Ridateci La Honda Prelude di 20 Anni Fa
L’anno era il 1996 e se all’epoca ci avessero detto che quella appena presentata sarebbe stata l’ultima incarnazione della Prelude avremmo fatto davvero fatica a crederci. La coupé giapponese non ricalcava le linee della generazione precedente per il semplice motivo che aveva adottato squadra e righello. Tagli netti, gruppi ottici più squadrati non implicavano però l’abbandono di un look inconfondibile, quello da sportiva tuttavia adatta ad un utilizzo più ampio di quanto per esempio concesso dalla compatta Civic Type-R.
Affascinante ma anche pratica, come si può apprezzare da un abitacolo moderno che però era sostanzialmente destinato a due sole persone. Quello che contava davvero stava sotto al cofano motore, un 2.2-litri V-TEC pronto a erogare 200 cavalli, o 185 nella variante destinata al mercato europeo. La Prelude era poi provvista di quattro ruote sterzanti e di un cambio automatico a 4 rapporti o manuale a 5. Un peso contenuto al di sotto della tonnellata e mezzo rendeva poi la Prelude molto agile tra le curve, facendosi apprezzare anche da guidatori esigenti. Sì, perché la 2.2 da 200 cavalli raggiungeva i 228 orari e toccava i 100 in appena 7,5 secondi. In mezzo vi era la proverbiale guidabilità che la rendeva una coupé per nulla scontata, affidabile e che sembrava non invecchiare mai.
La Prelude venne prodotta per i quattro anni successivi, sinché Honda non decise di staccare la spina nel 2000. Chissà poi se perché i risultati – seppur positivi – non bissarono quelli del modello prima, o perché l’interesse del grande pubblico, di quello che fa i numeri, indicavano al marketing che era il momento di auto molto meno entusiasmanti, come le city cars prima, i SUV poi e le crossover dopo ancora. Adesso, a distanza di 20 anni, Honda ha lasciato intravedere la luce con una concept che preannuncia il ritorno della Prelude, questa volta ibrida ed esteticamente nemmeno tanto lontana dalla ricetta originale. Dita incrociate.