Il comportamento su strada è quello di una grossa berlina, una specie ormai estinta perché SUV come questi sono sempre più capaci di eccellere in situazioni apparentemente distanti tra loro come asfalto e sterrato. Anzi precisiamo, perché come lo fa un Range Rover non lo fa nessuno, a patto che non abbiate paura di sporcare questa carrozzeria nero brillante o gli enormi cerchi bruniti da 21 pollici.
Testo Andrea Albertazzi / Foto Alessio Becker



Abbiamo provato entrambe le nuove Range Rover nel corso dello scorso anno e la preferenza in redazione si è sostanzialmente divisa fra le due parti, tendendo ad esaltare una piuttosto che l’altra per una mera questione di pancia. Io sono sempre stato fra quelli che ha portato alta la bandiera della variante Sport, senza per questo motivo nascondermi dietro a quelle esorbitanti potenze che nella porzione più alta del listino segnano 530, 550 e addirittura 635 cavalli. No, la parola Sport – perlomeno addosso ad un gigantesco SUV da due tonnellate e mezzo – la intendo più come una caratterizzazione, un accento estetico che delinea un’immagine più sportiva appunto, pur mantenendo intatte le tre caratteristiche d’oro di un qualsiasi Range Rover di ultima generazione: comfort, lusso e quelle abilità in off-road che proveranno in tutti i modi a intaccare l’immacolato abito di una vettura che con soltanto un paio di optional non fatica a superare la soglia dei centomila Euro.

Il modello in prova è denominato Dark Edition e come avrete intuito non occorre molta fantasia per capire che si tratta di una versione caratterizzata da tonalità scure. Carrozzeria in Santorini Black, vetri oscurati e cerchi da 21 pollici bruniti. È una enorme macchia nera con un gargantuesco tetto panoramico (e apribile) in vetro, una calamita per il soffocante caldo di queste settimane, se solo non fosse che l’abitacolo è realmente il luogo ideale in cui superare i mesi di luglio e agosto. Climatizzatore rigorosamente impostato a 18,5° e l’apparente canicola è qualcosa da lasciare a chi sta fuori, o ancor meglio a chi resta nei centri abitati e sulle coste.



Dopo aver trascorso le canoniche settimane di prova utilizzando la RR Sport in qualsiasi circostanza possibile, decido di scompigliare i piani del fotografo e accantonare per una volta un contesto fuoristradistico. Troppo scontato, già fatto e a dirla tutta, ho davvero voglia di capire quanto il Range Rover Sport sappia vestire i panni di viaggiatrice. Dal lato abitabilità non ci sono sorprese, dato che stiamo parlando di un’auto lunga quasi 5 metri (495 cm), larga 2 e alta 1,82. Saliti a bordo c’è spazio per cinque e per un quantitativo illimitato di bagagli, con la proverbiale possibilità di abbassare l’altezza del piano di carico, utilissimo quando si ha a che fare con oggetti pesanti. L’interno in pelle è poi ovviamente provvisto di clima bi-zona, sedili riscaldati e numerosi vani per riporre oggetti, anche di grandi dimensioni. Non dimentichiamo il piano di carica a induzione per smartphone e il doppio cassettino di fronte al passeggero anteriore.



Questo è il contorno, ciò che rende la vita a bordo confortevole mentre ci si avvale di due display digitali, quello di fronte agli occhi del guidatore, leggermente inclinato e che è perfettamente personalizzabile e quello in stile tablet, un 13,1 pollici molto reattivo e intuitivo, dal quale si controlla qualsiasi parametro della vettura. Con qualsiasi intendo connettività, navigatore, multimedia, info di ogni tipo, ma anche clima e il super efficiente Terrain Response 2, queste ultime due voci forse meno comode di quanto sarebbero sottoforma di pulsanti o rotelle fisiche. Ma del resto, questo è il trend e così, sul tunnel centrale abbiamo soltanto spazio per il pulsante di accensione e la grossa leva del cambio automatico.



Date le generosissime dimensioni, il Range Rover Sport si muove in città con la necessaria cautela che richiede un’auto di questo tipo. Pratica quando capita di salire su un marciapiede per aggirare un ostacolo e più impegnativa in un trafficatissimo incrocio dell’ora di punta. Il lato positivo è che governerete la situazione dall’alto, almeno a patto che non preferiate avanzare con l’altezza da terra ridotta al minimo; quella che peraltro semplifica l’accesso, soprattutto a chi non è nella nazionale di basket. Una volta a bordo, il mondo esterno è uno sfondo ovattato e distante. Accendo il propulsore, un 3-litri turbodiesel equipaggiato con tecnologia Mild-Hybrid e pronto a erogare 249 cavalli e fino a 600 Nm di coppia. Il motore è quasi sempre molto silenzioso – l’insonorizzazione dell’abitacolo accentua questa qualità – ma quando si chiede più potenza rispetto al solito si viene favorevolmente sorpresi da un sound che ricorda molto quello del V8 benzina. E stiamo parlando di un 6 cilindri in linea a gasolio, ricordatevelo.






