Porsche 911 GT2 RS: L’Ultimo Desiderio
PORSCHE 911 GT2 RS
Testo di Alessandro Marrone
Foto di Giorgia Rossi
GT2 RS, giusto per lasciar intendere che più di così non potete chiedere. Non è un’auto per deboli di cuore, ma nemmeno per chi vive all’insegna di soli progetti a lungo termine. Capiamoci bene, vuole massacrare l’istinto di conservazione e rendere ogni chilometro alla guida intenso come se fosse l’ultimo, ma non per questo morde per tradire la fiducia che instaurerete con quel telaio fantastico, reso ancora più affilato dal Weissach Pack, spostando l’asticella della cattiveria su strada e su pista come mai avreste pensato di trovare su una vettura che come optional più estremo ha il certificato di assicurazione e quindi la possibilità di essere utilizzata nel mondo reale.
Se siete piloti è meglio, ma in caso contrario sappiate che i 700 cavalli e 750Nm del 3.8 biturbo vi faranno comunque andare in orbita ogni volta che premerete il pedale dell’acceleratore senza cognizione di causa. La nuova 911 GT2 RS ridefinisce il concetto di velocità, ma sin qui basterebbe un motore come quello immancabilmente stivato dietro l’asse posteriore. Quello che Porsche ha creato è una mostruosa macchina da guerra apocalittica in grado di frastagliare il confine dell’immaginario collettivo in quanto a percorrenza in curva. Il corpo vettura è reminiscente di una 911 a dir poco anabolizzata, ma poterla toccare con mano è l’unico modo per capire davvero che non si tratta di una Porsche qualsiasi.
È la 911 più potente mai messa su strada, la più violenta, ma anche vistosa e minacciosa. Eppure, dopo aver preso un minimo di confidenza con la sua indole torcibudella non vi sentirete nel bel mezzo di una roulette russa. Sarà merito di quell’impianto frenante composito o di un’aerodinamica perfezionata un Karussell dopo l’altro, ma quando stringi quel volante rivestito in Alcantara e dal quale è sparito il benché minimo bottone, capisci che si tratta di una di quelle auto che hanno uno scopo soltanto, quello di trascinarvi in un vortice di adrenalina che non conosce compromessi. Basata logicamente sulla 991.2 GT3 RS, si presenta come una vettura in apparenza simile, ma in realtà diametralmente differente e non soltanto per il fatto che abbiamo a che fare con un motore turbocompresso, un biturbo da 3.8cc che eroga una potenza disumana, tanto da rendere necessario un limitatore di erogazione. Troppo estrema per la strada e troppo rumorosa per la pista, ma allora questa GT2 RS dove potrà realmente sfogare quella rabbia repressa dietro l’asse posteriore?
La realtà dei fatti è sempre rappresentata da un quadro oggettivo della situazione e su questo abbiamo chiaramente a che fare con una delle Porsche più estreme mai prodotte nella storia di Stoccarda. C’è però da dire che grazie a un corpo vettura che se ne frega di compromessi e di farvi arrivare riposati a destinazione, la GT2 RS è dal canto suo altrettanto spendibile, lasciando che quei numeri così altisonanti siano un semplice avvertimento, senza però implicare di stare alla larga. Osservandola lì, ferma, incute quasi un timore che viene addirittura accentuato nel momento che ti avvicini e ti rendi realmente conto che ogni minimo particolare gridi violenza. Nella tua testa ti prefiguri quasi come sarà muovere quegli pneumatici così incredibilmente larghi (325/30/R21) accovacciati sotto a uno spoiler ancora più mastodontico del solito. Se potesse, sputerebbe fuoco, ma al tempo stesso vuole accoglierti con le sinuose e familiari linee di quella che sotto sotto è una 911. Aprendo la portiera ti rendi subito conto della leggerezza di ogni singolo pannello, la GT2 RS è stata spogliata di ogni grammo in eccesso e l’abitacolo è invaso da fibra di carbonio e Alcantara. I sedili a guscio sono duri come l’abbraccio di uno scheletro, ma sono anche quelli che ti tengono immobile una volta gettato tra le curve. Sul tunnel centrale sono rimasti soltanto i comandi per i controlli della trazione e delle sospensioni, mentre il cambio è disponibile solo automatico/sequenziale, l’unica soluzione in grado di far fronte ad una simile riserva di potenza. Il PDK è il noto doppia frizione a 7 rapporti e dispone dei due paddle al volante, che a mio avviso continuano ad essere piccoli rispetto a come li avrei preferiti per essere sempre perfettamente raggiungibili in circostanze concitate. Davanti al guidatore – o sarebbe meglio dire al pilota – la classica strumentazione a 5 elementi circolari, dove troviamo il contagiri al centro, proprio in mezzo a tachimetro ed al display digitale tramite il quale si tengono sotto controllo vari parametri della vettura.
