Nissan Ariya | Test Drive
Testo Marco Mancino / Foto Gian Romero
Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando la Leaf ha aperto la strada all’elettrificazione secondo Nissan e adesso è il momento di spostare l’asticella ancora più in alto con un modello completamente nuovo e creato su una piattaforma specifica per vetture 100% amiche dell’ambiente. Si chiama Ariya e seppure mostri tratti in comune con l’altra crossover di Nissan – la Qashqai – si differenzia per profili più lisci e ancora più puliti grazie all’opportunità di non dover ricavare feritoie e prese d’aria, soprattutto al frontale. È però nella zona posteriore che la Ariya profuma di fresco (e scusate il gioco di parole), con una coda rialzata attraversata da un grosso profilo orizzontale luminoso che conferisce una importante presenza al buio, con luci accese.
Stiamo parlando di una full electric disponibile al momento in due (anzi tre) step di potenza, l’entry level da 63 kWh e quella da 87 kWh della nostra prova, equipaggiata con due motori elettrici – uno all’anteriore e uno al posteriore – e quindi con trazione integrale qui denominata e-4orce. Oltre a più potenza e più coppia abbiamo anche qualche chilo di peso in più, ma il tutto è compensato da una migliore autonomia che rende questa Nissan perfettamente utilizzabile anche sulle lunghe distanze. I pacchi batteria sono raffreddati a liquido e supportati da pompa di calore, ma l’altezza da terra rende la Ariya più un piccolo SUV che un vero e proprio crossover, o almeno questa è la sensazione che si prova guidandola e anche osservandola da fuori. Del resto ha dimensioni tutto sommato generose e in linea con il segmento, con una lunghezza di 460 cm, una larghezza di 185 e un’altezza di appena 166 centimetri che invece la rende più filante e di conseguenza aerodinamica, aspetto che per una EV è di grande rilevanza.
Se all’esterno i dettagli che la differenziano dal resto della famiglia del brand nipponico possono sembrare non particolarmente evidenti, l’abitacolo è davvero molto curato, sia per materiali sia per assemblaggi, tuttavia non cade nel tranello di adottare soluzioni insolite soltanto per distinguere il modello elettrico dagli altri in listino. È predominante la presenza di superfici che giocano con il contrasto dei profili color rame e mentre abbiamo due grossi display con schermo centrale da 12,3”, la novità è caratterizzata dai tasti affogati sulla plancia, piacevoli al tatto, ma di non immediata intuizione con vettura in movimento. C’è da dire che il sistema infotelematico funziona alla perfezione e offre grandi possibilità in termini di configurazione e personalizzazione, con l’unica noia che bisogna intervenire sulla disattivazione degli ausili alla guida ogni volta che si “mette in moto”. Il tunnel centrale è flottante e quindi scorre avanti e indietro aumentando lo spazio percepito e il comfort per appoggiare il braccio sopra il morbido cuscino posto sopra il vano di ricarica per lo smartphone. Sempre sul tunnel centrale abbiamo altri pulsanti affogati, tra cui l’e-Pedal per la guida a pedale singolo, il selettore delle differenti modalità di guida – Standard, Eco, Sport e Snow – e i pulsanti per aprire e richiudere l’enorme cassettino ricavato alla base del cruscotto, per il quale avrei preferito uno sportellino di appoggio in gomma, così da poterlo utilizzare anche come supporto, una volta aperto del tutto.
Ammetto che mi sarei aspettato una buona auto, ma la Ariya mi ha stupito per la precisione alla guida, il comfort e l’efficienza riscontrata anche sulle lunghe distanze. È ovvio che in autostrada si consuma sensibilmente di più rispetto agli altri contesti, soprattutto utilizzando climatizzatore e non potendo rigenerare qualche kWh, ma i dati medi fanno segnare un rispettabilissimo 16,2 kWh ogni 100 km. Se tenete presente che la presa riceve sino a 130 kW si calcola quindi che da 22 kW è possibile ricaricare 132 km in un’ora, mentre da 50 kW si fa quasi il pieno, con 301 km in sessanta minuti. Come consuetudine è preferibile effettuare un pit-stop più breve extra, passando dal 10% all’80% in appena 35 minuti, anziché attendere una carica completa. A batterie completamente full (la casa dichiara circa 525 km) ho percorso senza problemi circa 430 chilometri. Niente male.
Altro valore aggiunto della Ariya è il comfort di bordo offerto dai bellissimi sedili in pelle, curati sia nel disegno delle impunture che per quanto riguarda una seduta molto bassa, a tutto vantaggio di feedback alla guida precisi e che invogliano davvero a percorrere strada con questo SUV-crossover Nissan. Il picco di potenza è di 306 cavalli, abbastanza per muoversi in totale scioltezza anche in fase di sorpasso, ma è la coppia di 600 Nm quella che interviene maggiormente rendendo lineare la guida in qualsiasi circostanza e soprattutto non facendo percepire nella maniera più assoluta un peso di 2.293 kg. Dico davvero, se non lo avessi verificato, vi avrei detto che si trattava di almeno 400 kg di meno. La Ariya si inserisce in una fetta di mercato molto affollata, ma lo fa con la consapevolezza di portare efficienza e solidità, con un design ricercato ma per nulla esasperato e questo è un altro fattore che la renderà appetibile a tipologie di clienti anche molto diverse tra loro. La 63 kWh ha un prezzo d’attacco di €42.600, con tre allestimenti (Engage, Advance ed Evolve) che si sovrappongono con la più potente 87 kWh la quale parte da €54.000 e introduce la trazione integrale da poco più di €58.000. L’esemplare della nostra prova supera di poco i 60.000 Euro (€61.350), mentre il top di gamma Evolve + viene a casa con voi a €67.350.
NISSAN ARIYA EVOLVE 87 kWh E-4ORCE
Motore Elettrico con batterie da 87 kWh Potenza 306 hp Coppia 600 Nm
Trazione Integrale Trasmissione Cambio Automatico a Rapporto Unico Peso 2.293 kg
0-100 km/h 5,7 sec Velocità massima 200 km/h Prezzo da€61.350 Autonomia ca. 520 km (dichiarato dalla casa)