Portandosi apprezzo 2.390 kg non aspettatevi uno scatto bruciante, ma soltanto quanto basta per togliersi di impiccio senza per questo motivo rimpiangere di aver scelto questa precisa motorizzazione. La potenza è più che abbastanza, soprattutto tenendo conto che le sospensioni pneumatiche premiano una guida rilassata, aspetto peraltro sottolineato dalla pronunciata spalla degli pneumatici. Infatti, nonostante si abbiano cerchi da ben 21 pollici, il colpo d’occhio laterale potrebbe far credere di avere ruote più piccole proprio per via di una spalla da 50. Situazione estetica che va ad assottigliarsi quando le sospensioni scendono alla minima escursione possibile.


A proposito di escursione, lontano dall’autostrada – scenario in cui la Sport si dimostra capace di ingurgitare centinaia di chilometri come un elefante farebbe con la propria colazione a base di noccioline – il Terrain Response 2 si dimostra ancora una volta eccezionale, consentendo guadi fino a 90 cm, un’escursione massima (delle sospensioni) di 28 cm e la capacità di adattarsi in maniera predittiva al tipo di terreno, confermando l’utilità delle numerose videocamere sparse un po’ ovunque e fondamentali anche in fase di parcheggio. Su strade secondarie bisogna sempre prestare attenzioni alle dimensioni che ci si porta appresso, ma una volta che comincia la salita verso i tornanti del Col des Champs mi rendo conto che la stazza e il peso non rappresentano mai un handicap per la RR Sport.

Il propulsore diesel è elastico e il cambio automatico gestisce gli 8 rapporti in autonomia senza mai bisogno che intervenga sui paddle al volante, o sulla leva stessa, utile anche per impostare in Sport e quindi mantenere un maggiore numero di giri. I 600 Nm di coppia sono ovviamente il punto di forza del 3.0cc, rendendolo corposo e vigoroso, ma tutt’altro che assetato. A tal proposito, nonostante un serbatoio di 80 litri, è possibile percorrere quasi 600/650 km con un pieno. Le differenze con gli altri SUV sono evidenti in qualsiasi momento e in qualsiasi circostanza. A partire da un look apparentemente rinfrescato all’anteriore, ma profondamente rivisitato al posteriore (rispetto alla generazione precedente), il RR Sport continua ad essere in una categoria a sé, perché unisce un comfort e un lusso di bordo al pari della Bentley Bentayga, con la possibilità di lasciare l’asfalto e inerpicarsi anche dove non c’è l’ombra di un sentiero. L’unica condizione? Non abbiate paura di fargli male, perché il Range non conosce la parola arrendersi.



L’allestimento Dark Edition abbraccia la stessa definizione di Sport, dove un annerimento estetico contribuisce a fondere le linee e attirare un pubblico giovane, anche se non è che ce ne fosse bisogno. Già, perché Range Rover ha ampiamente stabilito quanto sia il re della giungla, una spanna sopra qualsiasi SUV ed è proprio per questo che reputo che un motore diesel sia perfetto per il 98% dei potenziali clienti, dato che sa fare tutto ciò che serve e anche di più. A questo punto disporre di trecento cavalli in più sarebbe qualcosa di superfluo, di provvidenziale soltanto per chi vuole sfoggiare la propria supremazia autostradale e magari accompagnare ogni poderosa accelerata con il rombo del V8 e odore di tanta benzina che si trasforma in un lontano ricordo. Nel mondo reale, che sia la via di un quartiere alla moda oppure un sentiero che costeggia il fianco di una montagna, questo è il SUV del quale vorrete stringere il volante.



RANGE ROVER SPORT DARK EDITION 3.0D
Motore 6 cilindri in linea Mild-Hybrid, 2.997 cc Potenza 249 hp @ 4.000 rpm Coppia 600 Nm @ 1.250 rpm
Trazione Integrale Trasmissione Cambio Automatico a 8 Rapporti Peso 2.390 kg
0-100 km/h 8 sec Velocità massima 206 km/h Prezzo da €91.200 (€100.616 esemplare in prova)
