate ad osservare un mondo che fuori dalla finestra continua inesorabilmente ad andare avanti.
Tre anni fa ero proprio qui, dove una delle fughe più magiche della mia vita ha avuto inizio, quel “The Great Escape” che numeri alla mano non rappresenta soltanto un’enorme soddisfazione personale e un sogno realizzato, ma il modo che reputo ideale per raccontare una storia fatta di passione, dove tutto ciò che conta è il perfetto connubio tra guidatore, automobile e strada. A distanza di oltre 1.000 giorni, le sensazioni provate al volante della McLaren 720S sono ancora nitide come se le avessi provate ieri e poterle rivivere sfogliando le pagine del mio libro, condividendole con migliaia di appassionati sparsi in giro per il mondo rende questo luogo incredibilmente emozionante. Ogni viaggio ha un inizio e una fine, ma come ben sappiamo è ciò che sta in mezzo che lo rende migliore di altri. Allo stesso modo è il perfetto incastro di tutta una serie di fattori che lo può consacrare come qualcosa di grandioso, ecco perché nel momento in cui Federica (PR di McLaren Automotive) mi propone in prova la nuova GT, nella mia mente è subito chiaro quello che sarebbe accaduto.
Un nome così semplice ed esplicativo quanto impegnativo da indossare. GT, ovvero Gran Turismo e cioè quel viaggio che spunta tutte le caselline per diventare un qualcosa di indimenticabile, dove ogni chilometro percorso offre attimi che saranno custoditi con gelosia. Il brand di Woking, nonostante la sua giovane età in termini di produzione automobilistica stradale, continua ad allargare il proprio mercato e propone oggi un modello tutto nuovo che stravolge il concetto di viaggio. Dimenticate le eleganti coupé con lungo cofano anteriore e un grosso motore a spingere occupanti e bagagli. Questa GT è la visione che un brand esotico come McLaren ha del proprio viaggio, dove la dinamicità di una supersportiva con motore in posizione posteriore centrale non viene snaturata, ma piuttosto sposata con una vettura esteticamente più morbida e con due vani di carico utili per ospitare i bagagli utili ad una fuga fuori porta.
Non ho mai avuto grande simpatia per i compromessi, perché reputo che non siano in grado di soddisfare nessuna necessità, ma la GT mette subito in chiaro di essere il bilanciamento che ancora mancava, l’anello di congiunzione tra il mondo delle alte prestazioni e quello del comfort di viaggio. Con un nome come il suo non resta altro da fare che scoprirlo e così, appena il tempo di ritirare la vettura e tornare a familiarizzare con i tipici tratti distintivi McLaren, che mentre Jay (il fotografo, ndr) comincia a preparare il borsone con la sua attrezzatura, lascio che i miei occhi percorrano ogni centimetro della carrozzeria. La GT sembra enorme, ma in realtà non è del tutto vero. Va virtualmente a sistemarsi a metà strada tra la 570S e la 720S, aprendo una nuova nicchia e offrendo la potenza delle sorelle, ma la possibilità di non rinunciare a portare con sé neppure il superfluo. Lunga 4,6 metri e larga poco più di 2 metri, la GT ha quella tipica linea da auto da sogno: bassa, con un posteriore che si fa generoso e nasconde sotto il secondo vano di carico un V8 twin-turbo da 4-litri che eroga 620 cavalli.
620 cavalli, sono tanti, anzi tantissimi. Ecco perché i viaggi saranno estremamente veloci. Del resto basta intervenire sui settaggi di powertrain, cambio e controllo trazione e la GT dimostra subito come l’asfalto bagnato conceda di allargare il posteriore senza necessariamente massacrare gli enormi pneumatici da 295 pollici, con trazione soltanto al posteriore. L’abitacolo, seppur differente rispetto agli altri modelli di Woking, non lascia spazio a dubbi: siamo seduti a bordo di una McLaren. C’è un differente selettore per le marce del cambio automatico SSG a 7 rapporti, una consolle centrale rialzata che mantiene il sistema multimediale e di navigazione con sviluppo verticale e offre spazio per sistemare oggetti un po’ ovunque, mentre di fronte al guidatore un display interamente digitale, i grossi paddle a bilancieri (tipico marchio di fabbrica McLaren) che consentono di salire e scendere di marcia a seconda di come si agisce su ciascuno di essi e un volante che grazie al cielo non ha neppure un pulsante. Questo perché nonostante la GT sia una vettura all’avanguardia sotto ogni aspetto, è fondamentalmente concentrata su un solo obiettivo: farvi guidare, o ancor meglio viaggiare.