Se lasci perdere la voglia di deflagrare il mondo attorno almeno per un attimo, sembrerà quasi di trovarsi a bordo di una 911, poiché il comfort e la fluidità di marcia riescono a offrire un ampio specchio di feedback alla guida. Ma questo, oltre che essere poco interessante non fa altro che abbeverare la sete di dare sfogo all’impianto di scarico in titanio, autentico strumento tramite il quale innescare il giorno del giudizio. Un po’ come con drago che apre gli occhi all’improvviso, la GT2 RS prende vita e fa scempio di ciò che le sta attorno, che sia una strada di montagna o una pista che concede ai suoi decibel di urlare il personalissimo Inno alla Gloria. 750Nm di coppia sono abbastanza per dare uno scossone all’asse terrestre, figuriamoci per lasciare un po’ di battistrada a terra, ma descrivere l’impressionante capacità di acquisire velocità non si limita alla brutale accelerazione. Certo che con una curva di coppia che entra in gioco praticamente subito – ad appena 2500 giri – e spinge i 700 cavalli di potenza sino a sfiorare i 7000 giri, la vostra scatola cranica sarà invasa da un assordante baccano fisico e sensoriale e tutto ciò che richiamerà la vostra attenzione sarà la necessità di non fare danni alla prima curva. È qui che ti rendi conto che l’impianto frenante dev’essere stato progettato su un altro pianeta, o addirittura in un’altra galassia. L’impostazione di curva è altrettanto chirurgica, con un telaio che diventa così rigido da sembrare una lastra parallela all’asfalto, ma eludendo i controlli trazione arriva il vero divertimento, o meglio ancora la consacrazione di un’auto che è davvero troppo potente per essere spinta a tavoletta e quindi trova la sua massima espressione in quello step immediatamente precedente che è fatto di un divertimento ben superiore rispetto a quello di raggiungere sterili velocità per le quali avreste bisogno di una rampa di lancio.
Il 6 cilindri non sembra neanche un 6 cilindri, la generosità in erogazione è costante, sempre presente e perfettamente instancabile, grazie ai due turbo che lavorano in sinergia e garantiscono una risposta sempre pronta, ricordando (concedetemelo) un’erogazione che strizza l’occhio a quei vecchi single-turbo che decenni fa ti avvisavano dandoti un bel calcio nella schiena. Non è tanto questione di 0-100 km/h in 2,8 secondi o della velocità massima limitata a 340 orari, quanto il fatto che a prescindere da dove vi troviate, la mano sinistra scala un paio di marce e il piede destro affonda verso il pavimento. Tutto il resto assume le sembianze di un decollo verso lo spazio, accompagnato da una sorta di ululato che vi segue e che aumenta man mano che prendete confidenza con questa diabolica macchina da guerra. La GT2 RS non è un’auto da eroi, è feroce e se il diavolo guidasse sulle nostre strade ne avrebbe sicuramente una rossa con stripes nere come quella del nostro amico Raul Marchisio di RM Autosport. Lui è uno che impiega due minuti a capire come va trattata una supercar e poi diteglielo di smettere di straziare le gomme, pennellando tornanti con una precisione millimetrica e con una tale scioltezza da confermare ancora una volta che Porsche – non si sa come – è riuscita a creare un’arma folle e che non smetterà mai di sorprendere.
Arrivati a questo punto avrete forse notato che non ci siamo soffermati a descrivere la forma dei paraurti, la logica assenza dei sedili posteriori o dettagli puramente estetici di questa 911 sotto steroidi. La risposta è proprio quella che si può immaginare quando ci si trova di fronte a qualcosa che è stato creato per trasmettere delle emozioni simili. Ecco come fare a sentirsi vivi, come aumentare il battito cardiaco soltanto sedendosi a bordo. E poi giri la chiave, rigorosamente a sinistra. In quel momento tutti i dettagli, tutte le domande e le immagini che ti invadevano il cervello sino a pochi attimi prima svaniscono in un momento. È come rinascere e in quello stesso modo ti sembra di fare tutte le cose per la prima volta, un nuovo percorso dove le strade di sempre ti appaiono diverse e ogni minimo sassolino rimbalza sotto di te e riecheggia in un abitacolo che non è stato soltanto denudato fisicamente ma emotivamente. Quasi avvinghiato attorno al volante puoi notare come il tuo corpo vibri grazie a sospensioni che da lì a poco saranno tutto ciò che si frappone tra te e un disastro epocale, proprio come i freni carboceramici, potentissimi e instancabili, l’unico modo per frenare la corsa impazzita di questi 700 cavalli. La GT2 RS è una delle auto che chiederesti di guidare se oggi fosse l’ultimo giorno del pianeta Terra, perché è così maledettamente selvaggia da impreziosire quel rapporto di intimità che riesci a creare. È un’auto che cristallizza le emozioni e le conserva in eterno, così forti e profonde che non potresti dimenticarle nemmeno volendolo. Una instant classic fuori dal tempo, uno strumento in grado di creare epicità su ruote dalla distruzione di ogni convinzione legata alla velocità, alle percorrenze di curva, o più semplicemente, al divertimento che si può provare aggrappati a un volante e qualche metro di traverso.
Si ringrazia RM Autosport Monaco
PORSCHE 911 GT2 RS
Layout – Motore posteriore, trazione posteriore
Motore – 6 cilindri 3.800cc – twin-turbo
Trasmissione – cambio automatico a 7 rapporti
Potenza – 700 cv @ 7.000 rpm
750 Nm @ 2.500-4.500 rpm
Peso – 1.545 kg
Accelerazione – 2,8 sec.
Velocità massima – 340 km/h