Opel GT: La Baby Corvette Made in Germany
Opel GT: La Baby Corvette Made in Germany
Testo Roberto Marrone / Foto Opel Media
Come altre vetture Opel (dell’allora gruppo General Motors) prendeva spunto da linee americane e scimmiottava la leggendaria Corvette. La Opel GT 1.900 aveva però una cilindrata più consona al mercato europeo, pur mantenendo un lungo muso aerodinamico e filante, i fari a scomparsa, l’abitacolo arretrato, parafanghi bombati e la coda tronca – peraltro molto ben riuscita stilisticamente – con i doppi fari tondi. All’interno, la somiglianza con la Corvette era ancor più evidente, basta osservare plancia e volante. La strumentazione era davvero completa e piacevolmente disposta. Molti lamentavano l’assenza del bagagliaio, infatti dietro c’era solo l’accesso al serbatoio, mentre la ruota di scorta si trovava dietro ai sedili, proprio dove avrebbe potuto essere sistemata una piccola valigia.
Il motore di 1.897cc da 90 cv spingeva sino a 185 Km/h. Era un 4-cilindri derivato dalla Opel Rekord (ma c’era in origine anche un 1.100 cc da 60 cv.) con carburatore doppio corpo Solex. Non certo una bomba, ma divertente da guidare. Sospensioni a ruote indipendenti, retrotreno con assale rigido e barra Panhard, barra stabilizzatrice posteriore (anteriore a richiesta), inoltre era possibile avere anche il differenziale autobloccante e il cambio automatico. Nel 1971 venne eliminata la 1.100, mentre la 1.900, a causa delle nuove norme antinquinamento del mercato statunitense perse 5 cv. Alcune furono impiegate nelle competizioni, con potenze che toccavano i 170, 190 e 225 cv, le quali erano molto adatte alle gare in salita. Anche dopo la fine della produzione, molti privati continuarono ad utilizzarla nelle mondo delle corse. Oggi se ne vedono davvero poche e quando capita è sempre una vettura molto ammirata. La linea è rimasta piacevole nel tempo, ben costruita, oltretutto la si può trovare a prezzi molto interessanti. Rimase in produzione dal 1968 al 1973 e fu prodotta in 103.463 esemplari.