E allora guido, divoriamo chilometri nella modalità più confortevole che non disdegna neppure l’utilizzo in città, dove bisogna soltanto fare un po’ d’abitudine alla resistenza del pedale del freno, il quale dialoga con un impianto carboceramico con dischi ventilati da 367 mm all’anteriore e 354 mm al posteriore. Il peso, contenuto attorno alla tonnellata e mezzo (1.530 kg) è quello che ci si aspetterebbe da una supercar con un grosso V8 e tutto il comfort necessario a non farvi arrivare a destinazione con la schiena dolorante, questo merito anche del settaggio più morbido dedicato alle sospensioni. Le portiere con apertura a diedro sono il fattore wow mantenuto e che non ci si aspetterebbe da una cosiddetta Gran Turismo, ma onore al merito di McLaren che non solo mantiene un tratto distintivo del proprio brand, ma non commette l’errore di Lamborghini nel rendere meno esotica la Huracan. Nel caso della GT, tutto ciò che di speciale conosciamo è rimasto al suo posto. Quello che viene aggiunto è il lato pratico di poter usufruire del pozzetto all’anteriore e di un vano di carico simile a quello introdotto a suo tempo con la 570GT, ma ottimizzato, sia in termini di dimensioni che di praticità, salvaguardando da occhi indiscreti con un’apposita copertura per l’esterno e dal calore emanato dal motore, grazie all’utilizzo di un materiale apposito antigraffio e antimacchia sviluppato dalla NASA e che ne regola la temperatura.
Tra una sosta e l’altra, il meteo sembra non avere intenzione di migliorare e nonostante un asfalto umido, la GT offre una sicurezza tale da poter sfruttare più a fondo il pedale dell’acceleratore, man mano che passano i chilometri alla guida e la confidenza aumenta. Il lavoro aerodinamico non è esasperato come sulle LT, le superfici sono più pulite anche rispetto alla 570S, ma nel momento in cui i 620 cavalli vengono chiamati in causa ed io e Jay siamo premuti al sedile, dimentico di avere con noi armi e bagagli e tutto ciò che si apre nella mia mente è l’immagine delle curve che ci vengono incontro, l’una dopo l’altra, nella più classica delle scalate a base di tornanti, frenate al limite e derapate accentuate dal terreno umido. La GT ha mantenuto la voglia di correre forte delle sorelle e poco importa se il pranzo al sacco arriverà a destinazione più simile ad un frullato, perché una volta preso il ritmo, ci vorrà davvero un valido motivo per rallentare. Alla faccia di un motore reso più quieto.
Sono 630 i Nm di coppia, distribuiti tra 5.500 e 6.500 giri. In questo range e con il picco di potenza complessiva ad aumentare la spinta direzionale, la GT dimostra di essere la Gran Turismo da battere, l’unica che fino ad oggi ha avuto il coraggio di osare un simile salto nel buio e l’unica ad offrire l’immagine da supercar da poster, senza implicare alcun tipo di rinuncia. Il prezzo del biglietto parte da €203.000 e con un unico allestimento offre la possibilità di pensare a come rendere unica la propria GT, grazie all’infallibile reparto MSO. Il mattino seguente, dopo aver trascorso la notte insonne presso una baita dispersa nel nulla più assoluto, il viaggio riprende esattamente da dove l’avevamo lasciato. Quel che cambia è la consapevolezza che potrei attraversare continenti nel più breve tempo possibile e poi giungere a destinazione – o ancor meglio alla tappa successiva – con la freschezza che nessuna supersportiva è in grado di garantire. La GT invece sa come fare, probabilmente perché il patto col diavolo stretto ad insaputa del resto del panorama automotive è più concreto di quanto si potesse pensare, ancora questa volta senza bisogno di chiamare in causa motori elettrici (per questo c’è la meravigliosa Artura), ma piuttosto ibridizzando il concetto stesso di supercar e spazzando via l’idea che le linee mozzafiato di una coupé 2 posti con una vagonata di cavalli, 570 litri di carico combinato e 326 km/h di velocità massima siano agli antipodi di un viaggio di migliaia di chilometri, con un cielo da ammirare attraverso l’ampio tettuccio in cristallo, addirittura capace di oscurarsi quando i raggi del sole si fanno più insistenti.
La McLaren GT mette a disposizione del proprio guidatore la possibilità di avere tutto dentro un unico contenitore. Impiegando 3,1 secondi per scattare da 0 a 100 orari e non facendovi passare tutta la vita davanti nemmeno quando si tratta di aumentare l’andatura su una strada di montagna immersa nella nebbia e con grip praticamente pari a zero, ricorda che l’unico limite è la fantasia che avrete una volta alle prese con la cartina geografica. Nel nostro caso è fin troppo semplice, ci basta che ci siano tante curve e qualche piazzola con vista in prossimità della vetta. Se poi il periodo implica anche la totale assenza di traffico, vorrà dire che avremo un motivo in più per entrare in sintonia con ognuno dei 620 cavalli a disposizione. Tutto nel nome del più puro e ancestrale piacere di un viaggio alla scoperta di un mondo che spetterà a noi decidere quanto far scorrere veloce.
MCLAREN GT
Motore V8 cilindri Twin-Turbo, 3.994 cc Potenza 620 hp @ 7.500 rpm Coppia 630 Nm @ 5.500-6.500 rpm
Trazione Posteriore Trasmissione Cambio Automatico a 7 rapporti Peso 1.530 kg
0-100 km/h 3,1 sec Velocità massima 326 km/h Prezzo da €203.000