Leggenda del Sol Levante
Sono tante le auto giapponesi diventate vere e proprie icone. Sfortunatamente, alcune hanno ottenuto gloria nel motorsport, senza poi trasferire tale fortuna nelle versioni stradali. Questo è il caso della Suzuki Escudo, mostruosa creazione della Casa giapponese, prodotta nel 1996 per prendere parte ad una delle competizioni più pericolose e dure dell’intero pianeta: il Pikes Peak Hillclimb. Basata sulla Grand Escudo, con la quale condivide alcuni (pochi) tratti della carrozzeria, stiamo parlando di una macchina da guerra, ideata, progettata e costruita per andare il più veloce possibile ad un passo dei precipizi che fanno da cornice alla cronoscalata più famosa al mondo. Sotto ad una carrozzeria larghissima, con un impressionante spoiler anteriore ed un esagerato alettone posteriore, si nasconde un motore V6 da 2.5cc, dotato di due turbine ed in grado di erogare 985 cv a circa 8100 rpm. A conti fatti, pesando circa 800kg, la Escudo ha quindi un rapporto peso/potenza inferiore a 1 e forte di una coppia di 932Nm, è in grado di viaggiare a velocità impensabili per la controparte stradale. Scatta da 0 a 100 km/h in appena 2,7 secondi e può raggiungere i 270 all’ora, velocità massima in cui l’aerodinamica interviene non permettendole di andare oltre.
Oltre alle innumerevoli emozioni che ci ha regalato nel corso degli anni, questa Suzuki con gli attributi ha consentito di segnare il record di 10’01”408, stabilendo anche quello della velocità massima raggiunta di 205 km/h a Nobuhiro Tajima, pilota sessantenne, ma con ancora tanta voglia di salire sul gradino più alto del podio. Prima di essere mandata in pensione due anni dopo, chiude la propria carriera vincendo anche l’edizione del 2008. Ecco perché la chiamiamo “inarrestabile”.