MG 4 | Test Drive | Auto Class Magazine

MG 4 | Test Drive

16 Settembre 2024 Redazione Test Drive

Testo Carlo Brema / Foto Gian Romero

Non c’è niente da fare, sono un nostalgico. Se mi dite MG penso subito a quelle bellezze dei tempi andati: alla A degli anni 50 o alla B dei 60. Ma non potrei mai dimenticare tutte le multe prese da neopatentato al volante della mia ZR, tantomeno il sapore d’estate offerto dalle più recenti F e TF. Ne è scesa di acqua sotto i ponti e dopo esser passata – nel 2007 – ai cinesi della SAIC, il brand torna con una gamma tutt’altro che esigua e introduce un modello completamente elettrico che promette di scrollare di dosso il binomio auto cinese e scelta puramente economica.

Si chiama MG4 ed è una compatta dalle dimensioni piuttosto generose. Parliamo infatti di una lunghezza di quasi 4,3 metri e un passo di 2,7 metri che consente grande abitabilità per cinque persone a bordo, con quelle dietro che hanno molto spazio per testa e piedi nonostante la linea piuttosto spigolosa e discendente della coda, aspetto peraltro chiave del design della MG4 con un gruppo ottico che viene integrato da un marcato profilo in plastica e da un doppio spoiler che accentua l’immagine filante offerta dalla vettura, la quale può tranquillamente esser considerata anche crossover, per via di un’altezza complessiva non da tipica compatta.

L’MG4 è una vettura poliedrica: è spaziosa, ha un look fresco e differente rispetto al resto della gamma, portando qualche stilema a mio avviso più tipicamente cinese, ma che ben si sposa con un gusto europeo che non è ancora pronto a rinunciare a spigoli e feritoie, peraltro ben integrate e che non suggeriscono in alcun modo che si tratti di un’auto completamente elettrica. Questo è poi l’aspetto fondamentale della 4, nata su una piattaforma dedicata e con batterie da 64 kWh posizionate bene in basso e raffreddate a liquido con l’ausilio di una pompa di calore. La versione in prova è chiamata Luxury e dispone appunto di batterie da 64 kWh per un’autonomia massima di circa 390 km, peraltro ricaricabili in maniera abbastanza rapida: a 50 kw si rigenerano circa 270 km in 60 minuti.

Abbiamo parlato dell’aspetto esteriore, un valore ovviamente soggettivo e che personalmente mi ha convinto sin dall’inizio. Nell’abitacolo abbiamo sedili in tessuto ed ecopelle, un materiale non eccelso che si sporca facilmente e che addirittura sembra aver preso in prestito un po’ di colore dai jeans di chi l’ha provata in precedenza. Tolto questo è un bell’ambiente e molto arioso, con un piccolo display da 7” che riepiloga le informazioni principali di fronte al guidatore e uno da 10,25 posizionato al centro della plancia. C’è qualche scorciatoia fisica, ma per arrivare a determinate funzioni occorre smanettare a lungo nei menu, spesso con pulsanti troppo piccoli e non eccezionali in quanto a responsività. In quel caso, meglio fermarsi o sistemare tutto prima di partire, come gli assistenti alla guida che purtroppo non vengono memorizzati allo spegnimento della vettura.

Ci sono diversi vani per riporre oggetti e anche la piattaforma di ricarica a induzione per lo smartphone, che avrei preferito più sagomata, in maniera da non rischiare che il telefono finisca per terra alla prima manovra brusca. Nessuna leva del cambio, ma una rotella che in un paio di occasioni ha fatto i capricci non inserendo la marcia avanti a meno che non mettessi prima in P e premessi a fondo il pedale del freno. Ci sono diverse modalità di guida: Neve, Eco, Normale, Sport e Personalizzata, con ulteriore possibilità di scegliere il tipo di rigenerazione in rilascio: Debole, Media, Forte o Adattiva ed è proprio una volta in movimento che ho apprezzato l’MG4 e dimenticato quei piccoli difettucci trovati a vettura ferma.

In primis si percepisce un peso inferiore rispetto al solito. Appena 1.685 kg che rendono i 204 cavalli di potenza della 64 kWh brillanti in qualsiasi circostanza. Occorrono 7,9 secondi per accelerare da 0 a 100, mentre la top speed è elettronicamente limitata a 160 orari, del resto è una vettura pensata per tutt’altro che gli spari al semaforo. Avendo poi la trazione sul solo asse posteriore, si ha un comportamento preciso in accelerazione, ma anche in movimento, a tutto vantaggio del raggio di sterzata molto ampio, aspetto comodo in città e in fase di manovra. A proposito, proprio il volante a due sole razze e squadrato è un ulteriore plus che ho riscontrato durante la prova. I cerchi da 17” accentuano l’agilità e se decidi di adottare una guida più sportiva, la 4 non delude e mette in campo anche una coppia massima di 250 Nm che la rendono più divertente di quanto pensassi.

Guidando come una persona civile si ottengono valori interessanti anche sul fronte consumi, con una media di circa 19 kWh ogni 100 km, cifre che per un’auto elettrica che viene a casa con meno di 40mila Euro sono un punto a favore da non trascurare affatto. Ecco, parliamo di prezzi. Senza scomodare le versioni più potenti, la MG4 parte da appena – e sottolineo appena – 30.000€ per la 51 kWh, mentre occorrono 4.790€ o 6.790€ in più per la 64 kWh, rispettivamente in allestimento Comfort e Luxury. Stiamo parlando di cifre molto più che oneste e soprattutto di soldi spesi per un’auto piacevole da guidare e che non sa assolutamente di rinuncia. Per intenderci: non ho avuto neppure un momento l’impressione di trovarmi al volante di un’alternativa cinese rispetto a brand più tradizionali. Certo, non è perfetta: l’infotainment potrebbe essere più pratico, i sedili non dovrebbero invecchiare dopo meno di 10.000 km, ma il pacco batterie ha una garanzia impressionante e sia i feedback alla guida, sia la qualità complessiva sono ben oltre la sufficienza. Non è paragonabile ai fasti del passato di MG, ma un modello come la MG4 è senza dubbio ciò che il panorama automotive contemporaneo impone. SAIC Motors risponde e lo fa superando le nostre aspettative e se continuerà su questa strada sono certo che MG resterà con noi a lungo. Finalmente.