Quando Touring Superleggera Creò una Bentley Shooting Brake da una GTC
Bentley Continental Flying Star by Touring Superleggera
Testo Carlo Brema / Foto Touring Superleggera
Nel 2008, un termine come Shooting Brake non era ancora di gergo comune. Fortunatamente, un facoltoso cliente decide di rendere il proprio sogno realtà e contatta la carrozzeria italiana Touring Superleggera, artefice di alcune tra le più belle vetture di sempre, tra cui proprio alcune shooting brake. L’obiettivo è quello di creare una Bentley con due porte e portellone al posteriore, senza lasciare però nulla al caso e quindi utilizzando soluzioni e materiali ricercati che fossero in grado di trasmettere un senso di lusso, purezza e bellezza che appena due anni dopo avrebbe inevitabilmente creato scalpore e ammirazione nel panorama automotive.
La base di partenza è quella della due porte Continental GT, ma in versione GTC, questo per puri motivi di rigidità telaistica ed è così che prende il via un accurato progetto portato avanti dagli artigiani della carrozzeria milanese, i quali riescono a dare vita ad una linea sinuosa e filante, mantenendo due porte per accedere all’abitacolo e introducendo un grosso portellone posteriore, che cela un piano di carico perfettamente funzionale e con capacità che varia da 400 litri a 1.200, con tutti i sedili posteriori abbattuti. Restando fedele al nome Superleggera, ogni pannello esterno aggiunto è realizzato in acciaio ultraleggero, diminuendo addirittura il peso complessivo della Flying Star di 30 kg rispetto alla GTC di partenza.
Il colpo d’occhio è di quelli che non tradiscono, con un frontale rimasto invariato e una tre quarti anteriore che lascia intravedere la coda che scendendo morbida sembra quasi dar forma ad una sorta di baule, richiamando le lussuose vetture di decenni prima e declinando il tutto in chiave moderna, complice anche la maestosità dei cerchi Borrani da circa 8.000 sterline. La porzione anteriore dell’abitacolo resta invariata, mentre per quanto riguarda il propulsore, Touring ha deciso di applicare il pacchetto Speed e avvalendosi della collaborazione in prima persona di Bentley, trova posto sotto al cofano il W12 da 6-litri, 600 cavalli e 800 Nm di coppia, all’epoca il massimo prestazionale che si potesse scegliere per una vettura di Crewe.
La Flying Star è una vettura di classe e raffinatezza, costruita in pochissimi esemplari e con un prezzo che all’epoca era di circa 510.000 sterline per lo step Continental e 575.000 per la versione Speed, tuttavia perfettamente in grado di continuare a svolgere il duplice ruolo di una “qualsiasi” Bentley contemporanea, ovvero correre forte e farlo nel più totale relax. L’esperienza di guida è accentuata dall’esclusività, da un feeling percepito grazie a dettagli come il cristallo laterale di 2,4 metri di lunghezza e dal fatto che ancora oggi, dopo 12 anni dalla sua realizzazione, sia incredibilmente bella da osservare, proprio come un’opera d’arte. L’unica differenza che non abbiamo mai sentito parlare di un quadro che acceleri da 0 a 100 km/h in soli 3,9 secondi.