Più Di 100 Auto Storiche per l’VIII Premio Castello degli Acaja
PREMIO CASTELLO DEGLI ACAJA
Testo: Carlo Brema
Fotografie: Giorgia Rossi ed Alessandro Marrone
Ci sono molti modi per celebrare un’automobile, ma sappiamo bene che le vetture d’epoca richiedono attenzioni speciali. Un’auto classica custodisce un forte significato, risultato di svariati chilometri percorsi ed anni trascorsi, ma più di ogni altra cosa è un veicolo emozionale. Emozionale nel senso che rappresenta tempi ormai sempre più lontani, soprattutto in termini di guida e coinvolgimento, per il driver come per i passeggeri. Ecco perché le auto storiche vanno celebrate guidandole, portandole a spasso per quelle strade che sono il loro più vero habitat naturale e dove possono essere utilizzate per ciò che sono state ideate e costruite, attraversando i decenni e sopravvivendo a imponenti cambiamenti nella cultura e nelle mode della gente. Esse, con quel look che trasuda vintage, con quelle plastiche sbiadite e quelle pelli rovinate dal tempo, ci ricordano ogni giorno cosa significasse spostarsi per quelle strade decisamente meno trafficate di oggi, ed oggi un apparente semplice spostamento è divenuto una vera e propria avventura, dove tutto può andare storto, ma è proprio questo che rende speciale una giornata alla guida di un’auto classica – il rischio di trovarsi con le mani sporche di grasso, la quasi totale certezza di doversi accostare all’ombra per far raffreddare il motore, affaticato, ma non per questo stanco di percorrere chilometri ed appagare la nostra incessante voglia di vivere l’automobile celebrandola nel modo migliore che esista, ovvero condividere questi momenti con altri appassionati come noi.
Giunto alla sua ottava edizione, il Premio Castello degli Acaja di Fossano si è ormai confermato come uno dei punti chiave del calendario rivolto al panorama delle auto storiche, accogliendo equipaggi che arrivano da tutta Italia, ma anche dall’estero, come i sempre più numerosi gentlemen francesi, tedeschi, ma anche svizzeri ed addirittura svedesi e finlandesi. Per l’edizione di quest’anno, la due giorni ha nuovamente variato l’itinerario vedendo radunarsi i partecipanti in quel di Torino, dove la mattina del 13 Maggio hanno potuto guidare sul circuito del Lingotto per poi partire alla volta di Racconigi. Sosta di fronte all’imponente castello e mentre i drivers hanno messo qualcosa in pancia, noi ne abbiamo approfittato per ammirare attentamente buona parte del vastissimo parco auto – molti altri si sono poi aggiunti nel tardo pomeriggio, con l’arrivo in Piazza Castello a Fossano, dove la classica presentazione delle vetture al pubblico ha preceduto la serata a base di musica e buon cibo. Il giorno successivo è stato altrettanto ricco di quell’incredibile spettacolo che un serpentone di 105 auto storiche può essere in grado di offrire agli abitanti dei paesi che hanno visto passare le auto, scattando foto ed indicando le loro preferite. Anche quest’anno abbiamo potuto apprezzare la varietà ed il livello delle automobili presenti, variando da piccole italiane che hanno motorizzato l’Italia negli anni ’60 sino ad arrivare a sportive purosangue come Jaguar e Ferrari. C’erano anche diverse anteguerra, per non parlare di autentici monumenti su ruote come la Astura del 1939, premiata proprio lo scorso anno.
Abbiamo scambiato due chiacchiere con Renato Pettiti – uno degli organizzatori – che ha potuto confermare quanto il Premio Castello degli Acaja sia un evento dinamico e che abbia intenzione di continuare a portare su strada vetture che sempre più spesso riusciamo a vedere soltanto nei musei. Quest’anno hanno preso parte all’evento ben 105 auto per un totale di 230 persone e la fortunata vincitrice del premio finale è stata una splendida Lancia Aprilia Cabriolet del 1938, che ha raccolto il testimone da un’altra Lancia, l’Astura del ’39.
Non perdere l’intervista e la ampia gallery fotografica sul numero di Giugno di Auto Class.