Peugeot 205 GTI: Il Leoncino Francese Vestito da Piccola Bomba
Testo di Matteo Lavazza / Foto di Peugeot Media
Gli anni 80, che spettacolo. Chi ha avuto la fortuna di viverli in prima persona sa bene di cosa sto parlando, tutti gli altri possono soltanto riviverli attraverso fotografie, film e qualche canzone che una volta premuto il tasto play ci riporta dritti nell’abitacolo di quelle piccole bombe. Sì, perché anche le auto erano migliori e lo erano perché tentavano di ammazzarti alla prima curva presa con più decisione rispetto al solito. Anno 1984: la Peugeot 205 GTI è l’auto da avere. È la sportiva per tutti, il piccolo razzo che con qualche profilo rosso e qualche badge mette in chiaro che la strada verso casa non andrà più data per scontata. È un leone che sputa fuoco e fiamme.
Nel 1984, dopo aver presentato la compatta 205 appena l’anno precedente, la versione GTI fa il suo ingresso in scena come il sogno alla portata di tutti, soprattutto di quei giovani che vogliono un’automobile che sappia distinguersi e che dia voce agli appassionati che non possono comprarsi una supercar. La 205 GTI è una compatta leggera ed estremamente nervosa, disponibile nella sola versione 3 porte ed equipaggiata con un motore aspirato da 1.6 e 105 cavalli, affiancato poi ad un più generoso 1.9 da 131 cavalli, entrambi ovviamente con cambio manuale a 5 marce. Ma non si tratta soltanto di prestazioni fini a se stesse e che facevano segnare uno 0-100 km/h in 9,5 secondi per la 1.6 e appena 7,8 per la 1.9, con velocità massima di quest’ultima che superava i 200 orari. La magia telaistica della GTI era quella di assecondare lo stile di guida del guidatore mettendo in campo sia sottosterzo, sia sovrasterzo, con la possibilità di rimettere in corsia il posteriore con un semplice tocco sul pedale del gas.
Certo che guidare una 205 GTI in determinate maniere non era un gioco da ragazzi e non era certo per tutti, a tal punto che alcuni la additarono per la sua pericolosità, come del resto fecero un po’ nei confronti di tutte le piccole bombe che rendevano le strade dell’epoca un luogo più adrenalinico nel quale trovarsi. Nell’abitacolo, fatta eccezione di qualche logo GTI e di sedili più contenitivi – fondamentali quando si affrontava una strada tutta curve – l’auto restava fedele alla sobrietà del modello di partenza, contribuendo appunto a mantenere un prezzo di listino sostanzialmente irrisorio e che rendeva possibile tanto divertimento anche alle tasche meno profonde.
Ricordo ancora la prima volta che l’ho guidata, restando esterrefatto nel preciso istante in cui mi sono reso conto che auto come queste vivono per essere portate su di giri, dove la curva di coppia e la potenza massima danno l’anima cercando di prendersi la vostra non appena commetterete l’errore di sottovalutarla. Guidare una 205 GTI oggi è un’emozione ancora più forte, proprio perché il comportamento può diventare imprevedibile nel giro di un millisecondo e mentre stringi il volante inseguendo velocità che non pensavi possibili, ti ritrovi a sorridere con una lacrimuccia di nostalgia che vorrebbe fossero ancora i miti anni 80. E pensare che oggi bastano all’incirca €15.000.