Slammed!
Testo di Andrea Balti
Foto di Davide Carletti
“Questa volta la lascio originale” – sono le ultime parole famose di Daniele, appena dopo aver portato a casa la sua TTS. Nemmeno il tempo di rendersi conto di ciò che aveva detto che la sua Audi era già irriconoscibile. Se poi condividi la passione per l’aftermarket con un tuo compaesano che ha la tua stessa vettura in garage, l’unico limite è la fantasia (e lo stipendio).
Daniele e Riccardo ci attendono in una nuvolosa ed umida giornata di inizio Dicembre, con le loro creature tirate più a lucido del solito e che non lasciano certo spazio a fraintendimenti: sono due tra le TT più cattive che possiate mai incontrare. Letteralmente schiacciate a terra e rese ancora più aggressive grazie ad una miriade di modifiche così lunghe da dover essere elencate sui famosi rotoloni Regina! Le osservano con espressione fiera e con lo sguardo tipico di coloro che cercano il minimo pretesto per poter fare una nuova modifica, aggiungere un ulteriore tocco personale e continuare un processo di personalizzazione apparentemente infinito, ma che in realtà ha un disegno ben preciso e si chiama Worthersee, Mecca per ogni appassionato di tuning. Riccardo incarna alla perfezione lo spirito di questo evento che si tiene annualmente in Germania, dove migliaia e migliaia di appassionati arrivano da ogni angolo d’Europa, per mettere in mostra ed in gioco le loro auto, personalizzate al limite dell’impossibile. Il suo progetto in particolare non è ancora definitivo e nel momento in cui andiamo in stampa siamo sicuri che la sua TTS abbia subito altri upgrade, proprio come avverrà da qui sino a Maggio, dove la porterà alla “resa dei conti”, destinazione Worthersee. Non sono auto da pista, ci spiega Riccardo, hanno un assetto tale da rendere praticamente impossibile l’utilizzo in mezzo ai cordoli, ma sono più che adatte a fare voltare le teste stupite dei passanti, quando lui ed il suo amico le portano a spasso in città. In Italia, in particolar modo, non c’è una forte cultura in questo senso, e vedere due UFO del genere non fa altro che calamitare sguardi misti tra lo stupito ed il curioso, che cercano di carprire i segreti di due TT così uniche e diverse dal solito. I 272 cavalli originali sono stati ulteriormente incrementati in seguito alle rispettive rimappature alle centraline, e nonostante la pressoché nulla distanza tra gomma e passaruota, le due auto hanno mantenuto quel fantastico compromesso di una vettura sportiva in grado di offrire ottime prestazioni, senza rinunciare alla praticità di poter essere utilizzate nel quotidiano. Ovviamente, facendo i conti con dossi e strade dissestate.
I cerchi, da 20”, amplificano ulteriormente “l’effetto suolo” di queste TTS, mentre la cura dei dettagli viene mantenuta in ogni angolo, con spoiler e prese d’aria in carbonio, ma anche a livello meccanico, con assetto a ghiera, nuovi impianti frenanti (avete visto i dischi e le pinze anteriori?!) e due abitacoli che ospitano sedili sportivi (i Recaro dell’R8 per Riccardo) e tanta tecnologia. Sembra di entrare in un tempio: la pulizia delle linee Audi è intatta come se fossimo saliti a bordo di una concept car in mostra ad un qualche Motor Show. Ci sono giochi di luce, finiture immacolate e spoiler che diminuiscono ulteriormente l’altezza del posteriore e dell’anteriore. La nera, quella di Daniele, sembra essere l’opposto di quella wrappata di Riccardo, ma piuttosto che essere degli opposti, è come osservare un’unica vettura che riesce ad evolversi a tal punto da sdoppiarsi. Osservarne una singolarmente è fantastico, vederle vicine è qualcosa di meraviglioso. Non finisci di far scivolare gli occhi sulle superfici di una, che cominciano quelle dell’altra, così simili, eppure così diverse. I motori si accendono ed altre luci invadono l’abitacolo, rendendoti conto che non sono soltanto due belli oggetti da ammirare, ma vanno guidate, portate fuori nel loro habitat naturale, quella strada che è un po’ come se fosse una passerella sulla quale sfilare. Daniele sogna una delle strade più belle del mondo, la Transfagarasan, mentre Riccardo raggiungerà il proprio obiettivo in una manciata di mesi, al tuning festival più famoso al mondo. Qualsiasi sia il loro percorso, siamo certi che lo faranno con lo stile che li contraddistingue e che rende le loro TTS così speciali ed uniche, facendo sembrare la mia (si, anche io ho una TTS!) un timido pulcino bagnato.
La differenza tra questo tipo di tuning e quello che infesta i piazzali dei supermercati sta proprio nella qualità degli oggetti che ci troviamo di fronte. Non sono soltanto elaborati con criterio, ma con parti ed un gusto per l’estetica che suscitano interesse e non sdegno. Ma forse, il tuning è proprio questo: concretizzare il proprio modo di essere attraverso la propria auto. Ecco perché c’è chi lo fa bene, come in questo caso, e chi si riduce a mettere neon e spoiler esagerati (ne ho visti anche di montati al contrario, ndr); probabilmente sono le stesse persone che non hanno ancora imparato a coniugare il verbo “avere”. Daniele e Riccardo sono fortunatamente di tutt’altra caratura: hanno scelto una strada sicuramente dispendiosa e sicuramente impegnativa, ma visti i risultati ottenuti, possono essere decisamente fieri di quel che si trovano davanti, ogni mattino, quando aprono la porta del proprio garage.