Come suggerito dal nome, la Countryman strizza l’occhio ad un utilizzo ancora più ampio rispetto al solito e quindi, nonostante si senta perfettamente a suo agio nelle città, dove sento giusto la mancanza di una retrocamera posteriore, le strade secondarie sono il suo terreno di gioco ideale.
Testo Andrea Balti / Foto Daniél Rikkard
Fresca di restyling, la MINI meno “mini” di tutte adotta lievi modifiche per un modello che mai come negli ultimi anni dimostra che unire più aspetti in una sola auto rappresenti la mossa ideale per rispondere alle sempre più esigenti richieste della clientela. Aggiungete poi il fattore affettivo che lega i possessori di Mini al marchio e si fatica davvero a trovare un motivo per rinunciare a quanto la Countryman possa offrire, soprattutto se avvicinata con quello che secondo me rappresenta il compromesso ideale in termini di consumi e prestazioni. Ma perché chiamarlo compromesso, quando in realtà è l’opzione ideale? Infatti, nel fitto listino che la vede proporsi con motorizzazioni a gasolio, ibride o soltanto benzina, la Countryman spazia da poco più di 100 cavalli, fino alla JCW da 306 cv. In mezzo una pletora di varianti che la rendono disponibile con cambio manuale, oppure tre opzioni automatiche – una esclusivamente dedicata alla Hybrid – tra cui lo Steptronic a 8 rapporti che equipaggia le All4 con trazione integrale (non permanente), proprio come nel nostro caso.
Countryman, ma nello specifico si tratta di una Cooper SD, ovvero il più potente propulsore diesel a disposizione, un 4 cilindri in linea da 2-litri e 190 cavalli, che rispetto al modello da 150 consente di sfruttare maggiore spunto in accelerazione e 50 Nm di coppia extra e quindi 400 anziché 350. Ma parliamo di lei, perché in questo caso la “D” accanto alla sportiveggiante “S” non penalizza affatto il comportamento della grossa Countryman, in grado di ospitare sino a cinque persone a bordo con rispettivi bagagli, pur senza far percepire i reali ingombri di una carrozzeria lunga 430 cm e larga 182. Il posto guida è infatti piuttosto avanzato e nonostante la porzione centrale del cruscotto sia specifica per questo modello, dopo qualche ora al volante potresti quasi dimenticare di trovarti sulla maxi Mini per eccellenza.
Come suggerito dal nome, la Countryman strizza l’occhio ad un utilizzo ancora più ampio rispetto al solito e quindi, nonostante si senta perfettamente a suo agio nelle città, dove sento giusto la mancanza di una retrocamera posteriore, le strade secondarie sono il suo terreno di gioco ideale. La trazione integrale All4 agevola la guida su fondi scivolosi, neve o sterrato, facendo dispensare potenza sulle ruote posteriori soltanto in caso di necessità. È in questa maniera che si ha un valore aggiunto, senza dover far fronte a un incremento nel consumo di carburante, come nel caso di una vettura con trazione integrale permanente. Il cambio è un automatico talmente preciso che non sarà mai necessario intervenire sulla leva stessa, o sui paddle in plastica al volante, perlomeno se utilizzate le modalità di guida Green e Mid. Selezionando invece Sport, la vettura predilige un quasi totale utilizzo del range di giri motore, portando il guidatore a cambiare con i paddle nel momento in cui non si necessita di tirare per il collo i 190 cavalli a disposizione.
Confortevole sulle lunghe distanze e dotata di un sistema infotelematico che affina il suo status di perfezione, la nostra Countryman dispone anche del display interamente digitale di fronte al guidatore, il quale è sostanzialmente suddiviso in tre piccoli quadranti, consentendo di tenere sott’occhio tutto il necessario. Si tratta di una vettura matura, perfettamente in grado di soddisfare qualsiasi tipo di clientela e non soltanto per le molteplici possibilità di personalizzazione e allestimenti, ma perché garantisce la proverbiale dinamica di guida tipicamente Mini, seppur in maniera meno intensa rispetto ai modelli precedenti ed a quelli meno voluminosi. Non sembra davvero esserci nessun motivo per il quale non dovreste scegliere una Countryman, qualora abbiate intenzione di mettervi in garage un’auto con stile, tradizione e con un animo che non sa cosa significhi invecchiare.
La città e l’autostrada sono divorate in completa nonchalance, finché arriva il momento di salire di quota, sulla stretta strada che porta al Monte Beigua. Grazie ad una discreta altezza da terra e pneumatici con una spalla capace di non intimidire i cerchi in lega da 18 pollici, procediamo lungo una strada afflitta dalla rigida stagione invernale ormai conclusa, per poi proseguire e immergerci nella natura scoprendo che l’amore per la vita all’aria aperta viene ampiamente celebrato dalla Mini ideale per questo compito. Il 4 cilindri non è mai troppo rumoroso e in fase di marcia, soprattutto quando si preme con decisione sull’acceleratore, sembra di essere al volante di un propulsore benzina, notando però che i 400 Nm di coppia consentono di muoversi tra le curve come non avreste pensato, perlomeno non per un modello che non ha la sportività come obiettivo principale.
La Cooper SD impiega 7,6 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h, ma per la stragrande maggioranza del tempo la si guida con tranquillità e nel completo relax, segnando un consumo medio dichiarato in 4,7 l/100 km nel ciclo misto, numeri perfettamente raggiungibili se si decide di prediligere l’utilizzo della coppia, rispetto alla pura potenza. Esteticamente non cambia granché rispetto alla versione pre-facelift: troviamo nuovi dettagli per i paraurti e per i gruppi ottici, adesso a LED. È nell’insieme che i cambiamenti vengono maggiormente percepiti. Quanto vi costa? La Countryman parte da 25.800€, ma nel caso della Cooper SD All4 si sale ad almeno 40.600€. In questo caso però trovate per le mani un modello completo, con una dotazione più che interessante, cambio automatico, consumi ridotti e prestazioni brillanti. Insomma, il pacchetto ideale, davvero per tutti.
La linea della Countryman è inconfondibile e mantiene quella voglia di scoprire nuove strade, senza timore di sporcarsi le ruote, con la consapevolezza di sapersi comportare bene su asfalto, come su terra battuta. Insomma, mi piace e reputo che sia una scelta anche meno inusuale rispetto all’altrettanto polivalente Clubman, con la quale almeno per il momento non mi sento di fare paragoni, dato che abbiamo provato la JCW da 306 cavalli e in quel caso – lo potete immaginare – il fattore coinvolgimento ha giocato un ruolo notevole nella fase di innamoramento. La seconda generazione della Countryman è un’auto che sa indossare i panni del SUV, quanto quelli della compatta, prendendo i tratti più significativi di entrambi e riversandoli in un unico contenitore pronto per affrontare la città, la campagna, la montagna, i boschi, tutto in stile Mini. Impossibile non amarla.
MINI COUNTRYMAN COOPER SD ALL4
Motore 4 cilindri Turbo Diesel, 1.995 cc Potenza 190 hp @ 4.000 rpm Coppia 400 Nm @ 1.750 rpm
Trazione Integrale Trasmissione Cambio Automatico a 8 rapporti Peso 1.675 kg
0-100 km/h 7,6 sec Velocità massima 224 km/h Prezzo da €40.600